


Il giallo dei limoni o il bianco latteo della treccia di fiordilatte dei Monti Lattari? L’abbraccio corroborante degli gnocchi alla sorrentina, cotti al forno nel coccio con pomodoro e mozzarella, o quello solare degli scialatielli – pasta fresca a base di farina, uova, latte, formaggio, olio e basilico,, trasversi e cavalli, e (oggi spesso sostituite da reti) o chiome degli olivi a ripararli dal sole per ritardarne la maturazione. Proprio nel centro di Sorrento, prenotate una visita – con degustazione di marmellate, gelato e liquori – ai Giardini di Cataldo (), l’azienda agricola oggi guidata da Salvatore Esposito, che gestisce l’agrumeto comunale e accoglie i visitatori in maniera calorosa. Accanto ai limoni c’è anche la succosa arancia bionda sorrentina: un tempo assai più diffusa, registrata nell’Arca del Gusto di Slow Food, è oggi al centro del progetto di recupero che lo scorso febbraio ha coinvolto studenti e cittadini nella raccolta di 5 tonnellate di arance che crescono nei luoghi pubblici del comune, trasformate in 1.300 barattoli di marmellata, 4 litri di olio essenziale e 1.300 litri di succo di arancia.