ADDENTRANDOSI TRA VIUZZE e scalette colorate che conducono verso la statua del Piccolo Principe affacciato dalla balconata di Gamnae 2-ro, uno dei punti d’osservazione più scenografici del Gamcheon Culture Village, difficilmente si potrebbe immaginare che quel panorama di tetti color pastello sia frutto di un’azione potente di rigenerazione urbana. Eppure Busan, la seconda città della Corea del Sud con i suoi quasi tre milioni e mezzo di abitanti, dimostra che è possibile fare innovazione urbana grazie a una serie di piccoli e grandi interventi che l’hanno resa più attrattiva e sostenibile nell’ultimo decennio, mettendo in pratica tante delle più significative tendenze che vedremo nelle città del futuro.
Il dialogo con gli abitanti di Gamcheon ha favorito la trasformazione in chiave partecipativa di questo quartiere un tempo tra i più degradati della città in una tappa fondamentale per comprendere il ruolo che l’arte e la cultura hanno avuto nella rigenerazione di Busan. L’azzurro prevale tra i colori maggiormente utilizzati dai giovani artisti che a partire dal 2009 hanno iniziato a ridipingere muri e facciate di questo quartiere che si sviluppa lungo i fianchi di una collina, tanto da guadagnarsi tra locali e