Cucinare con erbe, fiori e bacche dell’Appennino: (I Quaderni del Loggione - Damster)
Cucinare con erbe, fiori e bacche dell’Appennino: (I Quaderni del Loggione - Damster)
Descrizione
L’ortica, i piscialetto (tarassaco), i fiori di acacia,i topinambur, la vitalba, l’erba cipollina, le primule
i lampascioni, la rosa canina, il cardo mariano, la barba di becco.... sono solo alcune delle erbe, bacche o fiori che venivano usati nella cucina povera tradizionale.
Abbiamo recuperato le antiche ricette e le abbiamo provate scoprendo piatti insoliti
e davvero interessanti. E non bisogna dimenticare il piacere di andare per prati, per boschi e per sentieri cercando quell’erba particolare, quella bacca vistosa, quel fiore nascosto.
Giusto per stimolare l’appetito...
Contiene il racconto: L’erba magica.
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Cucinare con erbe, fiori e bacche dell’Appennino - Katia Brentani
Katia Brentani
Cucinare con erbe, fiori e bacche
dell’Appennino
Prima Edizione Ebook 2013 © Damster Edizioni, Modena
ISBN: 9788868100919
Damster Edizioni
Via Galeno, 90 - 41126 Modena
http://www.damster.it e-mail: damster@damster.it
Katia Brentani
Cucinare con erbe, fiori e bacche
dell’Appennino
INDICE
Introduzione
PRIMAVERA
ACACIA
Frittelle di fiori di acacia
Frittelle di fiori di acacia a modo mio
Contorno di fiori di acacia
Marmellata di fiori di acacia
Marmellata di fiori di acacia e mele
Risotto ai fiori di acacia
BARBA ED BEC (BARBA DI BECCO)
Germogli di barba di becco in insalata
Zuppa di farro con barba di becco
Risotto alla barba di becco
Radici di barba di becco fritte
Radici di barba di becco fritte a modo mio
CARDO MARIANO
Minestrone con cardo mariano
ERBA CIVOLLEINA (ERBA CIPOLLINA)
Fagottini all’erba civolleina
Gnocchetti con erba civolleina
Strozzapreti all’erba civolleina
GRASA GALEINA (VALERIANELLA)
Insalata con grasa galeina e pancetta
Insalata con grasa galeina e noci
Crema di grasa galeina
LAMPASCIONI
Lampascioni sott’olio
Lampascioni fritti
PRIMULA
Marmellata di primule
Crostata con marmellata di primule
Biscotti alla marmellata di primule
Involtini di tacchino ai fiori di primula
Torta salata alle primule
VIZEIBER (VITALBA)
Frittata di vitalba
Frittata di vitalba con aglio
Tortino di vitalba
Tagliatelle alla vitalba
ESTATE
LAMPONE
Marmellata di lamponi
Marmellata di lamponi e cioccolata
Rotolo ai lamponi
Polenta dolce con i lamponi
Crepes ai lamponi
Crema di radici di lamponi
MIRTILLO
Mirtilli con yogurt
Gelatina di mirtilli
Marmellata di mirtilli
Torta ai mirtilli
Tortini ai mirtilli
Pollo ai mirtilli
MORA DI ROVO
Marmellata di more di rovo
Gelatina di more di rovo
Raviole con la marmellata di more di rovo
Risotto ai germogli di rovo
Germogli di rovo fritti
Torta di ricotta e more di rovo
SAMBUCO
Frittelle al sambuco di Gemma
Frittelle di fiori di sambuco
Marmellata di sambuco
Marmellata di sambuco e prugne
Torta di crepes al sambuco
FRAGOLINA DI BOSCO
Marmellata di fragoline di bosco
Paste alle fragoline di bosco
Semifreddo alle fragoline di bosco
Sformatini di fragoline di bosco
AUTUNNO
BARDANA
Bardana in insalata
Crocchette di bardana
Radici di bardana fritte
Bardana in salsa verde
PRUGNOLO SELVATICO
Marmellata di prugnolo selvatico
Marmellata di zucca e prugnoli selvatici
Crostata di prugnoli selvatici
STRICCAPOGGN (STRICCAPUGNI)
Striccapugni con pancetta
Tortelloni ai striccapugni
Gnocchi ai striccapugni
Stricchetti con gli strigoli
Tortelloni con gli strigoli
Zuppa con strigoli e funghi porcini
Frittata con gli strigoli
URTIGA (ORTICA)
Tagliatelle alle ortiche con funghi porcini
Crescentine all’ortica
Salsa di ortiche per il bollito
Torta salata con ortiche e ricotta
INVERNO
PESSALET (PISCIALETTO - DENTE DI LEONE - TARASACCO)
Piscialetto sott’aceto
Risotto ai piscialetti
Tortino di piscialetti, patate e carote
Piscialetti con pancetta
Crema al miele di tarasacco
PIZZINCULA (ROSA CANINA)
Marmellata di bacche di pizzincula
Raviole alla pizzincula
Marmellata di fiori di pizzincula
TOPINAMBUR
Topinambur con acciughe
Corona di riso con topinambur
Petto di pollo con topinambur gratinati
Il racconto
L’ERBA MAGICA
Bibliografia
I quaderni del Loggione
C’era un profumo mite che mi tornava bimbo:
un gracile corimbo di primule fiorite...
