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Nefelim
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Non illudiamoci e non fermiamoci alle apparenze. Vediamo il sole, la luce, il mare, i fiori, gli animali, tutta la natura che ci circonda, la gente, i multicolori delle razze umane, il sorriso dei bimbi, le cose belle. Ma cosa non vediamo? Da cosa siamo assediati e spesso posseduti’? La Bibbia dice che dopo la ribellione di Lucifero, un terzo degli angeli creati da Dio lo hanno seguito. Il diavolo è precipitato sulla terra e gli angeli ribelli che avevano delle posizioni e delle gerarchie in cielo, le hanno mantenute, ma nel regno di satana. Quasi tutto quel che non si vede e che ci è avverso perché creati a immagine somiglianza di Dio si trova nel secondo cielo: sono quelle forze malvagie di cui parla San Paolo nella lettera agli Efesini al capitolo 6, versetti 10- 17: “Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza.  Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace.Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.” Il primo cielo è quello che possiamo vedere, anche nello spazio, il secondo è quello di cui stiamo parlando, il terzo è quello dove regna Dio, i suoi angeli e santi. Una parte degli angeli decaduti è legata in attesa del giudizio finale, ci sono poi le potenze dell’aria e gli spiriti maligni che sono sulla terra, i Nefelin, spiriti malvagi che vagano nelle zone aride della terra, la prole prediluviana degli angeli che si unirono a donne nella fornicazione. Quelli di cui parlano i Vangeli, nell’episodio dell’indemoniato gadareno e quando si spiega, in Matteo capitolo 12. versetti 43-45: “Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova.  Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima”.
LanguageItaliano
Release dateApr 16, 2015
ISBN9788869820038
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    Nefelim - Gian Carlo Padula

    Gian Carlo Padula

    NEFELIM

    Autore: Gian Carlo Padula

    Titolo: NEFELIM

    © Copyright 2015 Cavinato Editore International

    ISBN: 978-88-6982-003-8

    I edizione 2015

    Tutti i diritti letterari e artistici sono riservati. I diritti di traduzione, di mem-orizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi

    © Cavinato Editore International

    Vicolo dell’Inganno, 8 - 25122 Brescia - Italy

    Q +39 030 2053593

    Fax +39 030 2053493

    cavinatoeditore@hotmail.com

    info@cavinatoeditore.com

    www.cavinatoeditore.com

    Progetto grafico, copertina e impaginazione Rakesh Kumar Sharma

    INDICE

    Introduzione

    Capitolo 1: Chi sono i Nefelim?

    Capitolo 2: Il libro di Enoch

    Capitolo 3: Scheletri di giganti

    Capitolo 4: Le tombe dei giganti in Sardegna

    Capitolo 5: La Gap Teory

    Capitolo 6: La caduta di Lucifero

    Capitolo 7: Il carattere e le opere di Satana

    Capitolo 8: L’umanità prima del Diluvio

    Capitolo 9: Gli angeli ribelli

    Capitolo 10: Cosa sono i demoni?

    Capitolo 11: L’attività demoniaca

    Capitolo 12: Vari tipi di maleficio

    Capitolo 13: Le gerarchie demoniache

    Capitolo 14: Doni diabolici e medianità

    Capitolo 15: Come entrano i demoni

    Capitolo 16: Attività caratteristiche dei demoni

    Capitolo 17: La malattia, l’infermità ed altri demoni

    Capitolo 18: Pratiche divinatorie

    Capitolo 19: False religioni

    Capitolo 20: Il Satanismo

    Capitolo 21: Nuova era o vecchio occultismo?

    Capitolo 22: Gli angeli

    Capitolo 24: Può un cristiano essere influenzato da uno spirito cattivo?

