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Come Sconfiggere L'influenza
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Ebook326 pages3 hours

Come Sconfiggere L'influenza

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About this ebook

Gli esperti di influenza concordano: l’arrivo di una grave pandemia è solo questione di tempo, ma ci sono molti modi per proteggere voi e le vostre famiglie. Si tratta di possibilità poco costose e ampiamente disponibili. Tutti possono prendere provvedimenti al fine di proteggere se stessi e le proprie famiglie.

L’incubo è che possa ripresentarsi un’altra epidemia influenzale come quella del 1918 (la “Spagnola”) che si riveli altamente contagiosa e al contempo letale. Potrebbe uccidere decine di milioni di persone in tutto il mondo.

L’influenza stagionale comune uccide dai 20 ai 40 mila americani all’anno e chissà quante altre persone negli altri paesi.

L’influenza suina ha già subito mutazioni in forme resistenti sia ai vaccini, sia al Tamiflu.

COME SCONFIGGERE L’INFLUENZA è una guida dettagliata che offre consigli su come rafforzare il sistema immunitario, prevenire e curare l’influenza. COME SCONFIGGERE L’INFLUENZA vi parlerà del “Sistema di difesa in 7 mosse” e dei “Magnifici 7”, ossia 7 precise sostanze potenziatrici del sistema immunitario.

Opinioni dei lettori su COME SCONFIGGERE L’INFLUENZA

“Ci viene offerta una TONNELLATA di informazioni che possono letteralmente salvarci la vita. Le soluzioni fornite sono semplici e facili da attuare. Qualunque sia il prezzo di questo libro, vale la pena pagarlo: dopo tutto…. quale potrebbe mai essere il prezzo della vita vostra e dei vostri familiari?” -- Enigma Valdez   

“Il Sistema di difesa del sistema immunitario in 7 mosse” è un piano dettagliato per il potenziamento di quest’ultimo. Se seguito in modo corretto, contribuirà letteralmente a offrire una grande protezione interna contro l’influenza aviaria. Questo sistema salverà delle vite! Ho visto libri in vendita a un prezzo doppio, ma che non trattano nemmeno la metà delle informazioni presenti invece in questo libro”. – Clint Fountain

 “Ho studiato medicina alternativa per molti anni…… e ancora mi imbatto in molte notizie e consigli interessanti cui non avevo pensato, che avevo scordato, oppure non conoscevo affatto prima di addentrarmi in questo libro sulle influenze. Ben fatto!” – Jim Van Wyck

 “I fatti sono riportati con stile chiaro e ben scritto. Sono fornite approfondite spiegazioni biologiche facendo ricorso a parole comuni comprensibili a tutti. La capacità di comunicare concetti complessi con linguaggio comune è fenomenale.

Sono decisamente molto colpito”. -- Dot Pecson

LanguageItaliano
Release dateFeb 11, 2015
ISBN9781507103401
Come Sconfiggere L'influenza

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    Come Sconfiggere L'influenza - Richard Stooker

    lettura?

    Introduzione

    Le ricerche fatte per scrivere questo libro mi hanno riportato alla mente i brutti pensieri che affollarono la mia mente nei primi anni ’70. Il lettore di una certa età sicuramente ricorderà la risonanza e la paura collegate a quel tempo alla sovrappopolazione della Terra. Paul Ehrlich scrisse LA BOMBA DEMOGRAFICA.

    Dopo avere letto una descrizione di quale sarebbe la qualità di vita se sulla Terra vivessero da 20 a 100 miliardi di persone, mi resi conto che si sarebbe trattato di una situazione assolutamente impossibile e sostenibile.

    Decisi quindi di non farmi spaventare dalla sovrappopolazione, mentre temo ciò che potrebbe arrestarla.

    Ci sono miliardi e miliardi di virus pronti a far fuori o ad assottigliare il numero delle specie umane e questo libro è il mio piccolo contributo volto sperabilmente a impedirlo.

