
Giorgio Baietti è un giornalista, laureato in Lettere e in Sociologia e insegnante di Filosofia e Storia. Dal 1986 si occupa del mistero di Rennes-le-Château su cui ha scritto vari saggi, due romanzi e un racconto. L’ultimo libro, uscito recentemente, è I Catari e il loro mistero, in cui analizza l’affascinante ricostruzione storica di una vicenda mai chiarita del tutto. L’abbiamo intervistato.
Partiamo dal titolo del libro. Perché si tratta di un mistero?
«Mistero: una parola di sette lettere che vale un intero alfabeto di storia ed emozioni. Così potrei iniziare a parlare dei Catari e del loro sogno, che si è fatto realtà nella notte dei tempi in una zona dell’odierno sud della Francia (non come la intendiamo oggi ma Provenza, ossia una zona con una propria lingua, usi e costumi del tutto differenti da quelli francesi). La vita dei Catari era improntata alla ricerca quotidiana di quello che sarebbe avvenuto dopo la loro morte fisica, quando lo spirito avrebbe raggiunto, finalmente, la beatitudine eterna, e sarebbe tornato a casa. Custodivano un grande segreto e un altrettanto grande tesoro, che non era fatto di oro e pietre preziose, ma che per loro valeva il sacrificio della vita terrena».
Inquadriamo brevemente il periodo storico di riferimento. Chi erano dunque