Dentro al sogno

Abbraccio

Frutto maturo

Hai aperto le porte,

scardinato il cuore ostinato,

forse era già scritto sul costato,

dentro le mie mura

cercando il significato,

vita appoggiata sulla soglia,

come chioma spoglia,

hai trovato me.

Strana la sorte

che ti abbraccia ad un passo dalla morte

e torna a cercarti nell'inuguale futuro

come se ogni cosa fosse per il giorno,

per l'ora e per il minuto

in cui cogli il frutto maturo.

Sorriso di pesco

Sotto un sorriso di pesco,

in mezzo a viole di abbracci,

corre nei prati della vita,

lieve, il pensiero di un giorno sincero.

Gambe veloci in mezzo alla savana,

tra leoni e gazzelle cerco la tua sottana,

strano il momento della percezione

ma adesso ti vorrei qui nella mia tana.

Sotto la stretta di questo corpo nudo,

ti farei parte dell'intimo tripudio,

lasciando uscire l'amore dal cuore.

Nuvole

Nuvole si abbracciano nell'ultimo tango,

voli di pensieri tra il futuro e il passaggio di ieri,

cieli incantati si aprono sopra a tutto questo fango

portando a librarsi in alto le ali dei trampolieri.

Chiudendo gli occhi, visioni di cui non mi stanco,

soli accesi nei giardini di maggio,

fondatori di una nuova primavera,

scaldano di nuovo questa terra sincera.

Lascio le mie braccia aprirsi all'arrivo dell'aria,

respiro il fiato della vita che prima non c'era.

Nuvole leggere, dipinte da cuori innamorati,

volano sopra alle spiagge della riviera,

attraverso gli ombrelloni colorati.

Il vento le porterà nel mare aperto.

La panchina

Il sole la bacia come stella di legno,

il tepore si diffonde nei chiodi piantati,

come il mare che muove le onde

la storia di vite, dentro le sue schegge, nasconde.

La panchina nel giardino, ospite di un incontro clandestino,

parole sussurrate e mai dette,

tutto questo il cuore confonde, trafitto dai raggi di un calore,

distratto dalle mani che cercano mani per succhiare da un

dolore,

le tue labbra sulle mie, mentre porto gli occhi al cielo,

l'espressione degli occhi a strapparmi maledizioni e malocchi,

l'abbraccio della vita, nuovamente, sul mio petto.

Lo disegnerò con la china,

questo sole e l'amore nato sulla panchina.

Vendetta

Non mi cercare,

preferisco lasciarmi odiare,

la rabbia consuma la carne

nell'inutile tentativo di bruciare,

non mi cercare

perché ti farò del male,

il bene si è scalfito nei giorni assopiti,

un moto violento monta la ragione

sempre più difficile da controllare,

mentre ti accolgo come il migliore degli ospiti.

Non ridere, non pensare di averla fatta franca,

mi chiedo solo cosa