I MOSTRI siamo noi
scrittore, appassionato di fumetti e graphic novel
Se sul dizionario vi venisse voglia di cercare una qualsiasi definizione di «mostri», probabilmente trovereste quello che ho trovato anche io: «Un mostro è una creatura mitica risultante da una contaminazione innaturale di elementi diversi, e tale da suscitare l’orrore o lo stupore: Cerbero è un mostro della mitologia greca; (Dante)». Beh, la prima parte della definizione può andare benissimo per il fumetto che tratteremo in questo numero: (in caso non si fosse capito). E che parla, scommetto che è davvero una creatura mitica risultante da una contaminazione di elementi diversi. Come non se ne vedevano da anni. In questo caso, però, è tutt’altro che innaturale e, forse, il concetto va inteso proprio nella sua accezione latina. La parola stessa (dal latino «monstrum») significa «portento», «prodigio». Eppure, sappiamo che il termine «mostro » può essere un concetto vago e dai contorni sfumati che non necessariamente ha a che fare con qualcosa di portentoso o di innaturale. Ciò che è mostruoso o anormale può appartenere a qualcosa di naturalissimo e di normale, qualcosa che incontriamo tutti i giorni nel tragitto che da casa ci porta al supermercato. I mostri possono essere ovunque. Dietro il pacato nonnino che porta a spasso il cagnolino può nascondersi un adescatore di minorenni.
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