VI È UN CHE DI IRONICO IN UNA AUSTRALIANA CHE SCRIVE DI BISCOTTI ( AMERICANI)
Non esistono nemmeno nel mio paese. Da dove vengo io i biscotti, comunemente detti, sono quelli che noi chiamiamo cookies. In Australia, abbiamo questi dolcetti soffici di forma rotonda che sembrano biscotti, ma noi li chiamiamo scones (come la Regina). E no, non abbiamo nemmeno quelli di forma triangolare. Più confusi di prima? Beh, all’inizio lo ero anch’io. Da immigrata perplessa ma al contempo affascinata da queste differenze, ho deciso di andare a fondo alla faccenda e scoprire di più sui “biscotti” della tradizione statunitense. Con mio grande stupore, ho scoperto che, in realtà, ci sono molte più sfumature di quelle che potessi immaginare, così come tanti punti di vista diversi circa la loro preparazione. Ad esempio, meglio optare per il burro, lo strutto o per la margarina o altro grasso vegetale? Latticello, panna o panna acida? Farina White Lily o King Arthur (due popolari marchi statunitensi)? O, come suggerisce l'acclamata chef Kelly Fields in The Good Book of Southern Baking, meglio prediligere la farina 00? Li si taglia quadrati o rotondi? Ebbene, ho imparato che qui non c'è un solo modo corretto di prepararli ma sono proprio le innumerevoli varietà di biscotti che rendono speciale questa categoria. Secondo la chef, autrice e star televisiva Carla Hall, per raggiungere l’apice della soddisfazione bisogna chiedersi