    Capitolo 25: Il ministero della liberazione oggi

    Capitolo 26: Sul ministero della liberazione

    Capitolo 27: Gli spiriti cattivi

    Introduzione

    Non illudiamoci e non fermiamoci alle apparenze. Vediamo il sole, la luce, il mare, i fiori, gli animali, tutta la natura che ci circonda, la gente, i multicolori delle razze umane, il sorriso dei bimbi, le cose belle. Ma cosa non vediamo? Da cosa siamo assediati e spesso posseduti’? La Bibbia dice che dopo la ribellione di Lucifero, un terzo degli angeli creati da Dio lo hanno seguito. Il diavolo è precipitato sulla terra e gli angeli ribelli che avevano delle posizioni e delle gerarchie in cielo, le hanno mantenute, ma nel regno di satana. Quasi tutto quel che non si vede e che ci è avverso perché creati a immagine somiglianza di Dio si trova nel secondo cielo: sono quelle forze malvagie di cui parla San Paolo nella lettera agli Efesini al capitolo 6, versetti 10- 17: "Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

    Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace.Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Il primo cielo è quello che possiamo vedere, anche nello spazio, il secondo è quello di cui stiamo parlando, il terzo è quello dove regna Dio, i suoi angeli e santi. Una parte degli angeli decaduti è legata in attesa del giudizio finale, ci sono poi le potenze dell’aria e gli spiriti maligni che sono sulla terra, i Nefelin, spiriti malvagi che vagano nelle zone aride della terra, la prole prediluviana degli angeli che si unirono a donne nella fornicazione. Quelli di cui parlano i Vngeli, nell’episodio dell’indemoniato gadareno e quando si spiega, in Matteo capitolo 12. versetti 43-45: Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima". Ma ecco come stanno le cose.

    Capitolo 1

    I Nefelim

    Domanda: Chi/che cosa erano i Nefilim?

    Risposta: I Nefilim (caduti,giganti) erano il prodotto delle relazioni sessuali tra i figli di Dio e le figlie degli uomini in Genesi 6:1-4. C’è un certo dibattito per l’identificazione dei figli di Dio. La nostra opinione è che i figli di Dio erano angeli caduti (demoni) che si accoppiarono con femmine umane e/o esseri maschili posseduti ed in seguito accoppiati con esseri umani femminili. Tali unioni risultarono nel prodotto dei Nefilim, che furono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi (Genesi 6:4).

    Perché i demoni avrebbero fatto una cosa tale? La Bibbia non ci dà una risposta esplicita. I demoni sono malvagi e contorti, perciò nulla di ciò che fanno dovrebbe sorprenderci. Per quanto concerne trovare una motivazione chiara, possiamo speculare che i demoni stessero tentando di inquinare il sangue umano per prevenire la venuta del Messia, Gesù Cristo. Dio aveva promesso che sarebbe venuto un Messia dalla stirpe di Eva (Genesi 3:15) che avrebbe schiacciato la testa del serpente, Satana. Quindi è possibile che i demoni stessero tentando di inquinare la specie umana in modo da impedire, un giorno, la nascita di un Messia senza peccato. Tutto ciò naturalmente non è una risposta specifica dalla Bibbia, ma un’ipotesi speculativa plausibile che non contraddice nulla di quanto la Bibbia insegna.

    Che cosa erano i Nefilim? Secondo le leggende Ebraiche e di altre culture (il Libro di Enoc e altri scritti non biblici) essi erano una razza di giganti e di super-eroi che hanno compiuto gesta molto malvagie. La loro stazza enorme ed il loro potere venivano dal miscuglio di DNA umano e demonico. Tutto ciò che la Bibbia dice esplicitamente di loro è che erano uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi (Genesi 6:4). I Nefilim non erano alieni, ma esseri fisici reali prodotti dall’unione dei figli di Dio e delle figlie degli uomini (Genesi 6:1-4).

    Che cosa è successo ai Nefilim? I Nefilim erano uno dei motivi principali del grande diluvio che venne ai tempi di Noè. Immediatamente dopo la menzione dei Nefilim, la Parola di Dio ci dice "E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo. E l’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. E l’Eterno disse: ‘Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento d’averli fatti’. (Genesi 6:5-7). Quindi Dio ha inondato tutta la terra, uccidendo tutti e tutto (inclusi i Nefilim) tranne Noè e la sua famiglia e gli animali nell’arca (Genesi 6:11-22).

