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La Leggenda di Catterval
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Ebook147 pages2 hours

La Leggenda di Catterval

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Fantasy storico nella Gran Bretagna del 1400, guerre, amori e leggendari personaggi, danno vita ad una bella storia, ricca di misteri e suspance.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMar 30, 2012
ISBN9788866187134
La Leggenda di Catterval

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    La Leggenda di Catterval - Fulvio Fusco

    44

    Capitolo 1

    Inghilterra del nord 1412. Nel piccolo villaggio di Folkerst un mattino presto tre donne si stavano recando al fiume con sotto braccio le ceste coi panni da lavare, percorsero la via principale tra il centinaio di case di legno, solo qualche cane gironzolava a quell’ora, pareva che tutto il resto fosse ancora addormentato.

    Il villaggio sorgeva su una lieve collina circondata da due ampie valli, e a sud scorreva il piccolo e pescoso Gatez, nessuno di quel posto conosceva la sua sorgente, gli anziani dicevano che era l’emissario di un grande lago della contea di Varkel, di cui prendeva nome l’omonimo grande paese a circa sette ore di cavallo, ma da quale montagna sgorgasse l’acqua all’origine era per loro un mistero; anche Folkerst faceva parte di quella contea.

    Era composto da circa 400 anime, per lo più anziani donne e bambini, gli uomini adulti validi per potersi considerare guerrieri e difensori della loro terra, erano circa un centinaio. La maggior parte si dedicava anche alla pesca, a lavori di maniscalco e fabbro, allevavano un po’ di bestiame, e alcuni erano anche abili boscaioli passando le giornate a tagliare tronchi d’albero nei ricchi boschi adiacenti che poi trasportavano coi carri nel paese. Lì potevano riparare le case e costruirne di nuove per le famiglie che si formavano; Forlkest aveva anche una palizzata non molto alta con solo due ingressi principali uno a nord e l’altro a sud, e da lì partivano anche le due uniche vie d’accesso.

    Se non fosse stato per le continue orde di saccheggiatori sparsi in tutta la contea e anche in altre confinanti, si poteva considerare un luogo tranquillo.

    In quel mattino di primavera oltre l’uscita sud, Abby Briana e Isolde attraversarono il vasto campo coltivato a mais ed altri cereali, poi dopo una distesa di prati giunsero in riva al fiume che era anche il confine sud della contea.

    Isolde aveva 36 anni, sposata e con due figli già grandicelli, suo marito Allyn era il maestro del villaggio, si occupava dell’istruzione dei giovani e faceva anche le funzioni di parroco, aveva studiato cattolicesimo a Varkel dove era nato.

    Briana aveva 32 anni, anche lei sposata con Dirk che faceva il fabbro, non avevano avuto figli, e lei si dava spesso la colpa di questo fallimento, Dirk era molto abile con la forgia e forniva e riparava le armi per tutto il villaggio.

    Abby era la più giovane delle tre, aveva solo 24 anni, era molto graziosa con una cascata di capelli biondi che spesso annodava sulle spalle; era da sempre innamorata di Galen, un aitante giovanotto di 28 anni che si occupava in prevalenza di allevamento assieme alla sua famiglia, aveva la mania delle armi e spesso si esercitava con la spada e il tiro con l’arco, nel villaggio era diventato imbattibile.

    Nei boschi a qualche miglio più a sud di Folkerst, una banda di malviventi di circa 200 uomini, era accampata e si stava preparando al saccheggio.

    Era capeggiata dal famigerato Toruk, un soprannome che gli era stato dato dai suoi seguaci che l’avrebbero seguito in capo al mondo; Toruk era ricercato dagli sceriffi di diverse contee, ma fin’ora, seppur con qualche perdita, lui e i suoi uomini erano sempre riusciti a sfuggire alla cattura.

    La banda dopo ogni assalto ai villaggi si rifugiava nei boschi, spesso talmente fitti che rendevano vana ogni ricerca, rimpiazzava gli uomini persi con altri presi prigionieri nei villaggi, se non desideravano la morte immediata, i più abili dovevano sottostare alle regole di Toruk ed entrare a far parte della sua feroce schiera.

    Nel suo piccolo esercito facevano parte anche delle donne, erano abilissime soprattutto con l’arco e la balestra, durante le incursioni erano guidate dalla bella Leda, la donna di Toruk, anche lei era assetata di sangue e di ricchezza.

    Capitolo 2

    Nel frattempo più a nord nella città di Varkel, lo sceriffo Antony stava radunando e parlando ai suoi 500 uomini disponibili, per correre in aiuto a un villaggio che era stato quasi distrutto da altre bande.

    Varkel con i suoi 4.000 abitanti era una delle più grandi città delle contee limitrofe, il suo esercito era ben addestrato e armato, ma spesso era incapace di difendere i villaggi presi di mira dai saccheggiatori, poiché quando arrivavano sul posto i vandali erano già riusciti a far perdere le loro tracce rifugiandosi nei fitti boschi.

    Antony era riuscito durante le battaglie a fare anche qualche prigioniero, ma questi preferivano essere giustiziati piuttosto che tradire i loro capi; quindi oltre quella di Toruk c’erano almeno altre due bande più piccole a seminare terrore nei pacifici villaggi nell’Inghilterra del nord.

    Varkel era una città fiorente, molti dei suoi abitanti erano abili commercianti e spesso allestivano dei mercati per vendere le loro merci agli abitanti dei villaggi limitrofi e di qualche contea vicina, anche la gente di Folkerst una paio di volte all’anno vi si recava, potendo così fare provviste di materiale necessario alla loro comunità.

