Arturo Obegero ogni cosa è nera estetica e rituali di Spagna
Cristóbal Balenciaga Eizaguirre, couturier basco nato a Getaria, nel nord della Spagna, il 21 gennaio 1895, vede la luce in una famiglia proletaria. Il padre, pescatore, muore quando Cristóbal ha undici anni. La madre, sarta, lavora presso Palacio Aldamar, la residenza estiva a Getaria della marchesa de Casa-Torres, Blanca Carrillo de Albornoz y Elio, che diviene la prima cliente di Balenciaga quando a ventidue anni apre il suo atelier a San Sebastián. Alla sede della costa basca seguono le boutique di Madrid e Barcellona. È il 1937 quando prende la via di Parigi, sfuggendo agli orrori della Guerra civile spagnola. Installa il suo salon al 10 Avenue George V ed esplode a livello internazionale. Nella poetica di Balenciaga sono intrise le contraddizioni e i passaggi epocali della Spagna novecentesca, dal Franchismo alla democrazia, sotto l’egida di Juan Carlos di Borbone, che rilancia il ruolo della monarchia nel contemporaneo. La seicentesca metafisica di Juan de la Cruz, di Calderón de la Barca e Francisco de
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