    Dove sono finiti i Nefilim dopo il diluvio? Genesi 6:4 dice che: In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche di poi. Sembra dunque che i demoni ripeterono il loro peccato anche dopo il diluvio. Tuttavia si verificò in modo meno diffuso rispetto a prima del diluvio. Quando gli Israeliti spiarono la terra di Canaan, dissero a Mosè: e v’abbiam visto i giganti, figliuoli di Anak, della razza de’ giganti, rispetto ai quali ci pareva d’esser locuste; e tali parevamo a loro’ (Numeri 13:33). Questo brano non indica in modo specifico che c’erano i Nefilim, ma che le spie pensavano di aver visto i Nefilim. E’ più probabile che le spie videro degli abitanti di Canaan di grande stazza e erroneamente pensarono che si trattasse di Nefilim. In qualunque caso, quei giganti furono distrutti dagli Israeliti durante l’invasione di Canaan (Giosuè 11:21-22) e nel periodo storico seguente (Deuteronomio 3:11; 1 Samuele 17).

    Che cosa previene i demoni dal produrre altri Nefilim oggi? Sembra che Dio abbia posto termine alla possibilità di far accoppiare demoni ed esseri umani relegando tutti i demoni che hanno commesso tale atto nell’abisso. Giuda 6 afferma che Egli ha serbato in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non serbarono la loro dignità primiera, ma lasciarono la loro propria dimora. Evidentemente non tutti i demoni oggi sono in catene quindi ci deve essere stato un gruppo di demoni che aveva commesso peccati oltraggiosi in aggiunta alla caduta iniziale. Presumibilmente, i demoni che si accoppiarono con donne umane sono coloro che sono legati con catene eterne. Questo impedirebbe ad altri demoni di compiere tali gesta.

    Capitolo 2

    Il libro di Enoch

    Il Libro di Enoch è un testo apocrifo (che non vuol dire falso), di origine giudaica la cui redazione definitiva risale al I secolo a.C. Ci è pervenuto integralmente in una versione in lingua ge’ez (antica lingua dell’Etiopia), donde il nome Enoch etiope. Al patriarca antidiluviano Enoch, secondo la Genesi bisnonno di Noè, la tradizione ebraico-cristiana ha riferito 3 distinti testi, nessuno dei quali accolti negli attuali canoni biblici ebraico o cristiano (fa eccezione 1 Enoch, accolto nella Bibbia della Chiesa Copta). Descrivere la genesi storica del Libro di Enoch è abbastanza complicato. Gli studiosi sono attualmente sostanzialmente concordi nel vedere in esso il frutto di una rielaborazione conclusiva armonizzante a partire da 5 testi precedenti autonomi. Il numero 5 va probabilmente accostato ai componenti della Torah, col proposito del redattore finale di ricreare idealmente un nuovo pentateuco: per tale motivo si parla talvolta del Libro di Enoch come del Pentateuco di Enoch. Sebbene in passato vi siano state vivaci discussioni tra gli studiosi, grazie ai ritrovamenti di Qumran attualmente si può stabilire con certezza che la lingua originaria dei 5 testi autonomi era l’aramaico. La prima sezione, indicata come Libro dei Vigilanti (cc. 1-36), è datata a inizio-metà del II secolo a.C., in concomitanza alla rivolta in Giudea dei fratelli Maccabei contro l’occupazione ellenista. La sottosezione costituita dai cc. 6-11, nella quale non è citato Enoch, rappresenta un nucleo precedente al resto della sezione che ne ha catalizzato lo sviluppo. Va probabilmente datata al III secolo a.C., anche se G. W. Nickelsburg propone il IV secolo a.C., e J. Milik la ipotizza addirittura precedente alla formazione della Genesi (V-VI secolo a.C.). La seconda sezione, il Libro delle Parabole (cc. 37-71), secondo la maggior parte degli studiosi è stata composta nel I secolo a.C. (James Charlesworth si spinge fino al I secolo d.C.). Tuttavia lo studioso cattolico polacco Józef Milik nel 1976 ha ipotizzato che il Libro dei Giganti, testo apocrifo rinvenuto tra i manoscritti non biblici di Qumran (1Q23–4; 2Q26; 4Q203; 530–33; 6Q8), facesse in un primo tempo parte del Libro di Enoch appunto come seconda sezione. In seguito l’attuale Libro delle Parabole, che Milik ipotizza composto nel II-III secolo d.C., avrebbe rimpiazzato il Libro dei Giganti. Il movente principale dell’ipotesi è nei riferimenti al Figlio dell’uomo presenti nel Libro delle Parabole, titolo di origine giudaica (v. in particolare il Libro di Daniele c.7) ma che a partire dal Nuovo Testamento è stato dalla tradizione cristiana attribuito a Gesù. Questo spiegherebbe inoltre l’anomala assenza del Libro delle Parabole tra i manoscritti di Qumran. L’ipotesi però non ha trovato largo consenso tra gli altri studiosi. La terza sezione è il Libro dell’Astronomia o Libro dei Luminari Celesti (cc. 72-82), probabilmente di inizio II secolo a.C. Leonhard Rost posticipa la data della sezione a fine II secolo a.C., mentre J. Milik l’anticipa a fine III-inizio II secolo a.C. La quarta sezione, il Libro dei Sogni (cc. 83-90), è probabilmente coevo alla rivolta maccabaica (metà II secolo a.C.). La sottosezione chiamata Apocalisse degli Animali (cc. 85-90) è da Leonhard Rost datata a fine II-inizio I secolo a.C., mentre James C. VanderKam ipotizza per essa l’inizio del II secolo a.C. La quinta sezione, la Lettera di Enoch (cc. 91-104), risale probabilmente alla prima metà del I secolo a.C. La sottosezione chiamata Apocalisse delle Settimane, testimoniata come integra a Qumran (4Q212) ma spezzata nella redazione definitiva in 93,1-10; 91,11-17, è datata a inizio II secolo a.C. La sezione conclusiva (cc. 105-108) viene talvolta indicata come Apocalisse di Noè. Compare nelle versioni copte ma non greche. Ne è stato ritrovato un frammento aramaico a Qumran (4Q204). Nel libro dei Vigilanti si legge:

