

Prima di morire, il 21 novembre 1935, il generale Giardino espresse il desiderio di essere sepolto tra i suoi soldati, e così avvenne.

Un numero impressionante di soldati italiani (12.615 di cui ben 10.332 rimasti ignoti) sono caduti nei combattimenti che si sono svolti nei luoghi intorno al Monte Grappa, in scontri cruciali per l’esito della Prima Guerra Mondiale. Parliamo di tanti nostri connazionali, padri, figli, fidanzati, mariti, che hanno sacrificato la vita per la difesa della patria. Le spoglie di questi soldati erano state tumulate in una miriade di cimiteri che sorgevano vicino ai luoghi delle battaglie oppure nelle retrovie vicino agli ospedali militari.
UN MONUMENTO PER ONORARE DEGLI EROI
Finita la guerra, si sentiva il bisogno di un posto dove poterli piangere degnamente; serviva un luogo per celebrare la loro memoria. Così nacque uno spettacolare monumento in loro onore: il Sacrario Militare di Cima Grappa. Il complesso venne realizzato dal 1932 al 1935, su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, e inaugurato il 22 settembre 1935. Il sacrario sorge proprio sulla sommità del Massiccio del Grappa, a quota 1.776 metri. È formato da cinque gironi semicircolari, concentrici e sovrapposti, che si restringono verso l’alto degradando a tronco di