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Mito a Quattro Mani
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Mito a Quattro Mani

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About this ebook

Spiriti d’Inverno e di Samhain per varcare la soglia con il mondo fatato, la lunga Primavera di un cantore cieco e per finire un trittico sulla divinità più intrigante dell’Olimpo e sulla sua consorte. Storie delicate e romantiche, avventurose, oniriche e comiche si alterneranno per strapparvi un sorriso. Buona estate a tutti.

Miti e Stagioni:
Le Luci del Solstizio - di Manuela Leoni
Il Sentiero di Pierre - di Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni
Il Cieco - di Andrea Marinucci Foa
Il Faerie – di Manuela Leoni

Trittico di Ade:
Ade-lirio di Andrea Marinucci Foa
Ade-lizioso di Manuela Leoni
Ade-pressione di Andrea Marinucci Foa

LanguageItaliano
Release dateJun 19, 2015
ISBN9781310716669
Mito a Quattro Mani
Author

Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni

Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni sono autori indipendenti di narrativa di genere, prevalentemente fantastica (fantasy, fantascienza, sword & sorcery). Lavorano nell’innovazione, nella comunicazione, nella formazione, nell’informatica e nell’editoria; curano il blog letterario a4mani.altervista.org, dove si trova buona parte del loro materiale, e scrivono, scrivono e scrivono ancora. Le loro opere si possono considerare narrativa popolare, per la contaminazione della scrittura con altre arti espressive come la musica, il cinema, il teatro e la pittura e per la trama apparentemente leggera, con l’intento di costruire uno spettacolo emozionante più che un tomo pretenzioso. I loro ingredienti fondamentali sono la ricerca, la cura del testo e del linguaggio, il tentativo di costruire un ritmo narrativo adeguato al genere che permetta al lettore di “entrare nella storia”.

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    Mito a Quattro Mani - Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni

    Astrid respirò profondamente l’aria fredda della notte, mentre procedeva lungo il margine della pista di fondo che costeggiava il bosco. Gli alberi erano carichi di neve, che aveva smesso di cadere poche ore prima: ogni tanto un tonfo attutito rompeva il silenzio, quando un ramo troppo carico lasciava scivolare a terra il suo candido fardello.

    La notte era limpida ora e una luna gigante illuminava il paesaggio circostante; la sua luce rifletteva sulla distesa candida rendendo l’aria chiara come il ghiaccio e sicuri i suoi passi.

    Ogni cosa era avvolta nel silenzio che la neve porta con sé: la sua particolare magia.

    Ad Astrid sembrava quasi di sentire la sua anima cantare la gioia e l’incanto della notte più lunga dell’anno, come un suono sommesso nell’angolo più impercettibile dell’orecchio. Nella quiete della notte il canto si faceva più forte, più complesso: un’armonia intricata e avvolgente, composta da parole sconosciute eppure stranamente familiari, un tintinnare gioioso di campanelli, un vibrare di corde pizzicate, un sospiro di flauti come vento tra le foglie dei boschi di querce. Un richiamo.

    Nel folto del bosco alla sua sinistra le parve di scorgere un lampo di luce calda, come un fuoco ardente.

    Vieni!

    La parola risuonò chiara nell’aria gelida.

    Astrid si guardò intorno perplessa, cercando di capire da dove provenisse il suono: sembrava non avere direzione, come nascesse direttamente dal suo interno.

    Ed ecco ancora la luce, più lontana adesso.

    Incuriosita prese ad addentrarsi nel bosco: la notte era abbastanza chiara da poter avanzare agevolmente, nessun pericolo di inciampare o di perdersi.

    Tra gli alberi l’aria era più calda, più densa, dolce come sciroppo al profumo di fragole: una promessa d’estate ancora lontana.

    Ora sentiva le risa che accompagnavano il canto, trilli argentini nel ghiaccio.

    Faceva caldo ora e si tolse il cappello di lana morbida, i guanti e la sciarpa. Le lunghe ciocche nere ricaddero libere sulle spalle, una mantilla di seta preziosa.

    Il bagliore del fuoco la guidava Vieni, è tanto che ti aspetto, vieni! la voce nel canto, sempre più insistente la attirava avanti, sempre più avanti verso il centro del bosco.

    Tra i rami degli alberi luci argentate segnavano la

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