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New York, ieri e oggi
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New York, ieri e oggi

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About this ebook

“New York, Ieri e Oggi”, attraverso un’immaginaria macchina del tempo, vi permette di visitare Manhattan dalla Statua della Libertà a Riverside Park, passando per Wall Street, il Flatiron Building, Central Park, Times Square, Brooklyn e tanto altro ancora, scoprendo com’era un tempo e com’è diventata oggi la Grande Mela!
Un libro per chi vorrebbe visitarla, per chi c’è stato, per chi ci vive; Storia, curiosità e fotografie, per ripercorrere un periodo storico che va dalla fine del XIX secolo fino ai nostri giorni, passando per la Grande Depressione, la Seconda Guerra Mondiale, gli anni ‘70 e '80.
LanguageItaliano
Release dateFeb 25, 2013
ISBN9788867556120
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    New York, ieri e oggi - Gianluca Rocchi

    © 2013 Gianluca Rocchi. Tutti i diritti riservati.

    Edizione digitale: febbraio 2013

    ISBN: 9788867556120


    Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl


    Gianluca Rocchi

    New York

    Ieri e Oggi

    Viaggio tra passato e presente della Grande Mela

    Chi accumula libri, accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni.

    Ugo Ojetti

    Dedicato a mia moglie Francesca...

    INDICE

    Prefazione

    La Statua della Libertà

    Battery Park

    Il lungomare di Battery Park

    Lower Manhattan ieri e oggi

    Il molo di attracco del Titanic

    U.S. Custom House

    Wall Street

    Broadway, nei pressi della Trinity Church

    La Western Union Telegraph Company

    La prima pizzeria degli Stati Uniti D’America

    Tra Broadway e Fulton Street

    Il vecchio municipio (City Hall)

    Il famoso ponte di Brooklyn

    Lower Hudson Street

    Union Square

    La magnifica avventura di Mrs Leslie

    The Flatiron Building

    The High Line Park

    Madison Square

    La 5th Av e i suoi archi di trionfo

    La strana lite dei cugini Waldorf-Astor

    La Pennsylvania Station

    Empire State Building, l’ottava meraviglia del mondo

    Grand Central

    William Van Alen ed il suo Chrysler Building

    New York Public Library

    Times Square

    Lo Studio 54

    Central Park e l’angelo delle acque

    Joseph Pulitzer e la sua silent bedroom

    Columbus Circle

    Riverside Drive

    Quando i Giants giocavano a New York

    Saint John the Divine

    Washington Square

    Francesco Stabile e la sua banca a Little Italy

    Il palazzo delle Nazioni Unite

    Il Plaza Hotel

    Louis Sherry, il gelataio che costruì un hotel

    Cooper Square

    L’orologio del 5th Av Building

    Il Washington Market

    NYCE (New York Cotton Exchange)

    J.P. Morgan Bank

    Il Woolworth Building

    Il vecchio MET Opera House

    La Morgan Library

    Bryant Park, il parco più amato dai newyorkesi

    Le water towers

    Il villaggio di Greenwich

    Il primo condominio di New York City

    Imagine

    Chi ha inventato lo shopping a New York?

    Ellis Island

    Conclusione

    Prefazione

    New York è una città in continua trasformazione, che demolisce e ricostruisce se stessa continuamente, assecondando la severa regola che il progresso impone.

    Per questa ragione non è più possibile vedere com’era la città, per esempio, nell’800 o negli anni trenta o quaranta, luoghi e tempi affascinanti, che mostravano già allora un’urbe viva e pulsante, edificata grazie al lavoro delle persone arrivate qui da tutto il mondo e che gettarono le basi di quella società multietnica ancora oggi fondamento della metropoli.

    Questo libro vuole essere un viaggio nel tempo, il cui materiale fotografico e storico vi permetterà di farvi rivivere quei luoghi e quell’atmosfera forse perduti per sempre. Leggendo queste pagine, avrete la possibilità di rendere un po’ speciale la visita di alcune zone di Manhattan, potendo scoprire, al di là di cosa si staglia oggi di fronte a voi, cosa avreste visto se foste arrivati in quei luoghi, per esempio, più di cento anni fa.

    Non esiste un solo modo di visitare e conoscere questa città, ma molteplici e tutti molto personali: per questo motivo New York è così grandiosa. Qui ognuno può costruire il suo percorso, scoprire cose sempre nuove e stimolanti, e questa è veramente l’unica metropoli al mondo che ti permetta di farlo.

    Di tanto in tanto, tra la descrizione di un luogo e l’altro, ho inserito delle storie curiose legate alla città o ai personaggi che hanno contribuito al suo sviluppo, tutte informazioni che molto probabilmente non troverete mai nelle classiche guide turistiche.

    Buona lettura, cari viaggiatori, e se avete suggerimenti, feedback o volete semplicemente segnalarmi qualche posto nuovo di cui conoscete il passato e il presente, potete scrivermi a questo indirizzo newyorkierieoggi@gmail.com : utilizzerò le vostre segnalazioni in una prossima edizione, dove ovviamente sarete anche voi i protagonisti.

