Vini di Sardegna: II edizione (2013-14)
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Book preview
Vini di Sardegna - R. Atzeni Tuveri-P. L. Lai
VINI DI SARDEGNA
Versione elettronica
II Edizione, 2013 (versione integrata e aggiornata)
I edizione, 2012
© logus mondi interattivi 2013
ISBN: 9788898062072
Autori
RAFFAELE ATZENI TUVERI - PIER LUIGI LAI
Editore
Logus mondi interattivi
Cover e ebook design
Pier Luigi Lai
Contatti:
Logus mondi interattivi s.a.s.
info@logus.it
In collaborazione e con il contributo di:
Antica Enoteca Cagliaritana
Alla Madre Terra
di Sardegna
L’ARTE DEL BERE
Premettiamo che neanche l’enciclopedia TRECCANI potrebbe contenere la descrizione del pianeta vino
in tutta la sua gamma di infinite sfaccettature. Per noi è pertanto impossibile assolvere un simile compito, quindi ci limiteremo ad enunciarne gli aspetti più macroscopici, comunque essenziali e di facile apprendimento. Elementi tuttavia estremamente utili al neofita, al gaudente, all’amatore, derivanti dall’esperienza di oltre quaranta anni di tavole rotonde, simposi, degustazioni di migliaia di vini, visite alle enoteche più qualificate d’Europa, ascoltando e apprendendo da maestri come Giacomo Bologna, Ernesto Collu, Luigi Veronelli, in compagnia spesso degli amici di un tempo come Totino Contini, Savio Marroccu, Lolluccio Fodde e tanti altri che ci piace ricordare con l’affetto di sempre.
Orbene, bere acqua è una necessità fisiologica, bere vino (dal greco oinos, latino vinum e quindi vin, vinò, wine, inu, wein, vino…), un distillato, un liquore (ovviamente devono essere di primissima qualità) è un sommo piacere, fermo restando che il vino rappresenta senza dubbio la più complessa, misteriosa e suggestiva delle bevande, forte della sua storia più che millenaria; tanto che già la Bibbia ricorda: il vino allieta il cuore degli uomini
e il vino e le donne fanno rinnegare la fede, le proprie opinioni anche ai saggi
. Ancora, Omero parla di abbondanti libagioni nell’Iliade e nell’Odissea, dando inizio a quel lungo elenco di poeti greci che hanno cantato le molteplici virtù del vino. Primo fra tutti Alceo (600 a.C.) per il quale ogni occasione, per essere vissuta con più intensità, deve essere accompagnata con una coppa di buon vino: per festeggiare la morte dei tiranni, perchè è lo specchio dell’uomo, per dimenticare le sventure, da bere accanto al fuoco nelle lunghe e gelide serate d’inverno, per dimenticare gli affanni nel giorno che muore, per dare vigore agli uomini quando la calura estiva li rende fiacchi mentre le femmine diventano più lascive, per festeggiare la morte del nemico Mìrsilo…
Nell’antica Roma Orazio canta Bacco apre i reconditi pensieri del cuore
, mentre Plinio attesta l’adagio, il più noto e abusato, nel vino è la verità
e inoltre ammonisce il primo bicchiere appartiene alla sete, il secondo all’allegria, il terzo alla voluttà, il quarto alla follia
. Terminiamo questo excursus con Orazio che inneggia alla vittoria di Azio con la frase nunc est bibendum
, ora è il tempo di bere, un detto che ancora oggi si usa nelle liete occasioni.
IN CUCINA
Il vino, tra le altre cose, è un ottimo aromatizzante quando usato in cucina: nelle marinate, durante e dopo la cottura di alcuni cibi. Le prime possono effettuarsi sia col vino bianco che col vino rosso, e questo permette di ammorbidire le carni per effetto degli acidi contenuti nel vino, inoltre gli estratti contenuti nel vino medesimo vanno ad arricchire i cibi dal punto di vista aromatico e strutturale. Le marinate effettuate con vino rosso, per la presenza dei tannini, hanno una maggior pienezza (vedi brasati, cinghiale, lepre, beccacce, etc.) rispetto a quelle ottenute col vino bianco, che hanno meno morbidezza e più freschezza (vedi dentice, cernia, ricciola, etc.). Il vino versato durante la cottura arricchisce i cibi di acidi ed estratti per via del calore mentre è ovvio che le parti volatili presenti nel vino vanno via durante l’ebollizione (vedi per esempio la burrida, ovvero il gattuccio di mare con salsa alle noci). Il vino impiegato a fine cottura, per contro, presenta invece un’immediata freschezza dei profumi in quanto non disperde le sostanze volatili, lasciando dal punto di vista olfattivo un aroma fresco e vinoso.
EFFETTI DELL'ALCOL
Quando degustato, il vino regala sensazioni di sollievo, di complicità, oseremmo dire quasi di felicità, attenuando tensione, aggressività e stress, senza dimenticare che, bevuto in modica quantità, apporta notevoli benefici all’organismo.
Per contro, ingerito in abbondanza, l’alcol provoca notevoli danni al fegato, predisponendolo alla cirrosi, altera la pressione, il battito cardiaco e provoca altri disturbi collaterali. Va detto comunque che l’alcol nel sangue in ragione di 0,5-0,9 grammi per mille, in un individuo di peso medio (73-76 kg) non provoca modifiche sensibili nel comportamento, mentre quantità vicine all’1,3 -2 per mille, portano a un calo nel controllo della volontà e all’alterazione della psiche.
È bene qui ricordare che una persona normale, in buona salute, smaltisce 170-190 grammi di alcol in circa 20 ore.
In modo grossolano la quantità di alcol presente in una bevanda