

UN di capelli bruni coperti da viso candido e luminoso come la veste, incorniciato un manto, solitamente azzurro… È questa l’immagine più classica del volto di Maria, madre di Gesù, così come è stato raffigurato per secoli nell’arte. Eppure, non sono poche le cosiddette “madonne nere”, oggetto di culto in tutto il mondo. In Italia ricordiamo la Madonna di Loreto o Vergine Lauretana, venerata da papa Giovanni XXIII; quella del Santuario di Tindari, nel Messinese; quella di Oropa, nel Biellese; quella del Sacro Monte di Viggiano, in Basilicata.
Una delle più note in Europa si trova a Jasna Góra, ed è la patrona della Polonia: è la Madonna di Czestochowa, cui era particolarmente devoto Giovanni Paolo II.
Le cause del volto scuro possono essere diverse: un legno annerito dal fumo di troppe candele, oppure dall’ossidazione dei colori originari o della foglia d’argento che lo ricopriva. Figure sacre, scolpite in legni esotici di tonalità scure, o invecchiate dal tempo, arrivarono dall’Oriente a seguito delle Crociate, mentre alcuni ordini cavallereschi o religiosi, come carmelitani e francescani, molto attivi in Terra Santa e Siria, ne diffusero il culto anche in Occidente. Ma poteva trattarsi anche di icone “nate” scure… I cavalieri Templari, ad esempio, erano devoti a Bernardo di Chiaravalle, ispiratore, in cui la sposa “nera ma bella” («» - Ct 1, 5) era considerata una delle figure che, nell’Antico Testamento, avrebbe prefigurato la Vergine.