
La meravigliosa costruzione, che domina la cima del monte in maniera spettacolare quasi a sfidare i principi della fisica, evoca bellezza, fascino e mistero. Un mistero che la avvolge fin dalle sue origini che ci portano indietro nel tempo di oltre mille anni. Un richiamo irresistibile per Freedom. Con le sue telecamere, la squadra è entrata tra quelle antiche mura per ripercorrerne la storia e rievocarne le leggende che parlano di angeli, santi eremiti, nobili pentiti e linee di forza che scorrono nelle viscere della terra.

Lo stupefacente scenario della Sacra richiama immediatamente altri due insediamenti dedicati al culto di San Michele, nel Gargano e in Normandia, rispetto ai quali essa si colloca al centro esatto di una via di pellegrinaggio di oltre duemila chilometri.
iemonte, Val di Susa. Sulla sommità del Monte Pirchiriano, uno sperone roccioso che si eleva a 962 metri sopra il livello del mare, risplende in tutta la sua maestosità la Sacra di San Michele fondata tra il 983 e il 987. Ha un nome insolito: non un monastero, non un’abbazia ma una “sacra”, un luogo cioè consacrato dagli angeli di fuoco. Lo stupefacente scenario della Sacra richiama immediatamente altri due insediamenti dedicati al culto di San Michele, in Normandia e nel Gargano, rispetto ai quali essa si colloca al centro esatto di una via di pellegrinaggio di oltre duemila chilometri. Da Mont Saint-Michel a Monte Sant’Angelo questa linea ideale attraversa, quasi interamente, l’Europa Occidentale. È il mistero della cosiddetta linea di San Michele, che congiunge in una retta immaginaria assai più ampia diversi luoghi di culto a lui consacrati: dalle Isole Skellig, in Irlanda, passando per la Cornovaglia