L’elegante irredentista
sull’omonimo golfo che dà sull’Alto Adriatico, per la sua posizione strategica tra l’Italia e l’Istria, Trieste è considerata la città che fa da anello di congiunzione tra l’Europa occidentale e l’Europa centro-meridionale. I territori di quello che oggi è capoluogo di provincia del Friuli-Venezia Giulia erano abitati già dai tempi del Neolitico e il primissimo nucleo cittadino Tergeste fu probabilmente opera degli antichi Veneti o, secondo altre fonti, della tribù celtica dei Carni. Per diversi e porto militare dei Romani, la città divenne decisamente prospera in epoca imperiale. Dopo essere stata sotto controllo prima dell’Impero Bizantino e poi dei Franchi, nonché sottomessa a Venezia, Trieste nel 1382 divenne città protetta e autonoma dell’Austria fino a che, nel 1719, non fu trasformata in porto franco dell’Impero austriaco e nel 1867 divenne capoluogo della regione del Litorale Adriatico dell’Impero. La sua storia di annessione all’Italia è stata lunga e tortuosa e ha avuto ufficiosamente inizio tra il XIX e il XX secolo quando, insieme a Trento, Trieste diventò centro dell’irredentismo. Dopo la Prima Guerra Mondiale, con la firma del Trattato di Rapallo nel novembre 1920, la città entrò a far parte del Regno d’Italia ma, conclusa la Seconda Guerra Mondiale, rimase per nove anni sotto amministrazione militare alleata. Nel 1954 si riunì nuovamente all’Italia, ma fu solo nel 1975 che, con il Trattato di Osimo, Trieste diventò ufficialmente parte della nostra Repubblica.
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