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Accordi di Vita
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Accordi di Vita

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About this ebook

L'ascolto di un concerto è l'ascolto di noi stessi, immersi in una
realtà che di per sé dovrebbe tendere al benessere, ma che spesso
ci pone difronte a nuovi orizzonti inesplorati della nostra anima.
E' la storia, dagli anni novanta ad oggi, della musica vista
con gli occhi, della mente, di un appassionato.
I preparativi, la partecipazione e le sensazioni delle performance a cui assiste
il protagonista,sono il perno per un commento che va oltre la musica ascoltata.
Il libro è suddiviso in quattro parti: la prima fase
descrive le esperienze che hanno portato il protagonista
ad interessarsi di musica attivamente; le successive
tre fasi descrivono i concerti vissuti nell'arco di vent'anni circa,
le interviste, in realtà vere a proprie
chiacchiere tra amici, ad alcuni musicisti.
Infine, si giunge all'angolo dei sogni vissuti, in cui vengono analizzati
gli artisti che, per moviti diversi, mancano nel curriculum dell'autore.
LanguageItaliano
PublisherLuke Jazzato
Release dateJun 3, 2014
ISBN9786050305470
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    Book preview

    Accordi di Vita - Luke Jazzato

    Accordi di Vita:

    Storie, aneddoti e incontri di una

    esistenza in tour!

    A mia madre...

