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Afrodite
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Ebook141 pages1 hour

Afrodite

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About this ebook

I greci, prima di una partenza, usano fare quest’augurio:“Vai, e ritorna” e si deve rispondere: “Dalle tue labbra all’orecchio di Dio! Un lungo viaggio, attraverso i secoli alla scoperta dell’amore puro, una ricerca che, alla fine, porterà ad una conclusione,che probabilmente conoscevamo già: l’Amore è già in noi!
LanguageItaliano
Release dateAug 10, 2015
ISBN9788891192820
Afrodite

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    Afrodite - Massimo Bartilomo

    testo.

    Afrodite

    "Sai quel luogo che sta tra il sogno e la veglia?

    Dove ti ricordi ancora che stavi sognando?

    Quello è il luogo dove ti amerò sempre,

    è lì che ti aspetterò..... "

    Sono le parole che Trilli dice a Peter nella scena finale del filmHook.

    Prologo

    Notte dell'alba dei tempi, una piccola isola nello Ionio

    Buio assoluto, silenzio...

    unico rumore presente, il lento sciabordio del mare che si spegne, leggero come un sussurro, sulla spiaggia di piccolissimi ciottoli bianchi.

    Il respiro pesante di Zeus riempie il mondo....una luce, dapprima soffusa e poi sempre più splendente, illumina la scena.

    - Ci siamo? - chiede ansioso e leggermente irrequieto, il padre degli dei, sentendo il respiro affannoso di Dione.

    - Siamo pronti sire, quando vuoi possiamo incominciare, al tuo comando la bambina verrà al mondo..- risponde il capo dei sacerdoti, l'unico umano ammesso al cospetto degli dei.

    - E allora che sia questo il momento, nasca Afrodite! –

    Disse battendo forte le mani.

    Materia ed antimateria in un attimo, si fondono in un unico essere divino, che comincia a plasmarsi in una forma sempre più umana e sempre più adulta.

    La nascita di una dea può essere molto complicata, ma a volte, come questa, molto, molto facile.....

    Dolcemente Afrodite apre gli occhi al mondo, verdi, bellissimi, il suo sorriso già incanta e lascia estasiati i presenti che, sottovoce, approvano la nuova creazione di Zeus.

    Zefiro, soffiando dolcemente, spinse la conchiglia su cui era salita la dea, fino a che questa si arenò, delicatamente, sulla spiaggia.

    La dea, dopo essersi guardata intorno, scese lentamente e cominciò a percorrere, incerta, i primi passi nel suo nuovo mondo di immortali, prendendo il posto che il padre le indicava...

    Numerosi commenti salirono alle labbra degli dei, tutti stavano gustando la presenza di una loro pari, la figlia di Zeus e Dione, e la salutarono contenti.

    Dopo di che, un attimo solo, con un bagliore improvviso da far distogliere lo sguardo, scomparvero, portando con loro la nuova arrivata...verso altre destinazioni, verso il posto di tutta la vita, da dove avrebbero continuato a guardare il mondo.

    I sacerdoti umani, presenti alla funzione, dopo aver ammirato, estasiati, la nuova dea e dopo essere rimasti abbacinati da così tanto splendore, si accinsero a sistemare la scena dell'evento... come sempre il lavoro, alla fine, toccava a loro.

    Tutti gli indumenti sacri dovevano essere bruciati, non ne doveva restare alcuna traccia, e così fu fatto.

    Restava solo la grossa conchiglia con la quale Afrodite aveva toccato terra, ultimo rimasuglio di una cerimonia sacra.

    - Dove possiamo metterla?- chiese l'assistente a Egemonas, il gran sacerdote.

    - Questa non può proprio essere bruciata...- concluse, dubbioso, scuotendo la testa.

    - La conserveremo nascondendola nella grotta, nessun umano deve sapere della sua esistenza, ci prenderemo cura di lei come delle altre reliquie, di generazione in generazione, fino alla fine del mondo. -

    - Il nostro compito di guardiani verrà sicuramente facilitato dalla progenie stessa di Afrodite, loro saranno il braccio armato che ci difenderà per tutte le ere a venire...-

    Concluse con questa profezia, Egemonas...legando così indissolubilmente alla reliquia, tutta la dinastia di Afrodite.

    Poi si guardò attorno per assicurarsi che tutto procedesse bene, i suoi assistenti stavano facendo un buon lavoro, doveva ammetterlo orgoglioso, pensò fra sé.

    Tanto tempo era passato da quando anche lui era un semplice assistente, tanto quanto non poteva nemmeno numerare.

    Era il destino dei grandi sacerdoti, vivere per centinaia di anni, questo era il premio per i loro servizi agli dei, il premio...si chiese fra sé, o forse la loro maledizione...

    Non era molto bello, infatti, vedere quelli che conosci, coloro che ami, quelli con cui trascorri felicemente gli anni, mentre invecchiano e muoiono, quando tu sopravvivi a loro...giovane e forte.

    Ma lui non poteva farci granché, pensò scuotendo la testa, anche se si dispiaceva di ciò, doveva solamente proteggere le reliquie degli dei e obbedire ai loro voleri.

    Troia: ultime ore della resistenza

    " abbiamo condiviso alcuni attimi della nostra vita, abbiamo respirato insieme,

    abbiamo camminato insieme....

    I nostri cuori si sono sfiorati e

    hanno battuto insieme...

    Per qualche attimo però, ed ora te ne vai,

    troppo grande è il tuo cuore per donarlo

    ad una persona sola?