    ED accadde che aumentarono i figli degli uomini che in quei tempi nacquero, ad essi, ragazze belle di aspetto. E gli angeli, figli del cielo, le videro, se ne innamorarono, e dissero fra loro: ‘Venite, scegliamoci delle donne tra i figli degli uomini e generiamoci dei figli’. E disse loro Semeyaza, che era il loro capo: ‘Io temo che può darsi che voi non vogliate che ciò sia fatto e che io solo pagherò il, fio di questo grande peccato’. E tutti gli risposero e gli dissero: ‘Giuriamo, tutti noi, e ci impegnamo che non recederemo da questo proposito e che lo porremo in ssere’. Allora tutti insieme giurarono e tutti quanti si impegnarono vicendevolmente ed erano, in tutto duecento. E scesero ij Ardis, cioè sulla vetta del monete Armon e lo chiamarono monte Armon poiché su esso avevano giurato e si erano scambiati promessa impegnativa. E si presero, per looro le mogli ed ognuno se ne scelse una e cominciarono a recarsi da loro. E si unirono con loro ed insegnarono ad esse incantesimi e magie e mostraron loro il taglio di piante e radici. Ed esse rimasero incinte e generarono gigantila cui statura, per ognuno, era di tremila cubiti. E i giganti si voltarono contro di loro per mangiare gli uomini. E cominciarono a peccare contro gli uccelli, gli animali, i rettili, i pesci e a mangiarsene, fra loro, la loro carne e a berne il sangue. [6] La terra, allora, accusò gli iniqui. [1] E Azazel insegnò agli uomini a far spade, coltello, scudo, corazza da petto e mostrò loro quel che, dopo di loro e in seguito al loro modo di agire (sarebbe avvenuto): braccialetti, ornamenti, tingere ed abbellir le ciglia, pietre, più di tutte le pietre, preziose e scelte, tutte le tinture e (gli mostrò anche) il cambiamento del mondo. [2] E vi fu grande scelleratezza e molto fornicare. E caddero nell’errore e tutti i lo ro modi di vivere si corruppero. [3] Amezarak istruì tutti gli incantatori ed i tagliatori di radici. Armaros (insegnò) la soluzione degli incantesimi. Baraqal (istruì) gli astrologi. Kobabel (insegnò) i segni degli astri; Temel insegnò l’astrologia e Asradel insegnò il corso del la luna. [4] E, per la perdita degli uomini, (gli uomini) gridarono e la loro voce giunse in cielo. IX. [1] Allora Michele, Gabriele, Suriele e Uriele guardarono dal cielo e videro il molto sangue che scorreva sulla terra e tutta l’iniquità che si face va sulla terra. [2] E si dissero fra loro: la terra, nuda, ha gridato la voce dei loro clamori fino alla porta del cielo. [3] Ed ora, dunque, o Santi del cielo, le anime degli uomini vi implorano dicendo. Portate il nostro caso innanzi all’Altissimo. E dissero al loro Signore, al Re: Poiché (sei) Signore dei signori, Re dei re, Dio degli Dei; poiché il trono della Tua gloria É eterno ed il Tuo nome É santo e glorioso in eterno; poiché Tu sei benedetto e glorioso; [5] poiché hai fatto tutto ed il potere di ogni cosa É con Te e tutto, innanzi a Te, É chiaro e manifesto; poiché vedi tutto e non vi É alcuna cosa che Ti si possa nascondere, [6] vedi, allora, quel che ha fatto Azazel, come egli ha insegnato tutte le pravità sulla terra ed ha reso manifesti i segreti del mondo che si compiono nei cieli [7] e (vedi come) Semeyaza, cui Tu desti il potere di dominare su que lli che erano insieme con lui, ha insegnato gli incantesimi [8] e (vedi come) andarono dalle figlie degli uomini, insieme, giacquero con loro, con quelle donne, si resero impuri e resero manifesti, ad esse, questi peccati, [9] e (vedi come) le donne generarono i giganti e, perciò, tutta la terra si riempì di sangue e di pravità. [10] Ed ora, ecco, le anime dei morti gridano ed im plorano fino alla porta del cielo, il loro lamento É salito e non possono uscire da davanti alla cattiveria (= non possono scampare, non possono salvarsi dal male…) che si compie sulla terra. [11] Tu sai tutto, prima che sia. Tu conosci ciò e quel che loro accade e non ci dici nulla. E che cosa conviene che noi, a riguardo di ciò, facciamo per loro? X.[1] Allora l’Altissimo, Grande e Santo parlò ed inv iò Arseyaleyor dal figlio di Lamek e gli disse: [2] Digli, a nome mio, di nascondersi e manifestagli la fine che verrà poiché la terra, tutta, perirà; un diluvio verrà su tutta la terra e quel che É in essa perirà. [3] Avvisalo che fugga e resti, il suo seme, per tutta la terra!. [4] E il Signore, poi, disse a Raffaele: Lega Azaz el mani e piedi e ponilo nella tenebra, spalanca il deserto che É in Dudael e ponilo colà.

