, con regole e dinamiche del tutto peculiari rispetto al resto della penisola, lo si capisce da tanti fattori e un milione di dettagli. Tra questi, oggi, la straordinaria percentuale di giovani che ricoprono ruoli chiave in altrettante aziende di riferimento, a cominciare da settori non esattamente inclini al cambiamento come quelli dell’agricoltura e del vino. Se negli ultimi trent’anni questa terra ha attraversato una trasformazione epocale, guidata da vignaioli e tecnici visionari che sono riusciti nell’impresa di cambiare il modello produttivo in profondità, traghettandolo fuori dalle secche del passato, spetta oggi alle nuove generazioni il compito di alzare ancora di più l’asticella, consegnando definitivamente l’Alto Adige all’olimpo del vino internazionale. Un’operazione su larga scala che fa pensare a una vera e propria pianificazione, quantitativamente e qualitativamente rilevante, finalizzata alla conquista del futuro attraverso le capacità e le competenze di giovani dai curricula scintillanti, con percorsi formativi ed esperienze sul campo di assoluto livello nonostante l’anagrafe. Sono loro, almeno così pare, il maggior investimento delle realtà vinicole altoatesine in questo momento. Più delle vigne, che pure hanno raggiunto prezzi da capogiro o delle cantine, spesso rinnovate, bellissime e all’avanguardia. I padri hanno capito che, sfruttata la congiuntura favorevole con intuito, volontà e senso pratico, c’era bisogno di un salto di qualità che partisse anzitutto dalle competenze e da una
ALTO ADIGE FUTURO PROSSIMO
Jul 13, 2022
8 minutes
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