Trova il tuo prossimo libro preferito
Poesie
Descrizione
Informazioni sull'autore
Autori correlati
Correlato a Poesie
Oceano di Nicola Scanga Valutazione: 0 su 5 stelle
Categorie correlate
Anteprima del libro
Poesie - Ernesto Ragazzoni
Poesie
Ernesto Ragazzoni
In copertina: Alberto Savinio, Il sogno di Achille, 1929
© 2011 REA Edizioni
Via S.Agostino 15
67100 L’Aquila
Tel diretto 348 6510033
www.reamultimedia.it
redazione@reamultimedia.it
La Casa Editrice esperite le pratiche per acquisire tutti i diritti relativi alla presente opera, rimane a disposizione di quanti avessero comunque a vantare ragioni in proposito.
Indice
I BEVITORI DI STELLE
ASCENSIONE
L'ISOLA DEL SILENZIO
ROSE SFOGLIATE
I VIALI IRRIGIDITI...
AD ORTA
RIFUGIO VERDE
DREAMLAND
IL VIAGGIO D'ISOTTA
NUVOLE
PURCHÉ SIA FUORI DEL MONDO
AD UNA VECCHIA BOTTIGLIA DEFUNTA MOLTI ANNI FA
MISTICI AMICI
AFA
SIESTA
NOSTALGIA
LA BALLATA DELLA BRUTTA ZUCCA
BALLATA
PAROLE CONTRO LE PAROLE
INSALATA DI SAN MARTINO
DE AFRICA
LAUDE DEI PACIFICI LAPPONI E DELL'OLIO DI MERLUZZO
IL TEOREMA DI PITAGORA
POESIA NOSTALGICA DELLE LOCOMOTIVE CHE VOGLIONO ANDARE AL PASCOLO
LE NOSTALGIE DEL BECCO A GAS
LE MALINCONIE ED IL LAMENTO DEL POVERO BILIARDO CHE NON VUOL PIÙ ESSER VERDE
PICCOLA CONSOLAZIONE OFFERTA ALLE UOVA MORTIFICATE PERCHÉ CALANO DI PREZZO
POESIA DELLA ROTTURA DELLE SCATOLE
BRIVIDO INVERNALE OVVEROSIA: METTETE I PIEDI IN BOCCA...
PER FUNGHI
I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER
ELEGIA DEL VERME SOLITARIO
LE BALLATELLE ITALO-ABISSINE
OMAGGIO AL 606
SCHERZI E FRAMMENTI
L'APOTEOSI DEI CULI D'ORTA
IL MIO FUNERALE
I BEVITORI DI STELLE
a Leonardo Bistolfi
Le notti che non c'è la luna,
le lucide notti d'estate
che il cielo la terra importuna
col lampo d'innumeri occhiate,
- occhiate di stelle! - e le cose
(che troppo si sentono addosso
le tante pupille curiose)
mal dormono un sonno commosso,
è allora che vengono fuori,
e, a un fiume che sanno, in pianelle,
s'avviano giù i bevitori
di stelle per bere le stelle,
le stelle piovute in riflessi
nell'acqua. Bocconi, alla scabra
si gittano, sponda, e sott'essi
han liquido un cielo alle labbra.
E bevono, bevono e dalla
profonda quïete del fiume
si vedon fiorire essi a galla
- offerto al lor giubilo - il lume
dei mondi lontani, e le ghiotte
sorsate s'affannano a bere,
nell'acqua ove nuota, la notte,
il fosforo e l'or delle sfere.
Le turbe beate son esse
di quelli che vivon di sogni,
d'azzurro, di terre promesse,
di limbi siderei, d'ogni
castel che si dondola in aria,
di quei che le fate morgane
richiaman con nuvola varia,
e le principesse lontane.
Ma non - a purpuree treccie
d'audaci comete afferrati -
si lanciano a schiudere breccie
nel ciel, verso cieli ignorati,
non essi, con tese le scotte,
frugando lontano per l'onde
vedranno balzar dalla notte,
nell'alba le nuove Golconde;
non mai, con lo scettro nel pugno,
(re magi orditori d'incanti),
trarranno le rose di giugno
dal grembo dei verni tremanti.
Se cercan di là dalla vita,
di là dalla meta altre mète,
se l'anima dolce han smarrita
a caccia di nubi, ed han sete
d'azzurro, di terre promesse:
di limbi siderei, d'ogni
miraggio che in aria si tesse;