    [5] E ponigli sopra pietre tonde ed aguzze e coprilo di tenebra! E stia colà in eterno e coprigli il viso a che non veda la luce! [6] E, nel grande giorno del giudizio, sia mandato al fuoco! [7] E fa’ vivere la terra che gli angeli hanno corrotto e (quanto al)la vita della terra, annunzia che io farò vivere la terra e che non tutti i figli dell’uomo periranno a causa del segreto di tutto quel che gli angeli vigilanti hanno distrutto ed insegnato ai loro figli. [8] E tutta la terra si É corrotta per aver appreso le opere di Azazel ed ascrivi a lui tutto il peccato!. [9] E il Signore disse a Gabriele: Va contro i bastardi e i reprobi e contro i figli di meretrice! Distruggi, di fra gli uomini, i figli di meretrice e i figli degli angeli vigilanti! Falli uscire e ma ndali l’uno con l’altro! Essi stessi, poiché non hanno lunghezza di tempo, periranno per scambievole uccisione. [10] E tutti loro ti pregheranno e non riuscirà ai loro padri - poiché, per loro, (i padri) sperano la vita eterna che ognuno di loro viva cinquecento stagioni di pioggia. [11] E il Signore disse a Michele: Annunzia a Seme yaza ed agli altri che, insieme con lui, si unirono con le donne per corrompersi, con esse, in tutta la loro impurità: [12] quando tutti i loro figli si trafiggeranno a vicenda, e quando vedranno la morte dei loro cari, legali per settanta generazioni sotto le colline della terra fino al giorno del loro giudizio e della loro fine, fin quando si compirà l’eterna condanna (opp. l’eterno giudizio). [13] E, allora, li porteranno nell’inferno di fuoco e saranno chiusi, per l’eternità, in tormenti e in carcere. [14] E quando (Semeyaza?) brucerà e si estinguerà, da allora, insieme con loro, essi saranno legati fino alla fine delle generazioni. [15] E distruggi tutte le anime del piacere e i figli degli angeli vigilanti perché hanno fatto violenza agli uomini! [16] Dispe rdi, dalla faccia della terra, tutta la violenza e finisca ogni cattiva azione ed appaia la pianta della giustizia e della rettitudine, e le azioni saranno (rivolte) al bene. Giustizia e rettitudine saranno, per l’eternità, piantate in letizia. [17] Ed allora tutti i giusti lauderanno (il Signore) e saranno vivi fino a che genereranno mille (= per mille generazioni) e compiranno in pace tutto il tempo della loro giovinezza ed i loro sabati. [18] E in quei tempi tutta la terra sarà la vorata nella giustizia e sarà tutta quanta piantata di alberi e si riempirà di benedizione. [1 9] E pianteranno su di essa tutti gli alberi di letizia e vi pianteranno sopra le viti e la vite piantatavi sopra darà frutti in abbondanza. E (di) tutto il seme che vi sarà seminato, una misura ne d arà mille ed una misura di olive farà dieci torchi di olio. [20] E tu monda la terra da ogni violenza, da ogni iniquità, da ogni peccato, da ogni turpitudine che si fa su di essa! Falle finire da sopra la terra! [21] E tutti i figli degli uomini siano giusti e tutte le genti mi adorino e mi venerino, e tutti mi si prostreranno. [22] E la terra sarà monda da ogni impurità, peccato, flagello, tormento e non si ripeterà che io debba mandare su di essa un diluvio, nei secoli. XI. [1] Ed allora io aprirò gli scrigni di benedizioni che sono nei cieli per farle scendere sulla terra, sulle opere e sulle fatiche dei figli dell’uomo. [2] Pace e rettitudine saranno, riunite in tutti i giorni del mondo e per tutte le generazioni del mondo.

