MARATONA GREEN DEAL
Da consigliere di amministrazione della Ferrari a ministro della Transizione ecologica e regista della Rivoluzione verde che ha nella mobilità sostenibile uno dei temi centrali. Due ruoli solo apparentemente agli antipodi, perché i punti di contatto ci sono eccome. Da un lato, per esempio, la Rossa ha avviato con decisione il processo di elettrificazione; sull'altro fronte il piano di decarbonizzazione del Paese richiede tecnologia e innovazione, materie nelle quali Maranello non è seconda a nessuno. Forse anche per questo, Mario Draghi ha voluto un appassionato di auto come Roberto Cingolani nella compagine di governo e in un ruolo così delicato, come dimostrano le pressioni messe in atto e le trappole posizionate dai partiti sul sentiero della transizione, che lo hanno portato persino a minacciare le dimissioni. Solo un tecnico che conosce bene uno dei settori cardini su cui deve operare è in grado di gestire con efficienza, competenza e senza preclusioni ideologiche i 70 miliardi che il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) ha destinato al green deal (25 solo alla mobilità). « Quando Draghi mi ha chiamato sono stato stupito e onorato. E ho capito che non avrei potuto tirarmi indietro. Così, ho raccolto la sfida », confessa Cingolani, che in questa intervista illustra i suoi programmi.
Signor ministro, il percorso verso la
You’re reading a preview, subscribe to read more.
Start your free 30 days