LA PERUGIA DI GERARDO DOTTORI




“Mediante gli stati d’animo delle velocità aeroplaniche ho potuto creare il paesaggio terrestre isolandolo fuori tempo spazio nutrendolo di cielo per modo che diventasse paradiso” (G. Dottori).
Così scriveva, per spiegare la sua arte, Gerardo Dottori, pittore e decoratore perugino (nacque nel capoluogo umbro nel 1884 e vi morì nel 1977), tra i più noti esponenti del movimento futurista di Marinetti e fautore dello sviluppo di questo tipo di pittura nel capoluogo umbro.
Quel “paesaggio terrestre” che - isolato dal tempo e dallo spazio e nutrito di cielo - diventa paradiso è spesso proprio quello della sua città natale e dell’Umbria. Un paesaggio che egli ritrasse con la tecnica dell’aeropittura, con una prospettiva del tutto propria, che, pur nel dinamismo e nelle forme spigolose, astratte del futurismo, ha una plasticità e una lirica ispirate proprio al misticismo della natura umbra e alla morbidezza del territorio che egli aveva ogni giorno davanti agli occhi.
A Perugia Dottori visse praticamente tutta la sua vita, a parte qualche parentesi a Milano, Roma e Firenze,
Stai leggendo un'anteprima, registrati per continuare a leggere.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti