Il mondo dell'auto si accinge ad affrontare nei prossimi anni cambiamenti profondi, che non si limitano al passaggio dalla propulsione endotermica a quella elettrica. Importanti novità, infatti, riguarderanno anche le modalità di distribuzione e vendita delle vetture. Un fermento che già da qualche mese agita Case e concessionarie e che, nella convinzione più diffusa, viene attribuito al nuovo Vber, il regolamento europeo entrato in vigore il 1° giugno 2022, che – in alcune situazioni – esenta le imprese dal divieto di accordi verticali, come quello tra i costruttori e i dealer.
Le cose, in realtà, non stanno esattamente così, ché nel nuovo regolamento non v'è traccia di riferimenti al cambiamento del modello distributivo delle auto, né ai concetti di commissionaria o agenzia che alcuni brand – come vedremo – stanno pensando di adottare. Più semplicemente, le autorità europee hanno adeguato le norme sulla concorrenza già esistenti alla nuova realtà determinata dall'esplosione del commercio elettronico.
Vero è, però, che l'occasione ha dato la stura a una serie di riflessioni di natura industriale e commerciale da parte delle Case, non più ossessionate come in passato dai volumi delle immatricolazioni, ma divenute molto più attente alla redditività e alla necessità di remunerare in maniera adeguata azionisti e investitori.
GLOSSARIO
Il concessionario agisce in nome e per conto proprio in un determinato territorio: acquista le auto dalla Casa e le rivende al cliente.
Il commissionario è una figura intermedia: acquista l'auto dalla Casa solo su “commissione”, quando cioè l'ha già venduta al cliente, al quale poi la fatturerà.
agisce in nome e per conto altrui: