LE NUOVE STRADE DEL VINO
sia un panorama variegato è quantomeno riduttivo: siamo il Paese con il maggior numero di vitigni autoctoni al mondo. Sono circa 600 quelli certificati, più di Francia, Spagna e Grecia messe insieme. Un patrimonio di biodiversità ma anche una grande risorsa economica e turistica su cui scommettere, con intelligenza, nel corso dei prossimi anni. Dopo decenni in cui il mercato si è concentrato solo sulle varietà internazionali – in particolare merlot, cabernet e chardonnay – il nuovo millennio ha portato in dote un nuovo interesse per le uve indigene e negli ultimi anni sono proprio e soprattutto i millennial a cercare nel bicchiere caratteristiche capaci di esprimere le unicità del territorio, alternative ai gusti imperanti. Non tutti gli autoctoni, naturalmente, potranno avere il futuro luminoso di uve come il Timorasso dei Colli Tortonesi o il Nerello Mascalese sull’Etna ma è lecito aspettarsi che le ricerche e la sperimentazione che le aziende sono oggi in grado di sostenere
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