Il fascino della PRUA
Le estremità di una barca - prua e poppa - sono le due zone meno vivibili a bordo, durante la navigazione. Non a caso, su una nave, queste zone erano - e spesso lo sono ancora - adibite a ospitare locali tecnici: attrezzature per l’ancoraggio e il tonneggio, presenti nell’una e/o nell’altra, oppure l’agghiaccio a poppa (locale dove si trovano i meccanismi per la manovra del timone) e la classica cala del nostromo a prua (il deposito prodiero dove si stiva il materiale per tutti i servizi marinareschi di pertinenza, appunto, del nostromo).
In pratica si tratta di due ambienti poco abitabili, più esposti e più scomodi anche per via delle maggiori accelerazioni che si hanno in caso di navigazione su mare formato (figura 1). Senza contare che sulle navi, a differenza delle imbarcazioni da diporto, i regolamenti di sicurezza impongono una zona di sicurezza prodiera delimitata dalla cosiddetta paratia di collisione, un diaframma stagno posto a non meno del 5 % della lunghezza nave che, comunque, ne limita fortemente un utilizzo abitativo.
Sulle barche da diporto, invece, l’utilizzo delle parti estreme della barca è divenuto nel tempo sempre più frequente, differenziandosi in
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