
volte capita di riflettere e osservare che nel nostro Paese alcuni provvedimenti caratterizzati da una forte portata pratica passano quasi inosservati mentre su altri che realisticamente hanno minori conseguenze si accendono i riflettori e si scatena il circo mediatico. Ciò posto, osserviamo che nella nautica l’aspetto ambientale sta decisamente crescendo di rilievo e non per nulla le problematiche connesse con l’inquinamento marino stanno ottenendo la dovuta attenzione. Del resto, sappiamo tutti che un mare “pattumiera” non è sano: da ciò dipende la salute degli organismi marini con tutte le conseguenze che in questa sede possiamo solo evocare. Logicamente lo stoccaggio e gestione dei rifiuti provenienti dalle navi occupa una buona parte delle azioni volte alla salvaguardia dell’ambiente marino e per tale motivo a partire dal 2000 la UE e a ricaduta gli stati membri si sono attivati al fine di rendere lo scarico in mare dei rifiuti di bordo un evento sporadico e pesantemente sanzionato dato che la presenza ormai endemica della plastica in mare e la formazione di grandi banchi/isole galleggianti di materie plastiche in mare necessitano di un’accurata e palese controffensiva. Per tale motivo, la disciplina in tema tocca ogni modalità