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Grotto dell'Eutanasia
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Grotto dell'Eutanasia

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Il Grotto dell'Eutanasia è un racconto immaginario dove l'autore riporta tutte le esperienze e le verità che ha compreso durante la pratica del Santhara (''La morte del Saggio'' Giainista). L'obbiettivo di questo testo è dialogare come mai prima è stato fatto, senza filtri o paure, perchè le verità arrivano quando con cuore puro ci si abbandona alla morte. Un libro dagli enormi spunti riflessivi, per capire e dialogare attraverso le pagine con l'autore. Nessun rifugio è presente in questo testo ma solo una via diretta tra il persuasore e il vostro cuore.
LanguageItaliano
Release dateSep 18, 2015
ISBN9788893150705
Grotto dell'Eutanasia

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    Grotto dell'Eutanasia - Marco Peisithánatos

    Morte

    Prefazione

    Prefazione compilata dal rettore dell'Accademia Neoplatonica sempre più senile, pauroso e sdentato.

    Nell'inverno del 2121 mi giunse una lettera di uno degli addetti alla biblioteca regionale che diceva:<

    Gli addetti presero la lettera e la portarono al Gran Maestro. Egli sorrise e diede il suo assenso. Maquando idiscepoli aprirono la vecchia cassetta dei manoscritti, oltre metà del ''Grotto'' risultava mangiata dalletarme. Allora completarono e ricopiarono il testo, che risultò alla fine di circa 273 pagine. I servitori le rilegarono e lo inviarono. Poiché io sono il più vecchio dei discepoli, mi fu chiesto di scriverne una prefazione ed io non mi sono rifiutato di farlo.

    http://www.churchofeuthanasia.org/

    Il Viaggio

    Erice, 12 Settembre 2112 , dal diario di Marco:

    Scrivo queste pagine come appunto per ricordare quello che ho sentito e imparato oggi. 6 mesi addietro mi è stata riscontrata una malattia molto comune al giorno d'oggi. Una malattia che non lascia speranza e che si conclude con sofferenze atroci. Ho pianto per diversi giorni, ho tentato di suicidarmi. Mi hanno fermato. Sono solo un ragazzo di 15 anni che oggi conosce la data della sua morte. Sono stato condotto in Chiesa, dove sono svenuto. Non dormo e non mangio più. Ieri sera ero andato in cantina, sono rimato al buio per ore con gli occhi sbarrati.

    Mi hanno portato, attraverso un'amicizia, al reparto di psichiatria dell'Ospedale, dove ho incontrato un medico inutile e ridicolo: lui lavora e mi tratta come un lavoro ed io lo percepivo. Il medico deve soffrire con me non mi serve che m’imbrogli con le parole però almeno le droghe prescritte erano simpatiche.

    Prima di entrare dal dottore ero seduto e pensavo al mio corpo, un'opera perfetta, che presto sarebbe svanita mangiata dai vermi. Preso dai miei tristi pensieri a un tratto, percepì una presenza davanti a me: alzai lo sguardo e vidi un orrendo malato mentale che torreggiava in modo tetro sul mio capo. Rimasi di ghiaccio mentre lui sbavando disse sibilando:<>. In quell'istante un infermiere afferrò per il braccio quel disgustoso malato e lo portò a prendere un medicinale. Nell'allontanarsi il malato, orrendo e diverso da me, diceva all'infermiere<> ad ogni passo la sua voce diventava sempre più orrenda.

    Nel pieno della notte mi sono svegliato sudato e sporco. La notte era silenziosa ed io cominciai a tremare nel buio, dall'oscurità proveniva un bisbigliare che si sentiva appena. Mi sono avvicinato al muro, nel pieno delle tenebre, appoggiai con tremore l'orecchio al gelido muro e sentì: <>.

    Ho cercato sulla rete informazioni su cosa poteva essere questo Peisithánatos ed escludendo i filosofi antichi(i Cirenaici del IV secolo a.C.) e discorsi sopra un’oscura Prisca Sapientia comparve un vecchio, vecchissimo articolo di un intero paesino montano curato da un'epidemia. Si parlava di un uomo che curava i malati mentali riportandoli in sostanza normali, uno strano uomo che scomparve all'improvviso com’era comparso.

