IL WILD WILD EAST


A PRIMA VISTA il volto ha un aspetto tranquillo: folte sopracciglia e lineamenti rilassati, come se stesse dormendo. Il collo però è gonfio e la testa stranamente inclinata, non è sonno ma morte. Si tratta infatti del calco in gesso della testa di un criminale giustiziato qui all’Old Melbourne Gaol quasi centoquarant’anni fa. Il pallore spicca dalla teca di vetro in fondo alla cella in cui è stato impiccato. È mattina presto e gli unici passi che echeggiano intorno a questi freddi muri sono i miei. Presto questo spazio inquietante risuonerà per il chiacchiericcio dei visitatori che si accalcheranno ad osservare l’ultimo istante di uno dei personaggi più famosi della storia australiana: Ned Kelly, il famigerato bandito del diciannovesimo secolo.


Era un “bushranger”, un fuorilegge rurale: intorno al 1870 rapinò banche, prese ostaggi e uccise tre poliziotti, facendone il ricercato numero uno del British Empire. Ma veniva anche considerato un eroe dai poveri delle campagne, un Robin Hood vittoriano che si costruì un’armatura con aratri di ferro per combattere un sistema corrotto. La sua storia ha ispirato libri, opere teatrali e film – persino una pellicola del 1970, con un improbabile Mick Jagger nel ruolo
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