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E Vissero Quasi Sempre Felici e Contenti. Verso una nuova cultura della relazione di coppia
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E Vissero Quasi Sempre Felici e Contenti. Verso una nuova cultura della relazione di coppia

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About this ebook

Le relazioni di coppia, dove gli investimenti affettivi sono più profondi, possono generare le più grandi gioie o le maggiori sofferenze, grandi aspettative e drammatiche delusioni.
Da qui l’importanza di una informazione rivolta alle coppie che promuova la conoscenza degli elementi costitutivi di una relazione affinché questa sia più consapevole, e si proponga quindi come una necessaria “pedagogia” dello stare insieme.
Risulta infatti piuttosto rischioso che in un mondo sempre più complesso e incerto, in continuo e rapido cambiamento, ci si accinga allo sviluppo di relazioni affettive senza essere preparati e provvisti di riferimenti nuovi, adatti a costruire uno stile di vita al passo con i tempi e orientato al benessere.
Riconoscendo e superando innanzitutto i modelli culturali delle generazioni che ci hanno preceduto, approfondendo la propria storia personale, e acquisendo modelli di relazione più efficaci, diventa quindi possibile costruire uno stile di relazione più personale, che ci rappresenti realmente.
Soprattutto oggi è infatti necessario un valido punto di riferimento per lo sviluppo di un rapporto che rispetti i cambiamenti dei tempi, dei ruoli, e dei bisogni individuali.

Il libro, scritto dalla dott.sa Giada Bruni e dal dr. Raffaele Frisone, psicologi e psicoterapeuti specializzati in terapia di coppia, si propone come un testo divulgativo sulla relazione affettiva.
Analizzando i motivi socioculturali e psicologici delle difficoltà e delle paure che oggi si incontrano nello stare in una relazione,gli autori ci guidano in un percorso alla scoperta di una nuova cultura della coppia,basandosi anche sui princìpi del loro lavoro con le coppie come psicoterapeuti.

In un momento come quello attuale, che vede una particolare crisi dei sistemi relazionali, gli autori sottolineano la necessità di un modo nuovo per costruire e mantenere una relazione di coppia, che possa essere realmente a contatto con i tempi e con i reali bisogni degli individui, oltre che tornare ad essere un luogo sicuro dove far crescere figli più sereni.

Un libro per tutti.
Apre interessanti riflessioni e prospettive per un nuovo modi di vivere le relazioni a due.

LanguageItaliano
Release dateSep 20, 2012
ISBN9788890458613
E Vissero Quasi Sempre Felici e Contenti. Verso una nuova cultura della relazione di coppia
Author

Edizioni CIPOG

Il Dott. Raffaele Frisone e la Dott.ssa Giada Bruni, Psicologi e Psicoterapeuti della Gestalt, si sono specializzati in Psicoterapia della Gestalt in Italia, integrando parallelamente questo modello con alcune prospettive della psicoterapia contemporanea. Negli ultimi anni, incontrando il metodo della Terapia di Coppia dei coniugi Resnick, direttori del Gestalt Associated Training di Los Angeles, hanno formulato una nuova e personale modalità di lavoro con le coppie. Conducono la loro attività privatamente a Roma e a Firenze e sono fondatori e responsabili del CIPOG, il Centro Italiano di Psicoterapia ad Orientamento Gestaltico.

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    E Vissero Quasi Sempre Felici e Contenti. Verso una nuova cultura della relazione di coppia - Edizioni CIPOG

    Siamo convinti che le relazioni che ognuno di noi riesce a stabilire con l’altro da sé, siano motivo delle più grandi gioie o delle maggiori sofferenze, e questo è particolarmente vero nelle relazioni di coppia, dove gli investimenti affettivi sono più profondi e possono generare grandi aspettative e drammatiche delusioni. Queste aspettative e delusioni derivano sia dall’infanzia che abbiamo vissuto, che dalla cultura e il tempo in cui siamo cresciuti.

    La nostra infanzia, il modo in cui abbiamo vissuto la relazione dei nostri genitori e il tipo di relazione che i nostri genitori hanno avuto tra di loro e con noi, costituisce una specie di modello interno, un copione affettivo spesso inconsapevole cui ispirarsi, che influenzerà il nostro modo di intendere e di stare in una relazione di coppia da adulti.