    E poiché viviamo nell’era di Facebook, questo libro è anche una pagina del noto social network, dove insieme con me potrete continuare il viaggio scoprendo nuove storie e luoghi della New York di ieri e di oggi.

    Il viaggio ha inizio!

    La Statua della Libertà

    È il simbolo di New York, icona americana per eccellenza, e rappresenta ancora oggi, simbolicamente, la porta d’ingresso agli Stati Uniti d’America. Doveva sembrare magnifica, anni addietro, ai tanti emigranti che, dopo un lunghissimo viaggio, arrivavano in questo luogo in cerca di un futuro tutto da scrivere, di nuove opportunità, lasciandosi alle spalle tutto e tutti con il solo scopo di realizzare un sogno: una vita migliore di quella che avevano nel loro paese d’origine.

    E appare sicuramente magnifica anche a noi oggi che la guardiamo dal battello che trasporta i turisti dal molo di Battery Park. Ma com’era Miss Liberty alla fine dell’ottocento?

    Cominciamo con il dire che non era ancora verde: il colore che vedete oggi è il frutto dell’ossidazione delle trecento placche in rame che rivestono la statua. Se fossimo stati lì intorno al 1895, l’avremmo vista di colore marrone scuro e non verde come oggi.

    Questo monumento fu concepito durante il regno di Napoleone III, intorno al 1835, da un gruppo di repubblicani francesi desiderosi di realizzare qualcosa di spettacolare per festeggiare il contributo che la Francia aveva dato all’indipendenza degli Stati Uniti d’America cento anni prima.

    Nel 1903, una targa fu installata alla base della statua, che riporta i bellissimi versi della poetessa americana Emma Lazarus a testimonianza delle tante persone emigrate in America:

    "Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste a me, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata."

    La statua fu progettata e realizzata dallo scultore francese Frederic Auguste-Bartholdi, che utilizzò come modelle, per il volto la madre, e sua moglie per le braccia.

    La struttura dello scheletro in acciaio fu invece progettata da Alexandre Auguste Eiffel, lo stesso Eiffel che poi realizzò la famosa omonima torre a Parigi, nel 1889. La statua ha avuto diversi restyling nel tempo, il primo avvenne nel 1986, dove fu chiamato ad operare, come cento anni prima, un artista francese. Nel 2001, invece, a causa degli attentati alle Torri Gemelle, la statua fu chiusa nuovamente per riaprire solo nel 2004. Nel 2012 è stato completato un delicato progetto di ristrutturazione che ha permesso, tra l’altro, di poter di nuovo arrivare fino alla corona della statua e godere così di un meraviglioso scorcio su Manhattan.

    Purtroppo già dal 1916 non è possibile arrivare fino in cima alla torcia, a causa di un sabotatore tedesco che riuscì a compiere un attentato facendo esplodere della dinamite nei pressi dell’attracco. L’onda d’urto generatasi colpì la statua e in particolare infierì sul braccio che teneva la fiaccola, indebolendone la struttura.

    Liberty Island – 1895

    Liberty Island – oggi

    Battery Park

    Le immagini che vedete si riferiscono alla zona che i colonizzatori olandesi scelsero nel 1623 come punto di sbarco. Si trattava della punta meridionale dell’isola di Manhattan, all’epoca territorio degli indiani della tribù dell’Algonchino. Va detto però che già nel 1609, l’isola di Manhattan fu esplorata dal britannico Henry Hudson che fu il primo a dare una dettagliata descrizione di questi luoghi.

    La foto che vedete è del 1883. Fra gli insediamenti urbani circondati dallo specchio d’acqua, spicca la struttura circolare del Clinton Castle, costruito per difendere la città dagli attacchi degli Inglesi durante la guerra anglo-americana del 1812. In seguito, il Clinton Castle venne integrato all’interno di Manhattan quando il fronte dell’acqua fu spostato più a sud, guadagnando così spazio per nuovi insediamenti. Rimodernato e trasformato in una grande sala per concerti, prese il nome di Castle Garden, diventando famoso nel 1850 allorché fu sede dell’evento musicale del secolo, il debutto di Jenny Lind, l’usignolo svedese.

    Cinque anni più tardi, ritornò ad essere celebre in quanto la struttura venne destinata al ruolo di Emigrant Landing Depot, dove parte degli otto milioni di emigranti furono controllati prima dell’ingresso negli Stati Uniti, divenendo una sede affiancata di Ellis Island, dove normalmente questo lavoro già si svolgeva.

    Nel 1896, Castle Clinton fu trasformato nuovamente, questa volta in un acquario, trovando così l’ennesima definizione, e tale rimase fino al 1941.

    Il castello e gran parte di Battery Park rischiarono di essere distrutti durante gli anni quaranta per dare spazio alla costruzione di un nuovo ponte, che partendo proprio da qui, sarebbe dovuto arrivare fino a Brooklyn. Grazie ad un’iniziativa della popolazione locale, il progetto fu trasformato da ponte a tunnel, il Brooklyn-Battery tunnel. Nonostante ciò, nel tempo, alcune parti del fortino furono smontate - come il tetto - ma l’acquario è stato preservato e dichiarato monumento nazionale e in più, dal 1997, la struttura ospita ancora una volta gli eventi musicali, dopo che questi

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