    In sommità della collina di Forlkerst tra le numerose grotte naturali, viveva Memuz, un anziano eremita considerato da tutti una specie di stregone, esso era un abile visionario e premonitore di molto eventi accaduti nella regione, spesso in cambio di qualche provvista gli abitanti più creduloni vi si recavano per conoscere il loro destino e altre profezie; Memuz aveva previsto che un giorno anche il loro villaggio sarebbe stato preso di mira da una grossa banda di saccheggiatori, e che avrebbero seminato morte e terrore.

    In tempi passati nelle sue visioni parlava anche di un misterioso cavaliere che avrebbe potuto alleviare le loro future sofferenze e correre in aiuto in caso di battaglie nei loro territori, parlava inoltre di draghi sputa fuoco che esistevano molto più a nord di quella regione, che non erano solo leggende popolari e che gli anziani ormai morti del villaggio ne avevano sentito parlare.

    Possedeva tre cani una capra e due falchi ben addestrati, spesso nel villaggio li vedevano volteggiare a caccia di roditori e se riuscivano anche di altri piccoli animali che gironzolavano nei cortili; nonostante questo particolare era un uomo molto rispettato, solo i bambini ne avevano paura anche per il suo aspetto fisico, magrissimo con barba e capelli lunghi.

    Nel frattempo Abby Briana e Isolde si godevano i primi raggi di sole in riva al fiume, la giornata era molto bella e dopo il lungo inverno, potevano finalmente uscire fuori dal villaggio che era stato a lungo coperto di neve, solo in lontananza se ne vedeva ancora sulle montagne.

    Mentre erano chine a lavare i loro panni, Abby alzando gli occhi vide in lontananza una nuvola di polvere davanti ai boschi, le tre donne al momento non riuscivano a distinguere bene i dettagli, ma ben presto si resero conto che erano decine di uomini a cavallo che avanzavano nella loro direzione; non poteva trattarsi altro che una banda di fuorilegge che stavano per invadere il loro villaggio.

    Lasciarono i panni sul posto e per quanto fiato avevano in corpo, corsero urlando verso le loro case per dare l’allarme.

    Giunte alla porta sud gli uomini allertati chiusero la staccionata, il capo villaggio Reginald chiamò a raccolta gli uomini disponibili che erano presenti, si armarono e presero posto all’interno della palizzata; purtroppo molti erano già nei boschi a lavorare e non si fidò a mandare dei ragazzi ad avvertirli fuori dal recinto.

    Toruk nel frattempo era avanzato coi suoi seguaci, aveva attraversato il fiume e si era fermato a studiare la situazione dal campo di mais; alla vista di quel piccolo esercito la gente di Folkerst tremava dalla paura, i bambini erano stati nel frattempo radunati nella piccola chiesa, le donne e gli anziani assieme ad Allyn il parroco, pregavano.

    Sapevano benissimo che non avrebbero potuto resistere a lungo all’assedio, così Reginald mandò dalla porta nord un giovane a cavallo per avvertire lo sceriffo Antony di Varkel per avere immediatamente dei soccorsi.

    Toruk e la sua banda pareva che non avesse nessuna fretta, il villaggio e i suoi abitanti non sarebbero potuti fuggire, e lì c’erano senz’altro ottime razzie da fare; l’idea di Toruk in quel caso non era mirata alla distruzione immediata della struttura recintata e delle case, anzi essendo molto astuto, aveva preventivato di potersi stabilire per qualche tempo assieme ai suoi seguaci.

    Anche Abby e le donne più giovani si erano armate di archi e frecce in difesa delle loro case, il suo Galen invece si era sistemato presso la porta nord, comandando un drappello di uomini ben addestrati e armati; tutto quello che era nelle loro possibilità per il momento l’avevano fatto, ora rimaneva solo sperare che i banditi non venissero subito all’assalto, e che il loro messaggero giungesse in fretta a Varkel per avvertire lo sceriffo.

    Toruk nel frattempo studiava le mosse per rischiare il meno possibile delle perdite tra la sua gente, se si fossero buttati a capofitto verso la palizzata, molti dei suoi potevano essere trafitti dalle frecce, quindi decise di allestire un accampamento provvisorio in quel luogo.

    Abby spesso si esercitava col suo Galen con l’arco ed era diventata quasi brava quanto lui, ma non era mai capitata l’occasione di mettere alla prova le loro capacità in un caso come questo, ora avrebbero dovuto difendersi e magari uccidere altri uomini … aveva molta paura.

    Capitolo 3

    Lo sceriffo Antony nel frattempo aveva raggiunto il piccolo villaggio di Esserk nella sua contea, lo trovò in fiamme e anche se non aveva molti abitanti, nei cortili gironzolavano pochi animali domestici e capi di bestiame. Trovò a terra i corpi trafitti dalle spade lance e frecce di quasi tutti gli uomini che si erano difesi, poi di molti anziani e bambini, notò che vi erano solo pochissime donne, evidentemente le più giovani erano state rapite dai vandali, e chissà cosa ne sarebbe stato di loro.

    Le tracce portavano dritte a nord, ma non sarebbe servito a nulla seguirle per cercare di liberare quelle povere donne, non era la prima volta che succedeva e nonostante avesse battuto le zone e i boschi vicini, non era mai riuscito a trovare i malviventi.

    Diedero sepoltura ai corpi esamini e dissero qualche preghiera, poi radunarono gli animali rimasti e fecero mestamente ritorno a

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