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OLTRE IL FLAP L’INTERCEPTOR

Interceptor o, come alcuni ancora dicono, intruder: stiamo parlando di quel dispositivo tanto piccolo quanto efficace che permette di correggere l’assetto dinamico (ovvero in navigazione) di una carena planante, migliorandone sensibilmente le prestazioni. Anche se ormai ampiamente diffuso, molti non sanno esattamente come funzioni e quando/come debba essere usato. Accade così, che ne parli solo qualche guru della nautica o qualche stregone da banchina, magari suggerendolo come rimedio per una carena planante che funziona male.

Cerchiamo dunque di fare chiarezza, basandoci pure sui risultati di alcuni studi scientifici e sperimentazioni che, negli ultimi anni, hanno permesso di comprenderne meglio i vari aspetti. L’interceptor (il termine italiano ‘tegolo poppiero’ è assai poco utilizzato) è costituito da una piccola lamina verticale sporgente alcuni millimetri (20-30 mm al massimo) dal fondo di uno scafo planante o semiplanante in corrispondenza dello specchio di poppa. Tale lamina può essere fissa oppure mobile, nel qual caso può scorrere verticalmente in modo tale che si possa variare a piacimento la sua sporgenza. In questo caso la funzione dell’interceptor diventa analoga a quello dei flap, al fine di stabilizzare e/o correggere l’assetto in base alle condizioni di navigazione. Inoltre, come i flap, esso può avere un’ampiezza limitata oppure estendersi lungo tutto lo specchio di poppa.

Come funziona

L’interceptor determina un momento appruante generato dalle piccole resistenze locali causate dalla sporgenza della lamina dal fondo della carena. In questo modo l’assetto dinamico cambia e la barca si apprua quel tanto da assicurare migliori prestazioni in un determinato campo di velocità.Tutto esattamente come con i flap. Ma se oggi, rispetto a questi ultimi, tanto la letteratura scientifica quanto l’esperienza consolidata dimostrano la maggiore efficacia degli interceptor, è pur vero che la conoscenza del loro carena+interceptor. Inoltre, l’interceptor produce delle resistenze aggiuntive notevolmente inferiori rispetto a quelle prodotte dai flap e comunque trascurabili sulla resistenza totale della barca per due principali motivi:

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