
hi mi legge su queste pagine ormai lo sa: sono cresciuto con . E per crescere con intendo che è sempre stato lì presente su scrivanie, modini e altri ripiani che non sto qui a sottolineare sin da quando ho memoria. Ci ero inciampato in uno di quei saloni di barberia appena decenne in un dribbling di attesa tra i vari e altre amene testate con unico comune denominatore: la succinta e procace modella in non aveva la copertina, mancavano pagine all’inizio e nel mezzo e seguire la storia era stata un’impresa. Eppure, tra quelle pagine, c’era il disegno di un occhio che andava in bicicletta che difficilmente avrei dimenticato.