Uomini e Donne Magazine

Come una vera top model

GRANDI AMORI, FORTI LEGAMI, ESPERIENZE INDIMENTICABILI: VI RACCONTIAMO LA VITA DI GEMMA DAL PRIMO GIORNO

INIZIANO LE SFILATE A UOMINI E DONNE!

Capitolo 134 2012

La prima sfilata

Dopo la “nebulosa” frequentazione con Remo vennero in trasmissione altri signori interessati alla mia conoscenza, ma cercavo di essere cauta. Alcuni, infatti, approfittavano un po’ della mia la sfilata su passerella! Ci avevano spiegato che ci sarebbe stata una stylist che avrebbe proposto il tema della sfilata e che noi avremmo potuto scegliere se rivolgerci e affidarci a lei per la scelta del look o se invece decidere in modo indipendente cosa indossare e fare. Noi partecipanti, se avessimo optato per la seconda eventualità, avevamo il compito di sviluppare il tema secondo le nostre idee e sensazioni, con tanto di motivazione, scelta della musica e soprattutto dell’outfit, il panico! Al contrario, se ci fossimo rivolti alla stylist, lei e il suo staff avrebbero potuto scegliere un look che poteva comprendere anche cambi di acconciatura o interventi più invasivi, come il taglio dei capelli o il cambio di colore: insomma, solo l’idea che qualcuno avrebbe potuto eliminare la mia frangetta mi faceva stare male. Ricordo che la prima volta, nella confusione più totale, mi presentai con una valigia piena di proposte d’abito e il terrore che nessuno andasse bene. E poi, con la mia timidezza, come sarei salita su quella passerella? Per affrontare la prima volta mi rifugiai nel ricordo dei miei genitori, con la canzone perché il babbo era stato a Roma per un corso di aggiornamento e la mamma ci aspettava entrambi, insomma una città che ci è sempre stata molto cara. Scelsi una gonna a ruota rossa, come quella indossata dalla mia mamma il mio primo giorno di scuola, che mi diede molto conforto, così come il ricordo dei miei cari mi faceva sentire una sorta di protezione. Davanti a me quattro giudici severissimi: l’inesorabile stilista Anahi (Anahi Ricca), che mi scrutava con aria indagatrice e perplessa, la sua sarta Lidia, il make-up artist e la sua assistente. Anahi chiese cosa volevo rappresentare e io, con la valigia aperta, le feci vedere eventuali alternative, ma sulla motivazione sarei stata irremovibile!

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