(da Il responso
Guido Gozzano)
Introduzione
Questo libro non ha la presunzione di essere un testo scientifico e neppure un manuale di istruzioni su come vengono usate in erboristeria o in altri campi le erbe selvatiche, ma un quaderno che raccoglie le testimonianze di chi, da sempre, usa le erbe, i fiori e le bacche del nostro Appennino per cucinare.
Un tributo alle erbe, selvatiche e belle, che oggi consideriamo infestanti perché spuntano, non richieste, nel nostro bel prato all’inglese, ma un tempo aiutavano a sbarcare il lunario. In tempo di guerra, o in periodi di carestia insaporivano pietanze o costituivano loro stesse il pasto della giornata. Nell’intento di non disperdere un patrimonio che fa parte della storia del nostro territorio e conservare la memoria di piatti che per i nostri nonni erano il pane quotidiano. La saggezza popolare ricorda che non c’è erba che guardi in su che non abbia la sua virtù.
Erbe resistenti, difficili da debellare e, dal punto di vista alimentare, preziose per le loro innumerevoli qualità.
Non mi sono limitata a farmi raccontare come si cucinano le erbe, i fiori e le bacche, ma ho voluto recarmi sul posto
, per toccare con mano, mentre nella mia mente si affollavano ricordi d’infanzia, quando trascorrevo giornate nei campi incolti o nei boschi lungo i calanchi dell’Appennino Bolognese a raccogliere bacche, fiori ed erbe selvatiche. Ho raccolto anche ricette, curiosità, antiche credenze popolari e consigli elargiti, gentilmente e con generosità, da persone che ancora oggi usano abitualmente questi doni della natura.
Se è vero che alcune erbe appartengono alla mia infanzia e di altre conoscevo l’esistenza e l’uso in cucina, ho scoperto alcune erbe, fiori e bacche di cui ignoravo l’utilizzo in campo alimentare, apprezzandone il gusto particolare. Le erbe selvatiche possiedono, infatti, profumi e sapori che non troviamo nelle verdure prodotte dall’agricoltura moderna e, se usate con accortezza, possono donare un gusto speciale ai nostri piatti.
Il libro è pronto e spero che vi faccia venire voglia di condividere con me questo mondo meraviglioso.
Ho suddiviso le erbe, i fiori e le bacche in stagioni, collocandole in primavera, estate, autunno e inverno, valutando il periodo migliore per la raccolta delle radici, dei fiori o delle bacche e per godere appieno di questi preziosi doni della natura tutto l’anno.
Prima di inoltrarci nel magico mondo delle piante alcune avvertenze:
Non raccogliete mai piante che non conoscete e fatevi accompagnare nelle vostre passeggiate da persone esperte. È bello condividere con altri le nostre passioni.
Non raccogliete le piante vicino alle strade, ai campi trattati con concimi chimici o ai giardini.
Non raccogliete piante protette dalla legge.
Ricordate: i fiori si raccolgono in primavera, le radici in autunno e i frutti devono essere raccolti in piena maturazione e non intaccati da parassiti.
Salubri passeggiate... vi aspettano.
PRIMAVERA
Prima viene Primavera
con i fiori sulla pianta
(frammento da Le stagioni
di R. Piumini)
Acacia
Barb ed becc (Barba di becco)
Cardo mariano
Erba civolleina (Erba cipollina)
Grasa galeina (Valeriana)
Lampascioni
Primula
Vizeiber (Vitalba)
ACACIA
L’acacia, il cui nome scientifico è robinia pseudoacacia è presente, in grande quantità, sull’Appennino Bolognese. È una pianta non spontanea della nostra flora, originaria del Nord America, che si è largamente diffusa su tutto il territorio italiano. Presenta un tronco screpolato, rami aculeati e dei fiori riuniti in grappoli pendenti, bianchi e