Itinerari
By Issiya Longo
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Itinerari - Issiya Longo
//Dello stesso autore:
Dal Congo in Italia come in un sogno
Destini. Figli d’immigrati
Destini II
Abominazione - Il prestito di Dio - Lufua Lwa Nkadi
Copyright © 2012
Youcanprint Self-Publishing
Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)
Tel. 0832.1836509
Fax. 0832.1836533
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www.youcanprint.it
Titolo | Itinerari
Autore | Issiya Longo
Copertina a cura dell’autore
ISBN | 9788867519514
Prima edizione digitale 2012
Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.
Questo libro è dicato a mio figlio Amani
La storia di Issiya di Alessandro Zaltron
(il Giornale di Vicenza)
Non poteva che rivelarsi avventurosa la vita di un bambino così impaziente di uscire alla luce da essere partorito in un taxi. In quell’imprinting è forse da ricercare il destino del viaggio che accompagna Issiya Longo, un bassanese adottivo, originario del Congo.
Issiya Longo, figlio di un funzionario statale, conobbe fin da piccolo la necessità di continui traslochi per la prassi congolese di ruotare i dipendenti pubblici tra le varie città. Ma la migrazione maggiore arriva nel 1997: in ballo c’è la sopravvivenza. A 24 anni il ragazzo studia medicina e tutto sospetta ranne che di lì a poco scapperà dal suo Paese, in cui una cruenta guerra civile rende insicura la permanenza.
Grazie a due preti italiani, riesce rocambolescamente a raggiungere Milano con un visto turistico. Si iscrive alla Statale per frequentarvi Economia e commercio. La situazione è difficile: registra le lezioni e contemporaneamente cerca di imparare la lingua italiana.
L’impegno è gravoso soprattutto perché, dedicando tutta la giornata allo studio, non gli resta tempo per lavorare e quindi guadagnare i soldi per mantenersi. Decide quindi di frequentare la scuola di grafica pubblicitaria, ma il lavoro nel settore è un’utopia. Matura così la decisione, su consiglio di un amico, di trasferirsi in Veneto e Issiya Longo vi giunge nel 2006. Rinuncia temporaneamente a fare il grafico, cambiando diverse occupazioni. La notizia buona è che trova l’amore in una ragazza bassanese che gli dà anche due bambini. La crisi dell’azienda in cui Issiya lavorava porta però alcuni mesi fa al suo licenziamento. E lui cerca di trovare il lato positivo della scomoda situazione, portando a compimento l’autobiografia iniziata sei anni prima in francese. Il libro s’intitola Dal Congo in Italia come in un sogno
; è una storia scritta in maniera scorrevole, ricca di curiosità, che cerca di spiegare agli italiani le tradizioni africane e l’impatto di un figlio del continente nero a contatto coi ritmi della vita occidentale.
A mio figlio Amani
Dono inaspettato,
sei come un sole fulmineo,
vivo e rigenerante,
goccia di vita alla conclusione di una giornata cupa,
tediata da ripetute titubanze temporali.
Immensa fonte di gioia e felicità,
incarni quel bagliore improvvisamente
comparso per colmare il mio cuore,
e rifinire ciò che,
con i tuoi fratelli,
era meravigliosamente iniziato.
La tua nascita,
il completamento dell’istinto innato,
ma per un tempo represso,
di tua madre.
Per te,
per i tuoi fratelli,
e per tutti i bambini,
spero in un mondo migliore,
tranquillo,
pacifico.
Amani,
Pace
,
è il senso del tuo nome.
È anche il mio augurio,
per il futuro del Congo,
del mondo intero,
dell’umanità.
Accarezzato,
tramite le mie mani,
dall’energia e dall’amore degli Avi,
sei arrivato al mondo completando questa famiglia.
Agli occhi miei e a quelli di tua madre,
rappresenti un dono perfetto ed irrinunciabile.
Grazie di nascere in questa famiglia.
Grazie di venire al mondo,
attraverso me,
come padre,
e lei,
come madre.
Benvenuto tra noi,
Amani.
E pace sia!
Prefazione
Quando un narratore, come amo definirmi, si avvia a scrivere un racconto, nella mente si attiva un processo automatico che lo proietta all’ipotetico lettore, immaginandone la reazione di fronte alle sue esternazioni. È una grande responsabilità.