    Perché dovreste preoccuparvi e in che modo questo libro può aiutarvi a proteggere voi e le vostre famiglie

    Lo scopo di questo libro consiste nel fornirvi le conoscenze e gli strumenti necessari per proteggere voi e le vostre famiglie non solo da possibili future pandemie aviarie, suine o influenzali di altro tipo, ma anche da eventuali epidemie di altre malattie e dai rischi rappresentati giornalmente da varie infezioni.

    Il sistema di difesa in 7 mosse del sistema immunitario vi insegnerà dalla A alla Z come proteggere al meglio voi e le vostre famiglie

    Per rafforzare il sistema immunitario disponiamo di parecchie sostanze. Parlerò dei ‘Magnifici 7’, sostanze in grado di potenziare la risposta immunitaria, basandomi su efficacia, costo, azione contro tutte le fasi dell’infezione influenzale virale pandemica e loro reperibilità.

    Ho previsto anche capitoli su molti altri modi di potenziare il sistema immunitario oltre ai ‘Magnifici 7’ . Vi invito a passarli in rassegna: sicuramente potrete trovare ciò che occorre presso la vostra drogheria o mercatino locali.

    L’influenza suina o aviaria potrebbe anche diventare una pandemia pericolosa. Altri virus influenzali mortali potrebbero cominciare a uccidere delle persone, ma l’influenza ‘comune’ quest’anno ucciderà 36.000 americani, come succede ogni inverno, e altre migliaia nel mondo. I più colpiti saranno gli anziani e i bambini piccoli.

    Molte altre persone nel mondo dovranno trascorrere da uno a sette giorni a letto saltando il lavoro, la scuola, perdendo divertimenti, occasioni di vita sociale..... febbricitanti, con nausea e brividi di freddo. Non è obbligatorio ammalarsi di influenza anche se di tipo ‘comune’: potrà anche non essere letale, ma costerà in termini di tempo e denaro e in ogni caso sarà un’esperienza della quale fare senz’altro a meno. Chi ne ha bisogno? Né io, né voi.

    Gli stessi concetti valgono per il raffreddore comune.

    I bambini

    I bambini hanno delle esigenze nutrizionali alquanto diverse da quelle degli adulti. Per quanto riguarda farmaci, prodotti erboristici e altre sostanze curative, essi generalmente non necessitano delle stesse quantità degli adulti per il semplice motivo che sono esseri più piccoli.

    Utilizzate dunque il buonsenso quando somministrate loro farmaci, prodotti erboristici o vitamine. Un dodicenne ha esigenze minori rispetto a un adulto e un bambino di 2 anni le ha minori di un dodicenne. Se avete domande, ponetele al vostro pediatra.

    Quelle che seguono sono le informazioni più complete a vostra disposizione per affrontare l'influenza

    Alcuni dei consigli presenti in questo libro sono già stati pubblicati in articoli di giornale e diffusi nei mezzi di comunicazione, specialmente in caso di grave pandemia.

    Molti dei consigli qui presentati non saranno tuttavia divulgati dai mass media in parte perché questo libro è molto dettagliato e in parte perché i mass media mirano a soddisfare il desiderio della persona media che anela al reperimento di una cura magica che sfortunatamente non esiste e NON esisterà mai.

    Sebbene un vaccino venga messo a punto dopo l’inizio della pandemia, non è possibile produrne e distribuirne grandi quantitativi con sufficiente rapidità da vaccinare i miliardi di persone del mondo che saranno a rischio di essere colpiti da influenza pandemica.

    Le informazioni contenute in questo libro riguarderanno l’influenza stagionale, aviaria, suina e, per quanto possibile, eventuali future influenze pandemiche.

    I vaccini stessi non sono una bacchetta magica

    La loro efficacia dipende dalla capacità del sistema immunitario di rispondere e creare difese contro i virus.

    Se il sistema immunitario è debole, sarà debole anche la sua reazione al vaccino e dunque lo sarà anche la protezione.

    Tutto ciò viene ripetuto ogni inverno durante la stagione influenzale. Le persone con sistemi immunitari deboli fanno affidamento sulla medicina perché li protegga con la 'bacchetta magica' rappresentata dall'iniezione del vaccino. Accade però che l’influenza la prendano ugualmente perché il sistema immunitario è debole e allora si lamentano.

