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Cucina Mania. Dire, fare, mangiare: dal Vecchio Testamento a oggi
Cucina Mania. Dire, fare, mangiare: dal Vecchio Testamento a oggi
Cucina Mania. Dire, fare, mangiare: dal Vecchio Testamento a oggi
Ebook174 pages1 hour

Cucina Mania. Dire, fare, mangiare: dal Vecchio Testamento a oggi

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About this ebook

Che cos’è la cucina? Un’arte nelle mani sapienti di pochi e destinata a palati sopraffini, o una passione che può essere praticata da e a beneficio di tutti, dove conta di più l’esperienza personale? Ha a che vedere con la chimica delle reazioni che avvengono tra gli elementi combinati tra loro e a contatto con le papille gustative, o forse piuttosto con la fantasia, l’estro e la sensibilità dello chef?

La cucina è ovunque, per tutti e da sempre, fa parte di noi, della nostra storia, della cultura, del mondo: nata dall’esigenza più antica e connaturata all’essere umano, la sopravvivenza, non è mai stata così di moda.

Trasmessa, diffusa, osannata dai media, la cucina la fa da padrona: persino i telegiornali, tra un fatto di cronaca e l’andamento dello spread, informano la casalinga di Voghera, in cinque minuti, su come cuocere perfettamente un tacchino di dieci chili per la festa del Ringraziamento.

Che vi piaccia o no, è tra fornelli e padelle che, spesso e per molti, oggi si gioca una partita importante, e conoscere l’arte culinaria diventa oltre che un elemento socializzante e un biglietto da visita che racconta molto della personalità, del background culturale di ciascuno, anche un modo per “sfondare”. Un sogno che sembra facile, a portata di mano, venduto al pubblico della tv digitale, dalle Parodi, dai Cracco, dalle Clerici e dai Gordon Ramsey di tutto il mondo: la cucina fa tendenza e come si dice negli States: “Kitchen is the new black”!
LanguageItaliano
PublishergoWare
Release dateJun 27, 2013
ISBN9788867970865
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    Cucina Mania. Dire, fare, mangiare - Francesca Gissi

    © goWare2013

    ISBN 978-88-6797-086-5

    Redazione: Valeria Filippi

    Copertina: Lorenzo Puliti

    Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

    goWare è una startup fiorentina specializzata in digital publishing

    Fateci avere i vostri commenti a: info@goware-apps.it

    Blogger e giornalisti possono richiedere una copia saggio a Maria Ranieri: mari@goware-apps.com

    Made in Florence on a Mac

    L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume.

    Scene dei film degli intermezzi (1 minuto):

    Un americano a Roma di Steno

    Big Night di Stanley Tucci e Campbell Scott

    La finestra di fronte di Ferzan Özpetek

    Ricette d’amore di Sandra Nettelbeck

    L’appartamento di Billy Wilder

    The Swedish Chef

    Fellini Satyricon di Federico Fellini

    Ogni cosa è illuminata di Liev Schreiber

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    Un americano a Roma di Steno, Italia 1954

    Nell’immaginario comune questa resta tra le scene più esemplificative dell’italianità esterofila del dopoguerra. Nando (Alberto Sordi) è un romano verace, che spera in un futuro migliore e sogna un’America che conosce soltanto attraverso i film di Hollywood. Circondato dai poster, imita le voci degli attori del grande schermo e tuttavia non tradisce l’amore per le sue origini più vere: il cibo, la pasta.

    Guarda il video sul web

    Premessa

    Che cos’è la cucina? Una disciplina, fatta di insegnamenti da mettere in pratica scientificamente e con precisione, o una materia più assimilabile a un’arte manifatturiera, dove conta di più la pratica e l’esperienza personale?

    Un’arte nelle mani sapienti di pochi e destinata a palati sopraffini, o una passione che può essere praticata da e a beneficio di tutti?

    È la perfetta composizione degli ingredienti di un piatto, che mette avanti a tutto presentazione ed estetica, oppure qualcosa che ha più a che fare con la ricerca del gusto, lo studio sui sapori e sugli abbinamenti dei cibi? [Figura 1 – A proposito di alchimie]

    Ha a che vedere con la chimica delle reazioni che avvengono tra gli elementi combinati tra loro e a contatto con le papille gustative, o forse piuttosto con la fantasia, l’estro e la sensibilità dello chef? [Figura 2 – L’estetica prima di tutto]

    Big Night di Stanley Tucci e Campbell Scott, USA 1996

    Primo e Secondo Pileggi sono due fratelli cuochi di origine abruzzese ed emigrati negli Stati Uniti d’America, dove hanno aperto un ristorante in una cittadina della East Coast. I due fratelli, molto diversi tra loro, si scontrano su come gestire il locale: Primo (il maggiore), che è lo chef, è molto legato alla tradizione della cucina italiana, e non vuole scendere a compromessi, mentre Secondo (che funge da maître), cerca di accontentare i gusti dell’ancora sparuta clientela, che ha un’idea distorta della tradizione culinaria.

    Guarda il video sul web

    La cucina ha fatto boom

    Sarà colpa dei cuochi, ormai diventati delle star che affollano le trasmissioni televisive, sarà l’iperproduzione editoriale sull’argomento, che non conosce battute d’arresto da decenni – anzi pare aumentare (i libri di cucina sono tra i più venduti, forse ormai i pochi rimasti che ancora interessano al grande pubblico) – il fatto è che saper cucinare oggi è diventato un imperativo categorico e il momento di gloria dei fornelli è sotto gli occhi di tutti.

    Riviste che trattano qualsiasi argomento ospitano una rubrica che parla di cibo almeno una volta al mese, per non parlare dei telegiornali, che tra un fatto di cronaca e l’andamento dello spread, in 5 minuti informano la casalinga di Voghera su cosa sia trendy e chic portare in tavola a Carnevale e su come cuocere perfettamente un tacchino di dieci chili per la festa del Ringraziamento. [Figura 3 – Signore e signori, buonasera]

    Ogni canale tv propone trasmissioni dedicate a cucina e dintorni ormai quasi a tutte le ore, e nei programmi così detti contenitori almeno uno spazio è sempre consacrato al cibo e ai suoi affini. Fioriscono nuovi format tv e talent show popolati indistintamente da vip travestiti con grembiule d’ordinanza e persone comuni che, armate di schiumarola, si cimentano in trionfi di broccoli serviti su letti di vellutate di cardamomo in salsa marinata con riduzione all’aceto balsamico, o in poesie di cime di rapa all’anice stellato con dadolate di ratatouille in crosta di sale rosa dell’Himalaya.

    Le librerie dedicano scaffali e scaffali, interi piani alla sezione cucina e ce n’è davvero per tutti i gusti: da quella per il principiante a quella riservata all’esperto; dalla fusion all’alta pasticceria, e poi la salutista, la tradizionale, la regionale, l’etnica, la vegana, l’erotica, e così via.

    Nascono in ogni scuola, spazio culturale, palestra attrezzata che si rispetti, corsi, seminari, workshop, insomma: ormai la cucina è ovunque, sempre presente e non molla lo scettro di imperatrice dell’audience, il suo share è altissimo e ancora non ha stancato.

    Per non parlare del web, in cui la moda della presina impazza. Provate a digitare sulla tastiera del vostro computer la parola cucina: si aprirà un elenco sterminato, centinaia tra blog, siti specializzati, articoli, rubriche, riviste online e tutorial che seguono passo passo i progressi del neofita. È così: ovunque troviamo la dimostrazione che quella che fino a pochi anni

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