Ogni volta che comincio una narrazione, mi pongo un obiettivo importante: arricchire il lettore in pensieri, parole ed emozioni, riuscire a trasmettergli informazioni nuove e utili alla vita e, attraverso lui, giungere all’intera comunità umana.
Mi piacciono i racconti rilassanti, che nascono dalla pura fantasia dell’autore, completamente immerso in un mondo immaginario e geniale che rappresenta il suo essere inconscio, i desideri e le aspirazioni non sempre raggiungibili nella dimensione reale. Tuttavia, ritengo sia necessario che, accanto a questi tipi di narrazioni, ve ne siano altre più riflessive, intellettualmente e moralmente avvincenti, reali ed istruttive, utili all’evoluzione dell’individuo e della collettività.
Riferendomi sempre alla terra da cui provengo, tento di sfruttare informazioni, insegnamenti e valori che reputo inerenti alla mia concezione del mondo e della vita, esercizio di grande aiuto in questa missione che mi sono imposto, e che conduco con passione.
Itinerari
è un volume nel quale, arditamente, tento un’analisi molto personale di alcuni momenti della storia umana, stimolato soprattutto da situazioni che fanno riflettere sui presunti miglioramenti apportati dalla cosiddetta evoluzione della nostra specie. A mio avviso, da esseri evoluti, certe cose, certi fatti, certe situazioni non potrebbero né dovrebbero più avere alcun significato, né spazio, né ragione d’essere. E invece, da quando l’animale primordiale, quello che siamo stati milioni di anni indietro nel tempo, è diventato essere consapevole, intelligente ed evoluto, umano, le sue azioni non sempre corrispondono alla definizione che egli stesso si attribuisce, il senso che presuntuosamente dà sostantivi umano
e umanità
. La storia di questa presuntuosa e vanitosa umanità è complessa, fatta di tante tappe, moltissimi episodi che, dalla comparsa del primo uomo sulla terra, conducono a quello attuale, passaggi storici che l’hanno forgiato fino al risultato presente.
Tuttavia, osservando attentamente la storia di questa stessa umanità, il suo percorso e le sue azioni, un quesito mi sorge spontaneo: qual è la vera definizione dell’uomo odierno? Evoluto? Intelligente? Buono? Saggio? Umano? Che cosa significa essere umano
, oggi? Siamo davvero più evoluti di un tempo? Cioè, siamo migliorati o peggiorati? Evoluti o involuti?
L’evoluzione della specie umana, un bene o un male?
Chi, tra l’uomo del passato e quello contemporaneo, può dichiarare un’esistenza corretta e giusta, rispettosa dell’equilibrio vitale tra tutte le creature terrestri? Era preferibile vivere al ritmo dei nostri antenati, o è meglio condurre la vita da uomo moderno?
Per tutti questi interrogativi tenterò una personalissima e modestissima risposta, riferendomi a storie e racconti, a fatti ed esperienze dirette e indirette che hanno accompagnato la mia stessa esistenza, influenzando non poco la mia visione del mondo e dell’umanità.
Buona lettura.
Itinerari
Il mondo, pianeta dove, più di qualsiasi altra cosa, prevalgono gli interessi, le ricchezze, le materie prime e tutto ciò che può generare beneficio.
Tutto il resto, l’amore universale, l’equanimità, la solidarietà, la compassione, lafratellanza, contano fino ad un certo punto, oltre il quale l’uomo esterna la sua vera natura, smascherandosi dalla demagogia, dalla falsità e dall’ipocrisia." (Destini: Figli d’immigranti)
S.S.U.
Selvaggia Sacra Umanità
Torturare,
tagliare,
bruciare,
violentare,
seviziare …
Con strumenti affilatissimi,
coltelli e taglierini vari,
micidiali,
rimuovere i genitali di loro simili,
ancora vivi e coscienti.
Buttare povere vittime innocenti in acqua,
accompagnandone la caduta con colpi di kalashnikov.
Uccidere con inauditi piacere e crudeltà.
Tali barbarie,
atti inqualificabili,
si divertono nel compierli certe persone,
uomini e donne,
crudeli,
insensibili,
feroci,
assatanati,
tremendamente infami e bestiali.
ESSERI UMANI,
così si definiscono anche loro,
che scelgono di trucidare i loro simili,
spesso vittime innocenti,
trattandoli come fossero creature di altra specie,
invasori pericolosi e minacciosi,
catapultati da un pianeta lontano,
giunti fin qui per sfidare