Vita selvaggia
Questa rara immagine di una famiglia di gatti di Pallas, noto anche come manul, nelle steppe dell’altopiano del Qinghai-Tibet nel nord-ovest della Cina, è il risultato di sei anni di lavoro in alta quota. Sono piccoli felini di norma solitari, difficili da trovare e per lo più attivi all’alba e al tramonto. Con una lunga osservazione Shanyuan sapeva che la sua migliore occasione di fotografarli con la luce del giorno sarebbe stata in agosto e settembre, quando i gattini avrebbero avuto pochi mesi e le madri sarebbero state più intente a prendersi cura di loro. Per questo ha seguito la famiglia mentre scendeva a circa 3.800 metri alla ricerca del suo cibo preferito-i pikas (piccoli mammiferi simili a conigli). Ore di pazienza sono state ricompensate quando i tre gattini sono usciti dalla loro tana per giocare, mentre la madre teneva d’occhio una volpe tibetana in agguato nelle vicinanze. Si tratta di una delle foto vincitric 2020 della categoria “Comportamento mammiferi” che sarà esposta al Forte di Bard dal 30 gennaio al 2 giugno in occasione della 56° edizione del “Wildlife Photographer of the Year”, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Na tural History Museum di Londra, nonché uno dei concorsi di fotografia naturalistica più importanti al mondo, aperto a fotografi di tutte le età e abilità. In mostra le migliori immagini selezionate tra i 49mila scatti provenienti da, valutati da una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti. . Tornando alla foto che ritrae i rari gatti di Pallas, le loro teste larghe e piatte, con orecchie piccole e portate basse, insieme al loro colore mimetico li aiutano a restare nascosti quando cacciano in aperta campagna e il loro mantello spesso li tiene in vita durante gli inverni estremi. Nell’aria limpida, su uno sfondo tenue, Shanyuan, il fotografo, ha colto le loro espressioni in un raro momento di vita familiare, quando la madre aveva lanciato un avvertimento di affrettarsi a tornare al sicuro nella tana. Non a caso la foto è intitolata “Quando la madre dice ”.
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