    Le vaccinazioni antinfluenzali sono tuttavia efficaci solo al 70-90% per quanto riguarda i virus dell'influenza comune, quindi è insensato dipendere da un vaccino per proteggersi dall'influenza aviaria, suina o pandemica anche se ci si vaccina.

    Il vostro stato di salute è una vostra primaria responsabilità: non lo è del vostro medico, dell’ospedale, del governo

    A conti fatti, tutti noi moriremo quando sarà giunto il momento.

    È nel mio interesse, oltre che del vostro, che il momento della dipartita arrivi il più tardi possibile.

    Un’eventuale pandemia influenzale alla fine si arresterà come fece pure quella terribile del 1918. L’uomo seppellirà i suoi morti e andrà avanti e speriamo che voi e io e i nostri cari saremo tra i sopravvissuti....

    Ho scritto questo libro per fornirvi conoscenze e strumenti per affrontare la malattia.

    L’influenza ‘spagnola’ del 1918

    Perché tanti segreti su questa epidemia?

    Se prima dell’allarme causato dall’influenza aviaria mi aveste chiesto quale epidemia avesse ucciso il maggior numero di persone nella storia e nel modo più veloce, avrei immediatamente risposto che si era trattato dell’epidemia di peste bubbonica che scoppiò in Europa nell’Alto Medioevo.

    Magari avrei detto il vaiolo che i conquistadores spagnoli portarono nel Nuovo Mondo e che uccise milioni di Indiani nordamericani.

    Il fatto è che non si è trattato di nessuna delle due epidemie.

    Era qualcosa di cui avevo sentito parlare, ma che ritenevo fosse stato un problema relativamente di piccola entità. Avevo sempre avuto l’impressione che l’epidemia influenzale ‘spagnola’ del 1918 fosse stata di notevole entità, ma che si fosse sempre solo trattato di... un'epidemia influenzale, insomma di una brutta stagione influenzale.

    D’accordo, per essere stata un’epidemia influenzale morirono parecchie persone, ma un’epidemia influenzale è poca cosa rispetto alle malattie REALI, no?

    Pensavo che non potrebbe capitare di nuovo. Non potrebbe capitare ora. Dopo tutto, gli antibiotici al tempo dovevano ancora essere scoperti, la medicina era molto indietro rispetto a oggi e non ero ancora nato!

    Perché, sino a poco tempo fa, nessuno ha scritto ciò che successe realmente nel 1918, ovvero che si trattò dell’epidemia più letale della storia umana?

    Non si trattò di vaiolo, peste bubbonica, tifo, malaria, Ebola: fu influenza.

    Dall’agosto al dicembre 1918, metà della popolazione mondiale si ammalò di Spagnola

    Morirono almeno 20 milioni di persone e alcuni stimano che il numero totale dei decessi si sia avvicinato ai 100 milioni. Nessuno lo conosce realmente. Uccise eschimesi che vivevano in remoti villaggi del nord, soldati alleati e tedeschi nelle trincee europee e coltivatori di riso dell’India rurale.

    Alla fine della Grande Guerra, prima che esistessero le moderne statistiche, nell'entroterra asiatico e nel Medio Oriente rurale chi mai poteva tenere una precisa contabilità dei cadaveri ammucchiati nelle strade?

    Nessuno.

    Molti fanti americani furono uccisi più dall’influenza del 1918 (la maggior parte dei quali si trovava ancora nei campi di addestramento negli Stati Uniti) che dalla guerra in Europa.

    In quei tre mesi del 1918 morirono più americani (mezzo milione) di quanti morirono in combattimento durante le 2 Guerre Mondiali, la guerra di Corea e quella del Vietnam messe assieme.

    Si ritiene che solo in India siano morte circa 20 milioni di persone.

    Morì anche il 20% degli abitanti delle Isole Samoa occidentali.

    Le isole Samoa americane sfuggirono alla malattia perché, dopo le notizie sui decessi avvenuti in quelle occidentali, gli abitanti proibirono a chiunque l’ingresso nella loro isola. Anche l’Australia si comportò più o meno in questo modo, così come fecero alcuni piccoli villaggi eschimesi. Ho saputo che alcune cittadine americane sopravvissero grazie all’isolamento: facevano fermare i camion al limitare della città, scaricare le merci e tornare indietro.