    Anche il sistema culturale di riferimento, con la sua particolare mitologia, e le fasi storiche che lo attraversano, costituisce una notevole fonte di aspettative irrealistiche che possono condurre all’infelicità di una coppia.

    L’inconsapevolezza degli elementi che agiscono nella costituzione e nel mantenimento di una relazione, rischia perciò di incastrarci in un triste circolo vizioso in cui risulta difficile incontrare davvero l’altro e lasciare in eredità ai nostri figli un esempio di relazione di coppia sana, che poi i bambini imiteranno diventando a loro volta adulti e genitori. Solo una relazione di coppia basata sul rispetto di sé e dell’altro, può infatti garantire un ambiente emotivo sicuro nel quale possiamo crescere fiduciosi, imparare a stare in una relazione e a mantenerla viva ed appagante.

    Da qui il nostro interesse personale, professionale e umano di impegnarci nel lavoro con le coppie, come percorso di prevenzione necessaria in una società civile che voglia tutelare gli individui del futuro. Il tentativo di questo contributo è allora quello di essere un altro pezzetto di bussola per tutti coloro che ancora cercano, e non vogliono perdersi nel labirinto che a volte finisce per diventare l’essere una coppia.

    Uno speciale ringraziamento va a quelle coppie che coraggiosamente si rivolgono a noi e ci mostrano la parte più intima, fragile e preziosa di loro stesse, trasformando il nostro lavoro e la nostra esperienza giorno per giorno, allontanandoli sempre di più dalla teoria e restituendoci il senso di questo percorso.

    Giada Bruni

    Raffaele Frisone

    Roma, Luglio 2012

    Introduzione

    Le relazioni di coppia, oggi si basano fondamentalmente sull’assunto che due individui si incontrano, si piacciono e decidono di stare insieme, fino a fondersi in un’unica entità, vivendo finalmente e per sempre felici e contenti.

    Questo è il mito più frequente, che nella nostra cultura fin da bambini ci fa sperare di incontrare la persona giusta, la famosa mezza mela, il nostro pezzo mancante pressoché a noi identico, con la quale o il quale condividere la nostra vita senza problemi o difficoltà.

    Accanto a questa visione, si affacciano però sempre di più i timori e le aspettative negative di chi comincia a percepire questo modello come inverosimile e spesso destinato a fallire. Peraltro, dati alla mano, queste paure non sono certo irreali.

    La maggior parte delle relazioni di coppia che iniziano con tanto entusiasmo e sulla base di un reale affetto, finiscono infatti per fallire, nonostante gli sforzi e l’impegno dei partner, e più del 40% dei matrimoni oggi in Italia arrivano al divorzio o alla separazione legale (dati Istat 2009). Non consideriamo poi in questi numeri tutte quelle relazioni non ufficializzate e quelle che non finiscono con una separazione legale, ma che si trascinano in un clima di scarsa soddisfazione, quando non di semplice sopravvivenza. Tali considerazioni fanno comprendere chiaramente l’importanza sociale delle problematiche legate alla relazione di coppia, istituzionalizzata o meno, nella quale un individuo con una relazione importante fallita alle spalle, o che abbia vissuto indirettamente una relazione insoddisfacente (magari all’interno della famiglia di origine), in molti casi sperimenta la disperazione derivante dalla paura di rimanere da solo, di far del male ai propri figli, di non avere un adeguato sostegno economico, o di subire una stigmatizzazione sociale.

    Altro mito frequente, in parte frutto anche di queste esperienze, opposto al precedente ma assolutamente complementare, è quello della relazione vissuta come catena, vincolo indissolubile e soffocante, da cui tenersi a distanza, finendo in una inevitabile condizione di eterna fanciullezza, priva di legami stabili, anch’essa spesso deludente ma altrettanto irrinunciabile.

    Una possibile risposta a questa problematica, e la proposta di modelli e modalità alternative a questo scenario, giunge da alcune constatazioni della Psicoterapia di Coppia contemporanea, e in particolare dal moderno approccio terapeutico ispirato alla Psicoterapia della Gestalt, di cui in questa sede proponiamo una nostra elaborazione.

    La terapia della Gestalt nasce da un modello che considera fondamentale l’elemento della relazione autentica e diretta, basata sulla condivisione delle emozioni reali di cui siamo consapevoli e che siano davvero connesse all’esperienza presente anziché ad una sua particolare interpretazione.

