

Sin dall’antichità l’uomo, per essere felice, ha avuto bisogno di strutturare buone relazioni sociali e intime. Componente indispensabile per raggiungere la felicità è un profondo contatto col proprio vero sé, per potersi garantire un’esistenza appagante e legami interpersonali funzionali. Anche questa volta, partiremo dal “dentro” per capire come funzioniamo fuori.
AT: L’ANALISI TRANSAZIONALE
L’Analisi Transazionale (alla quale da qui in poi ci riferiremo con la sua forma abbreviata: AT), si è sviluppata dagli anni ’50, dapprima negli Stati Uniti e successivamente in tutto il mondo. Il suo fondatore fu Eric Berne (1910-1970), psichiatra e psicologo canadese vissuto negli Stati Uniti, che elaborò un nuovo modello psicoterapeutico partendo dalle sue intuizioni e dai suoi studi durante il periodo in cui lavorò come psichiatra nell’esercito statunitense. Nella sua innovativa teoria egli tenne in considerazione sia l’aspetto intrapsichico di matrice psicoanalitica (il “lì e allora” del passato della persona) sia l’indagine, nascente in quegli anni, che aveva come focus la comunicazione (il “qui e ora” delle relazioni nel presente). Berne creò un ponte tra l’energia psichica interna all’individuo e l’energia psichica che si attiva nello scambio comunicativo tra gli esseri umani. Oggi le scoperte dell’AT, compresi i numerosi “giochi psicologici” individuati da Berne, sono uno strumento utilizzato sia dai terapeuti, per un lavoro psicoterapico di consapevolezza e responsabilità individuali, sia dai professionisti di coaching singolo, di gruppo e aziendale. L’AT utilizza un linguaggio semplice e immediato, avvalendosi però di una ricca e complessa teoria di riferimento, di cui nelle prossime pagine troveremo un piccolo assaggio.
GLI STATI DELL’IO
Partiamo col dire che l’AT afferma che:
• tutti nasciamo buoni (io sono ok/tu sei ok)
• ognuno ha la capacità di pensare
• ognuno decide del proprio destino, pertanto