
Un editoriale sulla musica del mondo? No grazie, troppo grande, non ci penso neanche. “Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la verità,(Baricco) per rendere l’idea. Raccontare di musica è stato complesso e affascinante, a partire già dalla scelta della copertina. A proposito, a me questa piace: la rende musicale la forza del contrasto. Buio/Luce/Contrasto. Come l’inizio di un concerto; come la musica nel suo sublime incedere in battere e levare. Un’armonica alternanza di suoni (di mercati) e silenzi (del deserto). Siamo in Giordania, è qui che comincia il nostro tour mondiale. Faremo tappa negli States, dove i suoni arrivano dall’anima. E toccheremo luoghi e città che hanno con le note un legame indissolubile: Verona e la sua Arena; Vienna dei Mozart e Beethoven. E poi i toni caldi di Siviglia, L’Avana e Salvador; inconfondibili quelli della Giamaica. Ma non è finita, perché visiteremo festival e musei nei due emisferi spingendoci fino al Madagascar, dove addirittura i lemuri sono cantanti. Per il concerto di chiusura rientriamo però in Italia, a Sorrento, dove il mare luccica ancora dieci anni dopo la scomparsa del maestro. Salgono sul palco le special guest mentre l’ultimo tributo è per la band che suona ogni numero un perfetto sound.