    Tali emozioni sono quindi quelle realmente vive nel qui ed ora, e sono queste che bisogna saper riconoscere e imparare a mostrare, portandole nel contatto con gli altri.

    Questo libro vuole dunque presentare alcuni concetti di questo approccio, che oltre ad essere alla base della metodologia terapeutica, rappresentano in generale degli elementi fondamentali per comprendere e migliorare la relazione, in un’epoca di grande confusione e trasformazione sociale che inevitabilmente investe il nucleo delle relazioni.

    Parlare di questi principi, naturalmente non sostituisce l’eventuale esigenza di un lavoro terapeutico, ma può rappresentare un buon modo per cominciare a riflettere sull’utilità di impegnarsi attivamente e preventivamente sulla costruzione di un legame affettivo basato su nuovi modelli, più adeguati e rispondenti alle reali necessità e speranze degli individui di oggi.

    La prospettiva che presentiamo, assume innanzitutto che molte difficoltà insite nelle relazioni di coppia si fondino su alcuni preconcetti e condizionamenti ambientali, culturali, familiari e religiosi che, generando false mitologie, finiscono per alterare sia il modo di relazionarsi che il senso stesso della relazione a due. Con queste convinzioni, che talvolta ci appartengono e talvolta sono invece ingombranti influenze derivanti dalla nostra storia o dal nostro ambiente, diventa quindi difficile esprimersi nella relazione per ciò che siamo e vogliamo realmente. Gradualmente perdiamo quindi la capacità di costruire una relazione affettiva soddisfacente, basata sul riconoscimento reciproco e sul rispetto delle differenze e dei bisogni individuali, che riteniamo essere gli unici elementi che in un rapporto possano allontanare la ricerca spasmodica di soluzioni più o meno creative, e la dolorosa sensazione di un contatto sempre più difficoltoso.

    Questa nuova prospettiva, sostiene in modo particolare l’importanza di una informazione rivolta alle coppie, istituzionalizzate o meno, etero e omosessuali, che promuova la conoscenza degli elementi costitutivi di una relazione più consapevole, e si proponga come una necessaria pedagogia per le coppie.

    Risulta infatti piuttosto rischioso che in un mondo sempre più complesso e incerto, in continuo e rapido cambiamento, ci si accinga allo sviluppo di relazioni affettive senza essere preparati e provvisti di riferimenti adatti a costruire uno stile di vita orientato al benessere. Elaborando innanzitutto i modelli culturali ormai superati, con cui le generazioni che ci hanno preceduto potevano gestire in modo più chiaro i loro rapporti e le proprie aspettative, diventa possibile costruire uno stile di relazione più personale, che ci rappresenti davvero.

    Intendiamo dire che nel passato i ruoli sociali erano molto ben definiti e difficilmente discutibili e, seppure questo rappresentasse da una parte un limite alla libertà espressiva individuale, al tempo stesso costituiva un riferimento sicuro per impostare una relazione.

    Tralasciando di discutere su quanto questi modelli fossero più o meno destinati a rendere le persone felici e realizzate, possiamo però ben dire che costituivano un orientamento chiaro a cui affidarsi e a cui delegare lo sviluppo di un rapporto affettivo.

    Oggi dunque questi modelli sono diventati obsoleti, i fallimenti di cui siamo testimoni alimentano le nostre paure e il nostro malessere, acutizzato dal non riuscire a trovare un valido punto di riferimento per lo sviluppo di una relazione di coppia che rispetti i cambiamenti dei tempi, dei ruoli, e dei bisogni dell’individuo.

    Di fatto quindi ci si rivolge ancora a questi vecchi schemi, di cui è sopravvissuto il concetto base, che ritroviamo quindi anche negli attuali modelli di rapporto, per cui si parte da alcune convinzioni: che in una relazione affettiva importante, due individui si fondono insieme diventando Uno; che i ruoli all’interno di una coppia siano già dati senza l’esigenza di un confronto; che rinunciare gradualmente ai propri bisogni garantisca la stabilità del legame.

    È naturale che questo contrasti fortemente con quanto detto sulla necessità di espressione dei singoli individui; pertanto questa visione, seppur ancora estremamente radicata, non risponde più all’esigenza attuale di una vita di coppia

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