    Capitolo 3

    Scheletri di giganti

    Tutto ha avuto inizio da una normale attività esplorativa nel deserto Indiano, in un luogo chiamato The Empty Quarter (Il Settore Vuoto), nel Nord dell’India. In questa regione sono venuti alla luce i resti di uno scheletro umano di taglia eccezionale (vedere comparazione nell’immagine). La scoperta è stata fatta nel 2004 dal Team National Geographic (Divisione Indiana), con l’appoggio dell’Esercito Indiano, poiché l’area è sotto la giurisdizione dell’Esercito. Sembra che siano state trovate anche delle tavolette con iscrizioni che affermavano che gli dei Indiani, come il mitologico Brahma, avessero generato persone di taglia eccezionale: molto alti, grandi, e assai potenti, in grado di poter abbracciare un grosso tronco di albero e sradicarlo. Secondo l’iscrizione, questi uomini giganti furono creati per portare ordine nel mondo, sempre in lotta l’un contro l’altro.

    Si crede che anche uno dei figli di Bhima, uno dei fratelli Pandava, potesse portare questi geni. In seguito, questi semidei (Asura) a cui era stato dato tutto quel potere, si rivoltarono proprio contro gli Dèi e oltre ogni limite trasgredirono la loro supremazia. Di conseguenza, essi furono distrutti dal Dio Shiva.

    La squadra di esplorazione della National Geographic ritiene che questi siano i resti di uno di quegli straordinari esseri. Il Governo Indiano ha reso sicura l’intera area, e non è permesso a nessuno di entrare, se non al solo personale del National Geograpich Team.

    Vi sono innumerevoli testimonianze del passato dove esploratori e studiosi dell’epoca dicono di aver realmente visto resti umani giganti,qui di sotto ne riportiamo alcuni esempi:

    Hernan Cortes, durante la sua conquista del Messico, entrò in possesso di ossa gigantesche, che secondo gli indigeni appartenevano ad una oramai estinta razza di giganti. Il prode Cortes stesso si incaricò di spedire al Re di Spagna un femore altro quando un essere umano. Una copia di un femore di tale dimensione, trovato nella regione mesopotamica, è conservata nel Mt. Blanco Fossil Museum (USA) e lo potete osservare nella foto sotto.

    Molte leggende su antichi giganti abitanti le sponde del lago Titicaca e poi trasferitisi a sud, in Patagonia, potrebbero essere confermate dagli avvistamenti (se veritieri) di esploratori come Magellano, Drake, Hernandez ed altri.

