MEMORIE DI FERRO
È UNA MATTINA LIMPIDA QUANDO LA CORSA delle 9h04 parte dalla stazione ferroviaria di Alcaudete, le ruote stridono mettendosi in moto. Un cigolio di giunzioni, uno sbuffo, il trillo di un campanello per avvisare chi è fermo al binario. Il mezzo acquista velocità, oltrepassa capanni lungo i binari, supera viadotti, si fa strada in un paesaggio immerso nella luce del sole di metà mattina. All’improvviso devia dai binari, sbandando su una piccola discesa e si arresta accanto a una panca per picnic, rovesciandosi di lato. Un passeggero solitario smonta e mangia un sandwich al formaggio.
LE GREENWAY ESISTONO IN TUTTA EUROPA MA IN SPAGNA SONO PARTICOLARMENTE DIFFUSE E DANNO IL MEGLIO DI SÉ NELL’ANDALUSIA INTERNA
La corsa delle 9h04, in realtà, sono io sulla mia bicicletta: unico passeggero, conducente e motore. I due Kit Kat nello zaino e il sandwich al formaggio (ormai finito) equivalgono alla carrozza ristorante. L’ultimo vero treno s’è mosso dalla stazione di Alcaudete quarant’anni fa e da allora la linea ferroviaria in disuso è rinata come pista ciclabile, la Vía Verde del Aceite (“Via Verde dell’Olio). Le greenway – linee ferroviarie riconvertite in percorsi per avventure sulle due ruote – esistono in tutta Europa ma in Spagna sono particolarmente diffuse e danno il meglio di sé nell’Andalusia interna, collegando villaggi dove si può fare una sosta all’ombra degli aranci sulla piazza principale, riempire la borraccia con l’acqua fresca delle fontane e chiacchierare con la gente mentre innaffia le palme in vaso. Qui le greenway si snodano tra colline ricoperte di arbusti sormontate da) in vacanza, qui ci sono torri moresche in cui i passeri fanno il nido tra le merlature. Al posto dei parchi acquatici di Torremolinos mulini ad acqua fatiscenti nelle gole dove il tempo scorre lento tra il legname lasciato a marcire e le lepri che saltellano qua e là.
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