
e ci rechiamo oggi alle terme di Fonteverde, vediamo che la situazione non è molto cambiata rispetto a quanto accadeva nel Settecento. Solo, troveremo sui lettini dello stabilimento signore e signori molto meno vestiti e impegnati a compulsare sul cellulare, oppure con la creta che si secca sul viso durante una seduta di benessere, senza il via vai dello Spazzino dei Bagni che la trasporta dentro la carriola. Ma il panorama dolce delle colline toscane, davanti allo stabilimento termale, è, durante una sosta alla stazione di posta di San Quirico e la conseguente visita a Bagno Vignoni, annotava: «Non si beve di questa acqua ma si beve quella di San Cassiano, la quale ha più grido». Secondo la tradizione furono gli Etruschi nel V secolo a.C. a fondare le terme intorno alle quali sarebbe poi sorto il borgo. Tutto, qui, ruota intorno alle preziose acque, dal nome del luogo allo stemma comunale che raffigura le tre Grazie immerse in una vasca, conservato nel Palazzo comunale in una riproduzione cinquecentesca. Entrato nel 1559 a far parte del Granducato di Toscana, dopo una lunga dominazione senese, San Casciano conosce un importante sviluppo sotto il Granduca Ferdinando I, che nel 1607 fa erigere il porticato davanti al Bagno della Ficoncella, dando impulso alle cure termali per le quali il borgo diventa noto in Europa fino a tutto il Settecento.