    Un articolo si terminava con una filastrocca creata dai paesani per i ''cercatori'':

    <

    Alla sorgente della Val Demone lo dovrai aspettare.

    Non chiedere e non parlare,

    dal Male fatti guidare>>.

    Così oggi mi sono alzato, ho preso i medicinali, e sono scivolato dalle lenzuola umide di lacrime. Era ancora buio e gelido quando ho toccato con le dita rigide il cancello. In strada solo io e un cane randagio. Nessuno dei miei parenti ho avvisato, nessuno conosce la mia disperazione. Alla stazione ero solo un’ombra che nessuno notava: forse sono già morto? Poi il fischio che annunzia la partenza e via verso un solitario impulso di piacere. Tutto il tempo ho stretto le mani, ho tenuto il capo chino, pensando al nulla e all'ignoto. Il mio elucubrare era in aperto contrasto con i meravigliosi paesaggi che scorrevano taglienti davanti a me. Il vulcano era potente e forte nel suo tuonare e pascoli verdi, rocce vulcaniche nere mi strappavano la mente. Un tragitto lunghissimo, quanto tutta la mia giovanissima vita.

    Ho camminato a lungo in mondi perfetti e senza età. Montagne, gole, seguendo un sentiero trovato sulle vecchie mappe. Un vecchietto, un vaccaro, mi ha indicato la strada per la sorgente. Era buono e capiva, sapeva ignorarmi con gentilezza.

    Tanta strada, tanti boschi: prima pochi alberi, poi sempre di più. Soffrivo la fatica, la malattia mi stava uccidendo e ogni passo era un'orrenda agonia. Non ero più forte, ogni giorno perdo qualcosa. ''Non si torna indietro'': quant'è orrenda e terribile questa maledetta frase!

    Arrivato a poca distanza dalla sorgente, gli alberi m’intimorirono e le gambe tremavano. Perdevo urina e mi fermai Stavo seduto sui talloni sopra le rovine di un enorme casale nel bosco, gigantesco. Silenzio. Quante persone hanno amato in quella casa? Quante risate? Dove finisce tutto questo? Le rocce parlavano di questa ingordigia del nulla.

    Non riuscivo più a muovermi e rimasi per ore a contare le formiche davanti a me. Poi un'ombra rapida e vidi volare due corvi verso il bosco. Li sentivo nel folto, un folto orrore. Ripresi a contare le formiche quando notai un lunghissimo cervone strisciare, guardami e uscire la lingua per poi scivolare verso il folto. Andava verso i corvi?

    Avevo paura a entrare nel bosco perché potevo perdermi. Poi udì un chiacchiericcio e vidi due ragazze dai capelli corvini guardarmi e parlarsi all'orecchio, ridevano di me. Volevo farmi riaccompagnare a casa, ero stanco e cercai di raggiungerle ma le persi di vista. Ero smarrito e udì i due corvi venendo attratto ma la stanchezza mi tradì e rotolai dolorosamente giù fino a un sentiero. Davanti avevo una grotta coperta dal bosco. Un Antro delle Ninfe orrendo e silenzioso con sopra scritto ''Chiesa dell'Eutanasia''. Passo dopo passo mi avvicinai, avrò contato i miei respiri per ore prima di mettere il mio piede sinistro dentro quel buio. Dentro solo fresca oscurità e, quando i miei deboli occhi si abituarono, un uomo seduto con lo sguardo verso il muro (a pochissimi centimetri). Sembrava una statua nella postura del signore dei pesci (Paripurna Matsyendrasana). In terra un sacco a pelo, un inquietante teschio umano e 3 libri: Konrad Lorenz ''L' anello di Re Salomone'', Wilhelm Reich ''La Funzione dell'Orgasmo'', Mandelbrot ''Gli oggetti frattali: forma, caso e dimensione''.

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<< Osservami attentamente, non distrarti (o ti perderai), e immagina di vedere un quadrato dove ogni lato comporta un atto respiratorio: un lato inspirazione, un lato ritenzione del respiro, un altro lato espirazione, un altro ancora nuovamente ritenzione e così via. Inspirando riempi prima il ventre espirando favorisci prima l’uscita dal torace. Osservami attentamente. Ora ripeti questi schemi respiratori trascritti in questi 64 esagrammi. Fai tutto con molta calma questo è il tuo tempo intimo >>.