    Tuttavia, sono poche le comunità in grado di essere autosufficienti tanto da sopravvivere per 3 o più mesi.

    Poiché durante la Prima Guerra Mondiale morirono circa 15 milioni di persone, la valutazione più prudente del numero di decessi causati dall’influenza del 1918 si attesta su 5 milioni IN PIÙ durante quei tre mesi rispetto a tutti e quattro gli anni della guerra più brutale della storia!

    Qualora dovesse scoppiare l’influenza aviaria oppure qualsiasi altra pandemia influenzale, in un anno morirebbero più persone di quante morirebbero per cardiopatie, cancro, ictus, malattie polmonari croniche, AIDS e Alzheimer assieme.

    Se l’influenza aviaria o suina uccidessero la stessa percentuale di persone decedute nel 1918, si parlerebbe della morte di 1,5 milioni di americani e di altri 150 milioni di persone in tutto il mondo

    Gina Kolata, autrice di FLU: The Great Influenza Pandemic of 1918 and the Search for the Virus That Caused It, ha sottolineato che, sebbene abbia conseguito una laurea in Microbiologia e una specializzazione in Virologia, durante le lezioni non ha mai sentito parlare dell’influenza del 1918. Era interessata alla storia americana, ma non era mai stata messa al corrente della maggiore pestilenza americana.

    I sintomi non assomigliavano a quelli di nessun’altra influenza. La circolazione sanguigna va in tilt: il viso diventa marrone-violaceo scuro e i piedi neri. Dalla bocca fuoriesce saliva mista a sangue. Si muore soffocati con i polmoni pieni di liquido rossastro.

    A volte questo stato perdura per giorni, a volte le persone sembrano riprendersi.... sino a quando crollano a terra morte.

    Tutti i virus influenzali infettano le pareti dell’apparato respiratorio. Questo virus in particolare penetrava negli alveoli polmonari dove avviene lo scambio ossigeno-anidride carbonica. Ecco perché molte delle vittime della Spagnola morirono soffocate: i loro sistemi immunitari inviavano sangue negli alveoli per combattere l’invasore.

    Il virus colpì anche il cervello di molte vittime: alcuni morirono a causa di encefalite che è un’infiammazione cerebrale. Altri si ripresero, ma dissero di avere sperimentato strane allucinazioni.

    Una percentuale di decessi dovuti all’influenza del 1918 compresa tra il 20 e il 40% fu addebitata alla successiva polmonite. Uccise le categorie di persone più vulnerabili, ossia i bambini piccoli e gli anziani.

    Uccise tuttavia anche coloro che sarebbero dovuti essere i più forti, cioè i giovani soldati americani pronti per andare in guerra in Europa.

    Ciò si verificò perché i loro sistemi immunitari contrattaccarono ferocemente il virus. Molte delle vittime dell’influenza aviaria morirono per una sorta di fuoco amico interno. I loro polmoni furono sopraffatti dalla reazione dei sistemi immunitari. Ecco cosa causò gli insoliti sintomi.

    L’influenza del 1918 uccise il 2,5% delle persone colpite, rendendola una malattia più mortale del 25% rispetto all'influenza comune.

    Nessuno sa da cosa sia stata originata l’influenza del 1918. Sappiamo solo che fu preceduta ai primi di quell’anno da un’influenza non letale ma grave che colpì duramente entrambi gli schieramenti militari in Europa. Molti soldati sul fronte europeo furono malati per 3 giorni, ma riuscirono a riprendersi. Non potevano saperlo, ma furono fortunati perché furono colpiti dal medesimo ceppo influenzale e sopravvissero, sviluppando una resistenza a quel ceppo che subì la mutazione in agosto.

    I mezzi di comunicazione tedeschi sostennero che gli Alleati avessero portato l’influenza in Europa dalla Cina tramite gli operai cinesi. Sappiamo che la maggior parte dei virus influenzali ha origine in Cina e che gli operai cinesi furono impiegati in Europa durante la guerra, quindi è possibile che l’influenza si fosse trasmessa da loro ai soldati.