    E mi sorge sulle labbra, spontanea,

    una domanda...

    Quando tornerai?"

    Dalle lettere perdute di Ugo Foscolo

    - Enea! Enea! Svegliati presto... -

    La voce di Afrodite rimbombò nella sua testa. Dapprima lontano e poi sempre più vicino, interrompendo il sonno agitato in cui era finalmente caduto dopo il consiglio di guerra che aveva tenuto, insieme agli altri comandanti, la sera prima.

    Era stato un lungo consiglio, e avevano festeggiato la fine della guerra, contenti, anche se ora c'era da ricostruire tutto...

    Dieci anni di guerra avevano lasciato gravi danni alla città e alla popolazione, ed ora i pensieri erano rivolti alla ricostruzione.

    Priamo, nei panni di re vittorioso, aveva ringraziato tutti, al suo fianco Paride guardava con orgoglio il padre, oramai era lui che ne avrebbe ereditato il titolo.

    - Svegliati Enea....- la voce di sua madre entrò chiara nella sua testa, questa volta.

    - Con un vile stratagemma gli achei sono entrati in città, prendi tuo padre, il buon Anchise e coloro i quali ti vorranno seguire, devi riportare la sacra conchiglia a Zacinto, là da dove era stata trafugata... non devi permettere che cada nelle mani degli Achei, questo adesso è il tuo compito e per questo sarai ricompensato. -

    Enea si alzò subito, guardò la madre, bellissima, ma come sempre, irraggiungibile.

    Anche se era suo figlio, negli anni aveva capito che non fare troppo affidamento sugli dei, troppo volubili, e, solamente in questo caso, troppo simili agli umani con i loro comportamenti egoistici.

    Loro comandavano e tu, misero umano, dovevi piegarti ai loro voleri...

    Anche se era tua madre, era pur sempre una dea e bisognava obbedire...

    - Ma come faremo a sfuggire ai nemici, siamo circondati! -

    Chiese con una voce tutt'altro che spaventata, si era aspettato una qualche mossa degli achei per conquistare la città, non aveva creduto, lui e pochi altri, all'improvvisa partenza dell'esercito nemico.

    - Vicino alla porta orientale esiste una posterla sconosciuta ai più, vai, raduna i tuoi e io vi farò uscire coperti da un velo di invisibilità!

    - Affrettati però, ogni istante che passa renderà tutto più difficile....-

    Concluse, facendogli fretta la madre.

    Anche lei non poteva trattenersi molto a lungo, a causa del divieto di Zeus ad aiutare ancora i troiani.

    Enea corse così a svegliare i suoi dardanidi e li radunò in fretta nella sala comune.

    Annunciò la cattiva notizia, senza tanti preamboli e ad alta voce, alle sue truppe e ai loro familiari che lo ascoltavano, in un silenzio colmo di attesa che si trasformò ben presto in angoscia.

    - Stanno devastando la città bassa e in breve tempo saranno anche qui, ogni resistenza è inutile oramai, dobbiamo fuggire da Troia, il nostro compito adesso è solamente quello di riportare la reliquia di Afrodite là dove quel pazzo di Paride l'aveva trafugata.

    - Non gli bastava la donna, no! voleva anche il segno dell'appoggio divino, voleva la conchiglia di Afrodite per dimostrare a tutto il mondo che era lui l'eletto.

    - Sciagurato!!! gli dei si sono adirati e ci hanno scatenato contro l'intero mondo greco con la scusa della moglie di Menelao, ma noi sappiamo qual'è la vera causa della guerra che stiamo combattendo da dieci lunghi anni...-

    Concluse ricordando a tutti il perché erano in quella situazione.

    Palinuro, il suo fido luogotenente e nocchiero della nave ammiraglia, guardandosi attorno ed esponendo ad alta voce quello che tutti pensavano gli chiese alcune delucidazioni.

    - Chi vorrà accogliere una massa di derelitti senza casa come noi? -

    Concluse scoraggiato.

    - Afrodite ci ha assicurato il suo aiuto e la ricompensa divina per quello che faremo, dobbiamo per forza fidarci, anche se io stesso dubito di loro..-

    Gli rispose con un misto di rabbia, Enea.

    - Attento a come parli di tua madre e degli dei, figlio!! -

    Lo interruppe il vecchio Anchise da un angolo dove era seduto tenendo per mano il piccolo Ascanio.

    - Guarda cosa mi hanno fatto solo per aver amato una di loro...loro sono potenti e tutto vedono e tutto sentono!!!-

    Disse, aprendo lentamente il mantello e mostrando a tutti la gamba dove Zeus lo aveva colpito con un fulmine, dopo che si era congiunto con Afrodite, il premio per una notte di amore.

    La visione della gamba nera, rinsecchita come un ramo dopo il passaggio del fuoco, provocò un brivido nella schiena dei presenti, che con un mormorio di approvazione commentarono, guardandosi l'un l'altro come in cerca di sostegno, le parole di Anchise.

    Enea li guardò scuotendo la testa...

    Eppure in questi anni tutti si sono accorti di come siano volubili gli dei, e di come ci abbiano usato alla stregua di marionette per i loro giochi e divertimenti, facendoci fare la guerra, sfruttando il nostro lavoro e lasciandosi adorare....

    - E' mai possibile che gli uomini debbano per forza cercare l'aiuto degli dei?

    Quando riusciremo a farne a meno e a vivere finalmente una nostra vita indipendente? -

    Questa serie di pensieri

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