LA NAVETTA 2.0
Se da una parte in questi anni abbiamo assistito al proliferare di yacht sempre più open, con grandi spazi esterni per valorizzare la vita all’aperto e consentire una maggiore vicinanza con l’elemento acqua, dall’altra continua a esistere una categoria di armatori che predilige yacht nei quali i volumi interni, la comodità, l’abitabilità sono gli elementi predominanti. Parliamo delle cosiddette navette, barche tipicamente dislocanti che puntano a un grande comfort e all’economicità di gestione.
Negli ultimi anni, questa la nicchia di mercato si è ampliata, inglobando elementi nuovi e piccole variazioni sul tema. Così, pur mantenendo le caratteristiche tipiche della navetta cui abbiamo accennato, si è tentato di superare alcune delle limitazioni strettamente legate ad esse, in primis aumentando la velocità e, quindi, superando il dogma della carena dislocante pura. Anche il look - tipicamente molto marino e con pochi fronzoli, con elementi che un po’ ricordano una barca da lavoro, un peschereccio, un rimorchiatore - si è evoluto e tuttora si sta evolvendo, verso un modello di barca che sempre più ricorda una villa al mare, con grandi vetrate, spazi all’aperto ma protetti o proteggibili come verande. A guardarle oggi, quanto sono lontane queste barche dalle classiche navette che tanto facevano yacht negli anni passati! D’altronde, l’utente di oggi desidera abitare un oggetto a lui familiare, in cui si senta a casa. Ecco allora arrivare espliciti riferimenti all’architettura residenziale: basti pensare all’aumento delle aperture verso l’esterno e alla sostituzione dei vecchi oblò, che tanto facevano nave e marinaio, con finestre o vetrate sempre più ampie, fino ad arrivare a quei balconi e terrazzamenti che vediamo sempre più frequentemente.
Qualcuno potrebbe pensare che stiamo parlando degli explorer yacht, una nicchia di mercato anch’essa in espansione in questi anni. Ma gli explorer, senza avere la pretesa di disegnare confini netti fra