    Alcuni ritennero che il virus del 1918 fosse un'influenza aviaria di tipo A e che fosse inizialmente dovuta a un’esposizione ai suini che a loro volta erano stati contagiati dagli uccelli.

    I suini possono contrarre da e diffondere virus a uccelli e persone.

    Questa convinzione portò il Presidente Ford a decidere nel 1976 di vaccinare tutti gli americani contro l'influenza suina. A posteriori, si trattò di una decisione inadeguata, ma un soldato americano in addestramento era deceduto a causa dell’influenza suina e il Presidente Ford non voleva che si ripetesse ciò che accadde nel 1918. Non posso certo biasimarlo.

    Fu criticato dai suoi avversari politici per il suo programma contro l’influenza suina, ma sarebbe stato decisamente peggio se non avesse fatto nulla e avesse consentito all’influenza suina di continuare a diffondersi tra gli americani.

    Non sappiamo dove si trovasse il virus tra il marzo e l’agosto 1918. Non sappiamo da dove avesse tratto origine. Riteniamo che si sia estinto semplicemente perché, dopo avere ucciso così tante persone, subì una mutazione in ceppo virale meno letale.

    Il virus influenzale del 1918 è stato 'riprogrammato’

    Alcuni anni fa un gruppo di ricercatori riuscì a riprogrammare il ceppo influenzale che causò l’influenza del 1918. Si tratta di per sé di una storia interessante (leggere il libro di Gina Kolata per conoscerne i dettagli).

    Ci sono persone terrorizzate da questa situazione perché si chiedono cosa succederebbe se a qualcuno venisse in mente di manipolare il materiale genetico per ricreare questo virus killer del 1918 e diffonderlo nel mondo, sia accidentalmente, sia intenzionalmente (gli eventuali terroristi sarebbero molto stupidi perché anche loro e i loro seguaci subirebbero una morte terribile, ma i terroristi si vantano di amare la morte e non la vita).

    Gli scienziati sperano che, individuando le mutazioni genetiche che consentirono al virus del 1918 di essere così letale, avranno la possibilità di riconoscere altri virus di influenza aviaria in grado di scatenare pandemie come la Spagnola.

    Sono già riusciti a identificare 25 mutazioni nelle sequenze proteiche del ceppo influenzale del 1918. Tutti e otto i segmenti genomici del virus del 1918 sono diversi dalle sequenze influenzali comuni.

    Secondo quanto affermato da Jeffrey Taubenberger, uno di questi scienziati, "si tratta del virus più simile a quello aviario tra tutti i virus influenzali trasmissibili ai mammiferi’.

    Lo scopo di scoprire il segreto della letalità del virus del 1918 mirava a consentire ai ricercatori di migliorare la prevenzione e la cura di influenze letali come quella.

    Sinora, non sono stati fatti molti passi avanti.

    Potremmo anche augurarci che si ripresenti l'influenza del 1918 perché, dopo tutto, uccise solo il 2,5% delle persone colpite, mentre sinora l’influenza aviaria H5N1 ne ha ucciso il 60%. Non sono in possesso dei dati riguardanti l’influenza suina, ma mi risulta che ne abbia fatti fuori 9.000 in tutto il mondo, se non probabilmente molti di più per i quali non siamo in possesso di conferme.

    Bibliografia

    FLU: The Great Influenza Pandemic of 1918 and the Search for the Virus That Caused It by Gina Kolata

    AMERICA’S FORGOTTEN PANDEMIC: The Influenza of 1918 by Alfred W. Crosby

    THE GREAT INFLUENZA: The Epic Story of the Deadliest Plague In History by John M. Barry

    THE PLAGUE OF THE SPANISH LADY: The Influenza Pandemic of 1918-1919 by Richard Collier

    La cosiddetta influenza aviaria H5N1

    Hong Kong, 1997.

    Un bambino di 3 anni, Lam Hoi-ka, improvvisamente accusa un’affezione respiratoria e i suoi genitori lo portano al Queen Elizabeth Hospital di Hong Kong.

