TORNARE A VIVERE nel paesello, senza rinunciare al lavoro e guadagnandoci in maggiore autonomia e qualità della vita. Una scelta controcorrente? Decisamente no, nell’Italia post Covid che sta lentamente ritornando alla normalità dopo i lockdown e le separazioni forzate del 2020 e del 2021. Quell’Italia che è riuscita a trarre qualcosa di buono anche dalla terribile esperienza della pandemia realizzando, per esempio, come la presenza obbligatoria in ufficio sia legata a un modello di lavoro oramai superato, e come l’innovazione possa nascere persino nei territori più piccoli e periferici, a prescindere dalla geografia, nella misura in cui ci sono i prerequisiti infrastrutturali: connessioni veloci, spazi condivisi di lavoro e strade.
Sulla scia del rinnovato interesse per le aree interne - stimolato dal fenomeno della ‘restanza’ o ‘tornanza’ (la scelta di chi, pur essendo giovane e