Italo Calvino e il fantastico
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Italo Calvino e il fantastico - Chiara Lentini
Italo Calvino e il fantastico
di
Chiara Lentini
Titolo | Italo Calvino e il fantastico
Autore | Chiara Lentini
ISBN | 9788891160799
Prima edizione digitale: 2014
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INDICE
INTRODUZIONE
CAPITOLO PRIMO - DEFINIZIONE DI FANTASTICO
CAPITOLO SECONDO - IL FANTASTICO SECONDO CALVINO
CAPITOLO TERZO - CALVINO E GLI SCRITTORI FANTASTICI
Conclusioni
Bibliografia
INTRODUZIONE
Questo lavoro vuole essere uno studio attento degli scritti di Italo Calvino, specie
quelli incentrati sui temi di: surreale, fantastico, favolistico e fiabesco.
Lo studio è stato condensato in tre capitoli: il capitolo primo, Definizione di
Fantastico, rappresenta una sorta di introduzione all’intero lavoro, in quanto lo scopo
è quello di dare una prima definizione al genere ‘fantastico’ e ai suoi sotto-generi
come il ‘meraviglioso’ e lo ‘strano’, che poi, come si vedrà, si possono ancora
articolare in ‘fantastico-meraviglioso’ e ‘fantastico-strano’. Questo primo tentativo di
definizione inserito nel capitolo in tema è tratto dal saggio sul fantastico di un grande
e famoso saggista di origine bulgara: Tzvetan Todorov. A questa prima definizione ne
sono state aggiunte altre con dei vaghi accenni da parte di vari autori/saggisti.
Il capitolo secondo, Il Fantastico secondo Calvino, si incentra in modo particolare
sulla figura di Italo Calvino e sulla sua poetica: il capitolo è infatti introdotto da un
breve sunto relativo al suo profilo biografico e soprattutto a quello intellettuale,
nell’ambito del quale si cerca di esplicare al meglio la sua personale definizione di
‘fantastico’, che contrasta quella data da Todorov. Il capitolo prosegue con
l’esplicazione del rapporto esistente tra il fantastico e il fiabesco nelle opere di
Calvino e ciò rappresenta chiaramente una ambiguità di genere che emerge dalla
lettura di tali opere: si tenterà infatti di spiegare a quale dei due generi, fantastico o
fiabesco, appartengano gli scritti di Calvino qui analizzati.
Il terzo ed ultimo capitolo, Calvino e gli scrittori fantastici, cerca di approfondire
appunto il rapporto che intercorre tra Italo Calvino e gli scrittori fantastici e fiabeschi
delle generazioni a lui precedenti a contemporanee. Dopo una breve introduzione al
genere della fiaba e alle sue caratteristiche, si passa a dei brevi sunti sulle
caratteristiche delle opere degli autori fantastici e fiabeschi analizzati da Calvino e
sullo stile adottato nella loro scrittura. Tra gli autori esaminati riportati in questo
ultimo capitolo si ricordano: i fratelli Grimm, Basile, Perrault, Collodi, Dickens e
tanti altri.
CAPITOLO PRIMO - DEFINIZIONE DI FANTASTICO
1. TENTATIVI DI DEFINIZIONE DEL FANTASTICO
Studiare letteratura fantastica implica, in primo luogo, conoscere cosa si intende
per ‘genere letterario’. Tzvetan Todorov, filosofo e saggista bulgaro, particolarmente
interessato alla letteratura fantastica, all’interno del suo saggio dal titolo La
letteratura fantastica, tenta di offrire una definizione di ‘genere letterario’,
appoggiandosi alle teorie di Northrop Frye espresse in Anatomia della critica:
la letteratura si crea a partire dalla letteratura, non a partire dalla realtà, ragion per cui non si
possono scrivere poesie se non a partire da altre poesie e nemmeno si possono scrivere romanzi, se
non a partire da altri romanzi.1
Lo studio sulla definizione del generi comporta, però, molti problemi: per questo
motivo Todorov conclude il capitolo sui generi letterari affermando che ‹‹non vi è
alcuna necessità che un’opera incarni fedelmente il proprio genere.›› 2
Quanto al genere ‘fantastico’ propriamente detto, lo si può definire come un
concetto che presuppone ‹‹l’esitazione provata da un essere, il quale conosce soltanto
le leggi naturali, di fronte a un avvenimento apparentemente soprannaturale››3
Esistono altre definizioni del fantastico che non sono esattamente conformi alla su
citata ma nemmeno la contraddicono in toto. Alcuni critici letterari, ad esempio,
affermano che il fantastico è l’intrusione brutale del mistero nella sfera del reale;
oppure per altri il fantastico è la rottura dell’ordine riconosciuto, un’irruzione
dell’inammissibile nella realtà quotidiana. In tali definizioni si può notare un filo
conduttore: il fantastico nasce nel momento in cui si inizia a pensare ad un paragone
tra reale e soprannaturale, al mistero, all’inammissibile, l’inesplicabile che entrano
nella realtà quotidiana.
2. CARATTERISTICHE DEL FANTASTICO
Todorov, all’interno del suo saggio, riporta il suo studio incentrato su una delle
tante opere che trattano il soprannaturale: il Manoscritto trovato a Saragozza 4 di Jan
Potocki. Il protagonista, Alfonso Van Worden, attraversa la Sierra Morena in
compagnia di altri due personaggi: il suo ‘zagal’ Moschito e il suo domestico Lopez.
Entrambi scompaiono misteriosamente. Quando poi si reca in una locanda per