Il sistema di educazione a piramide per la vite Catalanesca nel territorio di Somma Vesuviana
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Anteprima del libro
Il sistema di educazione a piramide per la vite Catalanesca nel territorio di Somma Vesuviana - Dott. S. C. Del Giudice
Introduzione
Fra le numerose varietà di viti, e sono circa 200, che si riscontrano nella regione vesuviana, ne esiste una, che, per i pregi che offre, e per il frutto tardivo da mensa, e per la sua speciale importanza commerciale, merita di essere studiata.
La coltura di questa vite denominata Catalanesca, è localizzata alle falde nordiche del monte Somma, specie nel territorio di Somma Vesuviana, fra i 200-500 metri di altitudine, e si estende anche nei comuni di S. Anastasia e di Ottaiano. Al difuori di questi comuni è scarsamente coltivata, perché l’uva perde il pregio di essere tardiva e serbevole, e viene finanche adoperata per farne vino, al quale impartisce un sapore gradevole, leggermente aromatico.
Il Carlucci, dà la seguente descrizione della Catalanesca[1]:
Caratteri ampelografìci:
Vegetazione vigorosa.
Tralci dell'anno: Robusti, lunghi; internodi di color nocciola, pruinosi, rigati, lunghi; nodi: ingrossati, di colore più oscuro, con gèmme grosse quasi emisferiche, glabre, del colore del nodo. Le gemme dei due o tre primi nodi sono coniche.
Foglie normali (su capi di successione): Grandi, pentagonali, con lunghezza eguale o quasi alla larghezza; trilobate, più frequentemente cinquelobàti; seni superiori: ora a V poco profondi, più spesso profondi, ellittici e chiusi: seni laterali: o mancanti o a U aperti, poco profondi; seno peziolare: aperto a V, ovvero a lati, paralleli riunentisi ad angolo aperto air inserzione del picciuolo; denti: serrati, spiccati, che si alternano con altri a contorno curvo ed apice acuto. Lobo mediano: rombico o deltoideo; lobi laterali: irregolarmente ovati. Pagina superiore: glabra, verde chiaro, lucente, con aspetto quasi metallico; pagina inferiore: glabra sul parenchima, con pochi peli subulati sulle nervature principali, ruvida pel rilievo delle vene. Picciuolo: lungo, robusto, roseo, solcato superiormente, a nodolo ingrossato. Le foglie, in autunno, diventano gialle.
Grappolo:
di forma cilindrica o conica, lungo m. 0,20 a 0.30, poco ramoso e con ali corte. Da principio è serrato, ma a causa del diradamento degli acini, diviene spargolo alla vendemmia. Peduncolo: lungo, erbaceo, giallo verdastro.
Acini:
di forma decisamente allungata, un pò incostante, generalmente ellissoidi, qualche volta ovoidali; lunghi 20 a 25 mm col diametro trasversale di 13-18 mm, di color biondo dorato a maturazione perfetta, con macchie rossastre disseminate.
Buccia:
spessa, coriacea, giallo-rosea.
Polpa:
carnosa, appena dolce, poco acida.
Vinacciuoli:
due a tre, grossi a becco tozzo e grosso, di color marrone
La fioritura avviene nella prima metà di giugno e i