
Una medievale, severa, quasi del tutto in pietra; l’altra, rinascimentale, unica città dell’Umbria del periodo storico. Un contrasto unico nell’Umbria alta, in provincia di Perugia, a cavallo fra Marche e Toscana, in un itinerario che va dalla Valle dell’Assino all’Alta Valle del Tevere, a Città di Castello.
“La nostra è una piccola capitale della cultura, una città santuario – esordisce Filippo Mario Stirati, primo cittadino di Gubbio–dove quattro chiese formano una croce (San Domenico, San Pietro, il Duomo e San Francesco) e non mancano testimonianze del 200-300 e 400 raccolte nel Museo Diocesano e nel Museo Civico a Palazzo dei Consoli”. Nella città di pietra, dunque, il maggior artista locale, Ottaviano Nelli, ha realizzato presso Santa Maria Nuova una Madonna del Belvedere, affresco espressione di gotico internazionale del XV secolo. E ancora: “Abbiamo una corporazione, l’Università dei mestieri, di cui quella dei muratori, con statuto medievale, nel 300 ha raggiunto il suo top”. Gubbio, unica nel suo aspetto così come nella verticalità nella salita alla Basilica, nella sua piazza pensile, punta a rilanciare il turismo valorizzando i suoi prodotti tipici come la torta al testo, i tartufi, il miele, il mozzafegato (salsiccia con fegato, pinoli e uvetta) certificandoli a breve nella DeCo (denominazione comunale di origine) “prodotti poveri di cui una volta ci vergognavamo”, aggiunge il sindaco. Nella cittadella medievale che conta 117 agriturismi, si punta anche ad avere un 4 stelle (il secon-do dopo I Cappuccini, che è che arriva fino a Città di Castello e Umbertide verso la Valle del Niccone. “Entro la prossima primavera – annuncia Stirati – avremo la prima ciclovia sull’ex tracciato ferroviario distrutto dai tedeschi che collegherà Umbertide con Fossato di Vico per circa 50 km; una rete ciclabile che attraverserà un paesaggio spettacolare, nella natura, inserita in un percorso europeo, con servizi di sosta ed enogastronomici adeguati”.