    Perchè Dio non ti protegge

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>

    Marco:<<... non lo so ma forse dovrei frequentare, pregare e credere? Io sono aperto e disperato cosa devo fare? Dio mi amerà se seguirò il suo libro? Sono così stanco... >>

    Peisithánatos:<Levitico 25: 44-46 i passi che descrivono rapporti sessuali volgarmente Ezechiele 23:20 Possiamo anche accettare gli errori di calcolo come te ben saprai presenti in numerosi passi:

    Secondo Libro di Samuele, 8:4: E Davide gli tolse mille carri e settecento cavalieri e ventimila fanti..

    Versus

    Cronache, 18:4: E Davide gli tolse mille carri e settemila cavalieri e ventimila fanti...

    Oppure in Secondo Libro dei Re, 8:26 : Aveva ventidue anni Ocozia quando incominciò a regnare...

    Versus

    Secondo Libro delle Cronache, 22:2 : Aveva quarantadue anni Ocozia quando incominciò a regnare....

    E ancora Secondo Libro dei Re, 24:8 : Joiakin aveva diciotto anni quando incominciò a regnare, e regnò tre mesi in Gerusalemme

    Versus

    Secondo Libro delle Cronache 36:9 : Joiakin aveva otto anni quando incominciò a regnare, e regnò tre mesi e dieci giorni in Gerusalemme.

    Marco:<>

    Peisithánatos:<Se io rendo testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non è vera e poi Giovanni,8:14 : Gesù replicò loro: ‘Sebbene io renda testimonianza a me stesso, la mia testimonianza è vera’. Anche il Nuovo testamento presenta questi errori ma è interessante che questo capita in Giovanni>>

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<hàimatostra le mie dita vengo invaso da una profonda Estasi di contemplazione. Potrei passare epoche a riflettere su questo semplice momento>>.

    Marco:<>

    Peisithánatos:<<''Non m’interessa''>>

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>.>>.

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<>

    Peisithánatos:<Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate (Esodo 20,20).

    Sei abbastanza grande da capire che ''c’è una storia dietro ogni persona. C’è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così solo perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali, e alcune volte è impossibile cambiarli'' disse Sigmund Freud.

    Traumatizzare un soggetto provandolo lo rende peccatore e lo distrugge, non tutti sono adatti alla meccanica più pressione o per meglio dire ''quello che non ti uccide ti rende più forte'' (storpiando volgarmente Nietzsche). Non è così: quello non ti uccide subito ti uccide lentamente. Tu faresti sollevare a un uomo di 50 kg un peso di 150 basandoti solo sulla motivazione? Alcune persone mancano di alcuni pezzi dalla nascita, per genetica, o perché colpiti in un momento di debolezza e la motivazione non serve. Una persona può essere morta come me e sembrare viva>>.

    Marco:<>

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<Re 23:. 20-25 si parla di ‘’ vi bruciò sopra ossa umane’’.

    Oppure abbiamo il famoso passo sul profeta Eliseo:'' Mentre egli [Eliseo] camminava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo: Vieni su, pelato; vieni su, calvo!. Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli." (Re 22, 23)Ucciderli per cosa? Per un banale insulto? Alcuni traducono bambini con adolescenti ma non cambia. E ancora:''Ora dunque uccidete ogni maschio tra i bambini, e uccidete ogni donna che ha avuto rapporti carnali con un uomo; ma tutte le fanciulle in piccola età che non hanno avuto rapporti carnali con uomini, lasciatele in vita per voi''[Numeri 31:17-18].

    Questo è un bene? Avevano lasciato vivi questi ultimi madianiti ma il genocidio doveva andare avanti.

    Deuteronomio 20,16-17: ''Ma nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri, ma voterai a completo sterminio gli Ittiti, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, come il Signore, il tuo Dio, ti ha comandato di fare''>>.

    Marco:<>.

    Peisithánatos:<>.

    Marco:<< Ma quale Giustizia! La Bibbia è giusta e tu non capisci niente! Dio è giusto e tu sei solo uno spostato!>>.

    Peisithánatos:<

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