    Un altro storico del periodo della Conquista spagnola del Nuovo Mondo, tale Fernando de Alba Ixtilxochitl, narrava che …i resti dei giganti abitanti nella Nuova Spagna [Messico] si potevano trovare ovunque.

    Giovan Battista Modena fu un canonico ed uno studioso vercellese, vissuto fra il XVI ed il XVII secolo.

    A lui si devono gli studi sui presunti giganti di Saletta.

    Egli, infatti, trovò nella Chiesa di S. Cristoforo, in Vercelli, un dente gigantesco conosciuto, per l’appunto come dente di San Cristoforo. La leggenda vuole che, nel 1622, trovi a Saletta i resti di un gigante, di cui egli narra: ho ritrovato un corpo gigantesco di altezza e grandezza indicibile, che io stesso ho veduto e misurato… … ".

    Nel 1577 a Weiillisau, in Svizzera, vennero alla luce i resti di uno scheletro umano che, benché mancante di alcune parti, venne ricostruito dall’anatomista Plater nella creta e risultò appartenere ad un essere alto 5,80 metri. Tale ricostruzione, venne esposta nel museo locale ed ancora oggi si può ammirare nel paese una statua di un gigante, atta a commemorare tale ritrovamento.

    A Glozel (uno dei misteri più profondi degli ultimi anni e una delle pietre nella scarpa, più dolenti per la scienza ufficiale) vicino Vichy, in Francia, furono rinvenute nel 1925, ossa umane giganti, crani grandi il doppio, impronte di mani giganti, oltre a monili fatti a misura per arti giganteschi, il tutto risalente fra tra i 17-15000 anni fa. Il ritrovamento, sempre a Glozel, di manufatti squisiti in ceramica ed esempi di scrittura (il primo modello di scrittura documentato, si faceva risalire al IV millennio a.C.) conferisce a questo luogo (che è sopravvissuto a tutti i tentativi di screditamento) un’aurea ancora più misteriosa.

    Uno scheletro di un guerriero riesumato in Inghilterra, misurava un’altezza di 2,80 metri, mentre a Latina (nel Lazio), nel 1969, furono rinvenute le tombe di 50 guerrieri, relative al periodo antico romano, alti tutti tra 1,80 metri e 2,20 metri, in aperto contrasto con la statura media dell’epoca.

    Persino lo storico Erodono (storie 1-68) narra di un ritrovamento di un gigante: di circa 3,10 metri di altezza.

    Nel 1870, un agente indiano (pellerossa) Frank La Fleche, annunciò che gli indiani Omaha avevano dissotterrato otto giganti con i teschi misuranti 60 cm; le stesse tribù indiane chiamavano questi giganti Mu-A-Luskha, e narravano che erano arrivati millenni primi dall’Oceano Pacifico sulle coste americane, avevano combattuto e distrutto le tribù amerinde esistenti, stuprato le donne di questi, e fondate città e scavati pozzi. Strano che, nel nome che gli Indigeni gli han dato, vi sia la parola MU..

    Nel 1943, alcuni genieri militari di stanza a Shemya, un’isola del gruppo delle Aleutine, ritrovarono delle ossa di proporzioni notevoli e crani enormi (le dimensioni di questi oscillavano fra i 50 e i 60 cm!). Questi giganti, misuravano circa 7 metri! Le autorità militari subito giunte sul posto provvidero subito ad intimare il silenzio su questa faccenda.

    In California, nel 1810, venne rinvenuto lo scheletro di un gigante con sei dita.

    Un teschio, con una doppia fila di denti saldati alla poderosa mascella, appartenente ad un gigante, fu rinvenuto sull’Isola di Santa Rosa, nel canale di Santa Barbara, California.

    Alcuni soldati di stanza a Lampock Ranch, in California, rinvennero lo scheletro di un gigante, e un frate cattolico ordinò loro di sotterrarlo nuovamente poiché i nativi locali erano adirati da tale profanazione, credendo tali resti quello che rimaneva di un antico dio.

    Tornando più vicino a casa nostra, nel bresciano, nella Chiesetta di San Salvatore, sono conservate delle gigantesche ossa umane che si possono osservare spiando attraverso una grata.

    In Marocco, presso Agadir, venne ritrovato un set di utensili, risalenti a 300.000 anni fa, concepito per essere usato dalle mani di un uomo alto minimo 4,50 metri!