    L’infezione si sviluppa ben presto in polmonite..... in insufficienza respiratoria acuta..... in sindrome di Reye..... e in insufficienza multiorgano. Poiché non riesce a respirare autonomamente, lo collegano a un respiratore. Riceve le migliori cure possibili...... ma dopo 12 giorni muore.

    Fortunatamente il personale ospedaliero non lascia cadere la faccenda perché non aveva compreso il motivo del decesso. Fino a poco tempo prima, il bambino era normale, attivo e in salute. Nonostante la migliore assistenza medica prestata, un’infezione respiratoria l’aveva ucciso in breve tempo.

    Il medico che l’aveva avuto in cura inviò dei tessuti prelevati dalla gola del bambino al Ministero della Sanità di Hong Kong dove tecnici di laboratorio isolarono un insolito virus influenzale.

    Il laboratorio di Hong Kong non fu in grado di identificare l’infezione, quindi si rivolse al National Influenza Center di Rotterdam nei Paesi Bassi, allo U.S. Center for Disease Control and Prevention di Atlanta, Georgia e al National Institute for Medical Research (NIMR) di Londra, Inghilterra.

    In seguito alla pandemia influenzale del 1918, circa 84 paesi hanno istituito una rete internazionale volta al monitoraggio dei virus influenzali. Questa rete fu creata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite (OMS) nel 1948. Gli Stati Uniti dispongono di 110 centri per l’influenza che raccolgono virus influenzali nell’ambito delle rispettive regioni.

    I laboratori di CDC, NIMR e NIC di Rotterdam fanno parte di questa rete internazionale che spera di individuare future pandemie influenzali ben prima che raggiungano le proporzioni di quella del 1918.

    Questi laboratori scoprirono che il campione virale apparteneva all’influenza H5N1 di tipo A, un ceppo che non sarebbe dovuto essere presente in un essere umano. Fu scoperto per la prima volta in uccelli del Sudafrica nel 1961.

    Il CDC riconobbe anche il potenziale rischio per tutto il mondo

    Gli esseri umani non possiedono un’immunità acquisita per quell’influenza aviaria. Se ne fossero colpiti e l’infezione si diffondesse... una pandemia di questo nuovo ceppo potrebbe essere anche peggiore dell’influenza del 1918.

    Di lì a poco, un team di scienziati del CDC e della WHO si diresse a Hong Kong. Grazie alle loro ricerche, si scoprì che il bambino aveva probabilmente contratto l'influenza o giocando con pulcini e anatroccoli all'asilo, oppure facendo visita a familiari in Cina.

    Non si registrarono nuovi casi di influenza e quindi il team di scienziati tornò sollevato a casa.

    Tuttavia, verso la fine di novembre, gli ospedali di Hong Kong iniziarono a dover trattare altri casi di influenza aviaria. In quell’anno furono 18 in tutto le persone che contrassero la malattia e 6 di loro morirono. Sebbene la maggior parte delle persone malate fosse rappresentata da bambini, furono molto più frequenti i decessi nella fascia giovanile, un dato inquietante quando raffrontato agli eventi del 1918.

    Circa nello stesso periodo, i polli dei cosiddetti mercati bagnati di Hong Kong cominciarono a comportarsi stranamente e a morire.

    Il governo di Hong Kong si mosse rapidamente. Il 29 dicembre 1997 predispose la chiusura dei mercati dei polli per un mese e mise in quarantena tutti i polli dell’entroterra cinese. Nel giro di due giorni soppressero 1,2 milioni di polli della città e dei Nuovi Territori.

    Ricordo di averne sentito parlare. Sembrava tutto così lontano... Ebbi la netta impressione che stessero cercando di eliminare l’influenza aviaria per proteggere altri polli e non avvertii alcun pericolo. Come la maggior parte di noi, non mi resi conto di quanto il mondo stesse ritornando al 1918 o quantomeno quale fosse il significato di tutto ciò.

    Nel 2001, Yoshiro Kawaoka scoprì la mutazione dell’H5N1 che rendeva possibile il trasferimento dai polli agli esseri umani. Si

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