    Indice

    Prefazione 7

    Cap.1: Le Mie Buone Vibrazioni. 13

    Cap.2: Il Basso Elettrico. 25

    Cap.3: Gli Anni Novanta. 37

    Santana CARLOS 37

    Berg BOB....................................................42

    Ellington MERCER 45

    Stern MIKE 48

    Rava ENRICO 53

    Senese JAMES 55

    Fresu PAOLO-Di Castri FURIO 57

    Grossman STEVE 58

    Patitucci JOHN 59

    STING 61

    Metheny PATRICK BRUCE 68

    LITFIBA 78

    Kravitz LENNY 83

    Cap.4: Il nuovo secolo 88

    Jordan STANLEY 88

    Henderson SCOTT 92

    Arigliano NICOLA 94

    Camilo MICHAEL/Miller MARCUS 96

    Supergruppo: Woods, Rava, Gatto, Konitz, Tavolazzi, Bollani, Tellini. 99

    Corea CHICK 100

    Clapton ERIC/Cray ROBERT 106

    Haden CHARLIE/Metheny PAT 109

    BROWN James. 112

    Cap.5: Dal 2007 ad oggi 117

    Cafiso FRANCESCO 117

    Bensusan PIERRE 119

    Bosso FABRIZIO 123

    Holland DAVE 126

    Daniele PINO 133

    Bennett TONY 135

    Biondi MARIO 138

    Bollani STEFANO 141

    Shorter WAYNE 143

    Gardot MELODY 145

    Ferrell RACHELLE 148

    Hargrove ROY 151

    De Grassi ALEX 154

    Tuck & Patti 157

    Rollins SONNY 158

    Cobham BILLY 162

    Cap.6: Confidenzialmente… 171

    PATITUCCI JOHN 172

    GASLINI GIORGIO 176

    FRESU-DI CASTRI 184

    SENESE JAMES 191

    ELLINGTON MERCER 194

    Cap.7: Sogni vissuti 201

    URBANI MASSIMO 201

    STANLEY CLARKE-MARCUS MILLER-VICTOR WOOTEN 203

    PASTORIUS JACO 206

    PETRUCCIANI MICHEL 209

    MARLEY BOB 212

    U2 216

    Ascolto mirato 221

    Riferimenti Bibliografici. 223

    Abbiamo parlato di... 224

    Ringraziamenti. 245

    WEB.............................................................. 246

    Indice dei nomi 248

    Prefazione

    Avete comprato questo libro, o magari ve l’hanno regalato, o forse l’avete trovato da qualche parte; comunque sia siete lì e lo avete in mano e come prassi vuole lo aprite dalle prime pagine per vedere come è, che aria si respira nell’allargarlo, come odora, se ci sono figure, se è scritto fitto fitto oppure è come la tesi di un mio amico: carattere 14 ed interlinea doppia così arrivava ad un volume di carta accettabile. Forse, in maniera del tutto casuale, vi state soffermando sulla prefazione, strano in genere non lo fa nessuno perché è sempre la parte più pallosa ed inutile ai fini della lettura successiva. Oramai però ci siete e quindi tanto vale continuare, potreste capirne di più su ciò che avete fra le mani, e poi per lo meno è breve.

    Ad ogni modo avrete oramai capito che è un libro sulla musica, scritto da un appassionato di musica e quindi ci troverete notizie e curiosità su musicisti, concerti ma soprattutto ci troverete emozioni. Non solo le emozioni che dà la musica ascoltandola, e dal vivo ne dà di differenti che in cuffia o sentita con un impianto qualsiasi in macchina o a casa, ma anche le emozioni che si provano nell’andare ad ascoltarla da qualche parte oppure quelle che ti trasmette chi musica la fa di mestiere e te ne parla oppure chi vive con una fortissima passione per la musica e non può fare a meno di farlo sapere a tutti.

    Quindi questo è un libro che parla di emozioni, che vuole trasmetterle, farle rivivere o farvele vivere oppure magari confrontare quelle che avete provato voi in situazioni simili, al concerto dello stesso artista o ascoltando quel tal pezzo, con quelle di Luke.

    A me è successo proprio questo rileggendo le bozze del libro: ho rivissuto le emozioni del concerto che magari avevo visto insieme a lui, o magari dello stesso artista ma in un’altra occasione, scoprendole a volte molto simili, a volte invece molto differenti. Ho ripensato ai giudizi su qualche artista che Luke ha scritto trovandomi a volte in completo accordo oppure in disaccordo totale. Insomma mi sono sentito lì, con lui, a sentire quella musica, a parlare con il tal musicista, a esprimere un parere su di un pezzo.

    E poi mi è venuto in mente che se devo pensare ad una sensazione ritornando ai concerti visti con Luke ce ne è una che domina le altre, e non è legata alla musica.

    E’ una fortuna per tutti gli sprinter di atletica dagli anni ’80 in poi che Luke sia appassionato di musica e non abbia mai pensato di competere nel loro sport, in particolare nei 100 metri. Non ci sarebbe Carl Lewis o Usain Bolt che tenga, Luke Jazzato sarebbe quadrupla medaglia d’oro alle olimpiadi e chissà quanti mondiali, meeting e competizioni avrebbe vinto.

    Da cosa deriva questa mia assoluta certezza? Dal fatto che tutte le volte che abbiamo avuto il minimo spiraglio di avvicinarci ad un palco o ad un artista, magari in un attimo di distrazione della security, oppure a fine concerto quando ci si accosta al palco, non importa da quanto lontano si partiva, ho visto Luke, immancabilmente, girarsi verso di me, sorridermi e subito dopo un Guaglio’ nun perde tiempo, c’è spazio! vederlo scattare

    in avanti ad una velocità che manco Bip Bip che scappa da Willy Coyote riuscirebbe a raggiungere.

    Badate bene non è che Luke si faccia largo spingendo a destra e a manca e chi c’è c’è, no lui svicola, schiva, svergola ad una velocità fotonica inimmaginabile vedendolo fermo. Dei due, a vederci insieme, non direste mai che quello più svelto e più saettante sia lui ma vi assicuro che invece è così.

    Quante rincorse tentando di stargli dietro ho fatto, che fiatone con la lingua di fuori fino alle caviglie! E non c’è stata volta che non abbiamo raggiunto l’obbiettivo, la transenna di fronte al palco o l’autografo con l’artista.

    Insomma da un tipo così secondo me non può che essere venuto fuori un libro che si legge tutto d’un fiato, o per lo meno per me è stato così, buona lettura.