    Negli anni ‘70 un proprietario terriero, Martinez, in Messico, rinvenne le ossa di due uomini d’indicibile altezza. Denunciato il fatto alle autorità locali, venne accusato di omicidio. Questo lo convinse, dopo essere stato liberato dietro cauzione, ad incenerire le ossa!

    A Gargayan, nelle Filippine, è stato scoperto uno scheletro di 5,18 metri

    A Ceylon i resti misurano 4 metri; mentre a Tura, in Pakistan, è venuto alla luce uno scheletro di 3,35 metri.

    Scoperte simili sono state compiute in Marocco, in Moravia e Siria.

    Per ultimo, ma solo perché negli anni c’è stata una notevole controversia sulla tradizione letterale della parola Nefilim, citiamo la tradizione biblica, che narra di una stirpe di giganti, i Nefilim per l’appunto, discesa dal cielo e accoppiatisi con le femmine della razza umana (Genesi 6,1-4; libro dei Numeri 13, 21-29,32-33; libro dei Re 17, 4-51; Deuteronomio 3 e 2, 20-21; Cronache 20,6-8)

    Il manoscritto messicano di Pedro de los Rios narra che: … ..prima del diluvio, che si verificò 4008 anni dopo la creazione del mondo, la Terra di Anahuac era abitata dai giganti Tzocuillexo…, mentre nella tradizione Maya, si parla dei Quinatezmin.

    Molti altri esempi di resoconti (quanto leggendari?), scritti e orali, su esseri giganteschi sono presenti nelle varie tradizioni popolari, in tutto il mondo ed elencarle tutte appesantirebbe di molto quest’articolo.

    Come non credere, che almeno alcuni di questi ritrovamenti siano veri?

    è logico che sia più facile screditare, che confermare la veridicità su questi ritrovamenti; ma se pensiamo alla Porta del Sole o ad altri monumenti, costruiti con monoliti ad altezze impensabili con lontananze dalle cave di estrazione di numerosi chilometri, il 2+2.. potrebbe essere già fatto…

    Capitolo 4

    Le tombe dei giganti in Sardegna

    Le tombe dei giganti (tumbas de sos gigantes in lingua sarda) sono monumenti funerari costituiti da sepolture collettive appartenenti alla età nuragica (II millennio a.C.) e presenti in tutta la Sardegna. Sono delle costruzioni a pianta rettangolare absidata, edificate mediante dei monoliti di pietra di grandi dimensioni conficcati nella terra Struttura

    Questi particolari sepolcri consistono essenzialmente in una camera funeraria lunga sino a 30 metri e alta sino a 3 metri. In origine l’intera struttura veniva ricoperta da un tumulo somigliante più o meno ad una barca rovesciata. La parte frontale della struttura è delimitata da una sorta di semicerchio, quasi a simboleggiare le corna di un toro, e nelle tombe più antiche, al centro del semicerchio è posizionata una stele alta in alcuni casi fino a 4 metri, finemente scolpita e fornita di una piccola apertura alla base che - si suppone - veniva chiusa da un masso, e tramite la quale si accedeva alla tomba. In quella età pensavano che il toro e la madre natura si accoppiassero per poi dare vita ai defunti nell’aldilà. Nelle vicinanze dell’ingresso veniva eretto un betilo (o betile) a simboleggiare - si pensa - gli dei o gli antenati che vegliavano sui morti.

    Evoluzione

    Nel corso dei secoli la tomba dei giganti mantenne inalterata la pianta a protome taurina o a nave capovolta, ma per la sua costruzione furono progressivamente applicate le tecniche architettoniche impiegate nello sviluppo di pozzi sacri e nuraghi. Il primo tipo di tomba dei giganti è il cosiddetto tipo dolmenico dotato della tipica stele centinata raramente monolitica e più sovente bilitica. Successiva a questa tipologia è il tipo a filari con esedra non più caratterizzata dalla presenza della stele e delle ali dell’esedra con massi conficcati a coltello, ma di una muratura a filari orizzontali; in questo caso i massi sono lievemente squadrati. La successiva evoluzione consiste nella applicazione della isodomia rilevata già in vari nuraghi e pozzi sacri. A questa tipologia appartengono due sottotipi: la tomba con portello centrale architravato e la tomba con portello

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