Una vita (IPER)VIOLENTA

Ilbene eccessivo, così come l’eccessivo male, restano imperituri nella storia dell’umanità. Il loro ricordo viene impresso a fuoco generazione dopo generazione, in quelle che li hanno conosciuti così come in quelle future. Se però Hitler e Gandhi – per fare due nomi coevi – stanno su picchi inaccessibili l’uno all’altro nella storia del Novecento, al contrario l’angelica, visionaria Giovanna d’Arco e il diabolico, perverso Gilles de Rais furono addirittura compagni d’armi durante la Guerra dei Cent’anni e soltanto dopo il termine del conflitto, che la prima vide tragicamente dal rogo, de Rais divenne l’incarnazione del Demonio, e per i crimini commessi fu a sua volta giustiziato. La vita del signore di Tiffauges, dalle interpretazioni contraddittorie e pronta fin da subito a essere trasformata in mito, è l’oggetto delle righe che seguono.
I FATTI
Gilles de Rais o Retz nacque nei primi anni del 1400 (forse 1404), barone e signore di svariate terre. Alla tenera età di undici anni rimase orfano di entrambi i genitori e venne quindi allevato dal nonno, che fin dai tredici anni lo fidanzò a una nobile giovane e quindi, alla prematura morte di essa, a un’altra, che purtroppo ebbe lo stesso triste destino. Nel frattempo, a quanto pare, il giovane trascorreva molto tempo immerso nella
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