    La fine della strada è nel

    prossimo viaggio!

    Cap.1: Le Mie Buone Vibrazioni.

    La mia passione è stata da sempre la musica, cominciai a ballare sulle note di: Sheila and B. Devotion a sei anni e da allora non ho mai smesso di ascoltare e pensare alla musica. Il primo ‘album’ di cui ho ricordo è dei Pink Floyd (The dark side of the moon); avrò avuto circa sette anni; mia sorella, oltre a quella magica ‘musicassetta’, possedeva un cosiddetto ‘mangia-nastri’ (in gergo tecnico un player/registratore portatile).

    Quell’oggetto misterioso, era ricoperto di una guaina in similpelle che fungeva da protezione per l’apparecchio sottostante.

    All’altezza del piccolo cono di espansione sonora, la copertura era traforata per consentire un ascolto migliore. Certo non era alta fedeltà, ma serviva allo scopo.

    Non ricordo quante volte abbia ascoltato quel lavoro dei Pink mentre ricordo molto bene che riavvolgevo continuamente il nastro della cassetta per ascoltare Money; forse è da li che inconsciamente è iniziata la mia passione per il basso elettrico.

    Lo ascoltai a tal punto, che iniziai ad aver paura che il nastro si rompesse, o peggio che le testine del registratore si disallineassero.

    Per me, la musica di quel brano era magica, e non riuscivo ad allontanarmi da essa.

    Durante i pesanti ed orrendi allenamenti di nuoto, ai quali ero stato sottoposto a causa di problemi alla schiena, per passare il tempo in acqua pensavo ai brani che avevo ascoltato, che bello oggi poter andare in piscina e portare con sé i propri brani preferiti!

    Ancora oggi non passa giorno che non ascolti qualcosa; il mio primo incontro con il jazz è avvenuto in estate quando avevo nove anni circa, solo dopo un decennio avrei capito che quello sarebbe stato il genere musicale che avrei amato di più, quando finita la scuola mi recavo in negozio ad aiutare i miei genitori.

    C'era sempre qualche commissione da fare e quella che gradivo di più era andare a prendere i vestiti in lavanderia, la signora che gestiva questo commercio aveva sempre la radio accesa, e di mattina potevo immergermi per qualche minuto nei suoni che scoprirò in seguito appartenere al Modern Jazz Quartet, Duke Ellington, Wes Montgomery, Billie Holliday.

    Mia sorella e mio fratello sono stati determinanti nello sviluppo di questa passione; se Tina mi faceva ascoltare tutto il repertorio italiano di quel momento, siamo nella metà degli anni settanta, da

    Cocciante a Baglioni passando per Dalla, Venditti ed i New Trolls; Rossano mi trascinava dal sound magico degli Usa (Eagles, America, Boston, James Taylor) alla via rasta di Marley ; e mentre con Angelo scoprivo il mondo della nuova era post punk, gli amici di Via Tagliamento, capitanati da Renato (grande cultore degli settanta e dei chitarristi che avevano segnato un’epoca, Frank Zappa in testa), mi introducevano al blues attraverso le magiche sonorità di Peter Green.

    In estate poi, Massimo e Carlo, sempre pronti alle esperienze sonore più disparate che andavo proponendogli, mi tenevano in allenamento con le colonne sonore che dovevo produrre per i loro viaggi.

    Le mie musicassette hanno viaggiato con loro, e la mia musica è stata portata in giro per l’Europa.

    Massimo di ritorno da un viaggio nei paesi del nord Europa, mi disse che una sera, in Belgio , la mia musica aveva fatto ballare tutti!

    Ero diventato un dj internazionale! I miei genitori e gli zii e zie tutti, invece, contribuivano a non farmi dimenticare del patrimonio che il passato ci lasciava; tanghi, valzer e mazurche erano all'ordine del giorno!

    Di mio, c'è da dire che non essendoci i vantaggi della globalizzazione musicale odierna, attendevo

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