TRA PALCO E REALTÀ


Quando c'erano, i Saloni dell'auto erano una polaroid. Un'istantanea di un certo momento dell'industria delle quattro ruote. Tutti i costruttori assieme nell'inquadratura, come parenti (un po' serpenti) riuniti attorno al tacchino di Natale. Solo che per un po' non è più stato Natale. Nel mondo tenuto in scacco dalla pandemia, i Saloni fisici – formula in crisi già prima del Covid – sono stati messi in naftalina. A Monaco di Baviera, nella prima metà di settembre, le case automobilistiche hanno provato a ricreare la festa, con tanto di strenne – una manciata di concept e auto di serie – da spacchettare a beneficio delle telecamere. Al netto di alcune assenze importanti, di cui il gruppo Stellantis per il numero di marchi era quella di maggior impatto (ma mancavano anche le principali marche giapponesi e quelle americane), l'inedito Salone
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