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RADIO3 SUITE FESTIVAL DEI FESTIVAL GIOVEDI 8 LUGLIO 2004 20.

.00 SPOLETO FESTIVAL In diretta dal Teatro Caio Melisso di Spoleto

Op. 49
Musica di Viktor Ullmann, libretto di Petr Kien

PERSONAGGI Imperatore Altoparlante (cantato) Altoparlante (parlato) La Morte Arlecchino Un soldato Una giovane donna Il tamburino

INTERPRETI Brian Mulligan Alvin Crawford Nico Castel Daniel Gross Steven Paul Spears Matthew Garrett Hanan Alattar Alison Tupay The Julliard Orchestra Direttore, James Conlon Regia Edward Berkeley Luci Matthew McCarthy

> Biografia di Viktor Ullmann > Lettera di James Conlon Parigi, 8 Febbraio 2003 > Presentazione La morte e la speranza (formato pdf)

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La trama Festival di Spoleto

VIKTOR ULLMANN: LIMPERATORE DATLANTIDE


Altoparlante Attenzione! Attenzione! Ora ascolterete: LImperatore dAtlantide. unopera sui generis in quattro quadri. Sono di scena limperatore Overall dAtlantide in persona - erano anni ormai che non si faceva vedere: sta chiuso nel suo gigantesco palazzo, tutto solo, per poter meglio regnare. Il Tamburo, unapparizione quasi irreale come la radio. LAltoparlante, non lo si vede, lo si sente soltanto. Un soldato e una ragazza. La Morte, nelle vesti dun congedato, e lArlecchino che sa ridere fra le lacrime: la vita Il primo quadro si svolge qua e l; la Morte e Arlecchino stanno seduti come due pensionati; la vita, che non sa pi ridere n morire, che non sa pi piangere in un mondo che ha disimparato a godersi la vita e a lasciarsi morire... di morte. La Morte, inesorabilmente offesa da tale confusione, dalleccessivo andirivieni e dalla meccanizzazione della vita moderna, spezza la sua sciabola e risolve di dare allumanit una bella lezione: da ora in poi nessuno sar pi in grado di morire. Pronto, pronto! Cominciamo! QUADRO PRIMO Su una panca siedono Arlecchino e la Morte. Arlecchino, barbuto vegliardo, canta. La Morte, in logora uniforme imperial-regia, disegna con la sciabola nella sabbia. Aria di Arlecchino Sale la luna sopra le cime con le sue gambe di legno, i ragazzi han sete damore, di vino. Chi la luna ha portato con s, non ritorner mai pi Che vogliam bere? Vogliam bere del sangue. Che vogliam baciare? Il culo dei diavolo. Si, confuso il mondo, gira come una giostra. Cavalchiamo il caprone. La luna bianca, il sangue arde. Il vino dolce, lamore in paradiso. Che ci resta nel povero mondo? Ci offriamo in vendita alla fiera. Nessuno ci vuol comprare? Perch ognuno vuol esser libero. Dobbiamo correre ai quattro venti. Ah! Morte Smettila. Cosa canti? Arlecchino Canto, cos. Morte Che giorno oggi?

Arlecchino Non cambio pi i giorni quotidianamente dacch non mi cambio pi la camicia: mi prendo un giorno nuovo solo quando mi metto biancheria fresca. Morte Allora sei rimasto nellanno passato. Arlecchino Che sia marted? Mercoled? Venerd? Tanto, uno vale laltro. Morte Giorni, giorni, chi compra giorni? Morte, Arlecchino Giorni, giorni, chi compra giorni? Belli, nuovi, ignoti. Uno vale laltro, ecc. In uno si cela forse la fortuna, allora diventi re. Vecchi, convenienti giorni, chi compra giorni? ecc. Arlecchino Mi sento meno tranquillo dacch son preso per il collo. Dovresti ammazzarmi, alla fin fine il tuo mestiere, ed io mannoio - insopportabile. Morte Lasciami in pace. Tu non sei da ammazzare. Il Riso, che si fa beffe di se stesso, immortale. Non puoi sfuggire a te stesso, nonostante tutto resti Arlecchino. Arlecchino E questo cos? Un ricordo, pi scialbo delle fotografie ingiallite di questi uomini che non sanno pi ridere... Di me nessuno ride, sio potessi dimenticare che sapore ha il vino giovane, sio potessi rabbrividire al tocco ignoto della donna. Morte Mi vien da ridere ad ascoltarti. Tu hai trecento anni Appena, ed io recito queste scene dacch esiste il mondo. Adesso son vecchia e non ce la faccio pi. Avresti dovuto vedermi! Morte Prima della guerra, la gente indossava gli abiti pi stupendi per farmi onore! Oro e porpora, scintillanti armature, si agghindavano per me come una moglie per lo sposo. Variopinti stendardi ondeggiavano sopra i bellici

destrieri, lanzichenecchi giocavano a dadi sui tamburi di guerra, e quando ballavano, rompevan lossa alle donne cheran madide del sudore dei loro ballerini. Quante volte son corsa a gara con i piccoli cavalli dAttila, con gli elefanti di Annibale e con le tigri di Genghis, son troppo deboli le mie gambe per poter seguire le coorti motorizzate. Che altro mi resta che zoppicare dietro ai nuovi angeli di morte, nel piccolo mestiere del morire. Tamburo Pronto, pronto! Attenti! attenti! In nome di Sua Maest, lImperatore Overall! Noi, per grazia divina Overall, lUnico, gloria della patria, benedizione dellumanit, imperatore delle due Indie, imperatore dAtlantide, duca reggente di Ofir e verace scalco di Astarte, barone dUngheria, cardinale principe di Ravenna, re di Gerusalemme. Per esaltazione della nostra natura divina, arcipapa, nella nostra infallibile saggezza, che tutto compenetra, abbiamo deciso che tutto il nostro territorio proclami la guerra grande e benedetta di tutti contro tutti. Ogni bambino, sia maschio che femmina, ogni fanciulla, sposa, madre, ogni uomo, sia curvo sia diritto, porter le armi in questa santa battaglia, che finir con la vittoria della Nostra Apostolica Maest e con lannientamento del male nelle nostre terre. In questo istante dichiariamo aperta la vittoriosa campagna di guerra. La nostra antica alleata, la Morte, innalzer davanti a noi il suo glorioso vessillo in nome del nostro grande futuro e del suo grande passato. Combattete con valore! Dato nellanno quindici della nostra benedetta reggenza. Firmato Overall! Morte Senti come si fan beffe di me? Io sola posso prendere le anime! Portare la bandiera! Il mio grande passato! Il vostro grande futuro! Seguaci della Morte Secca! Arlecchino Ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah! Tamburo Noi per grazia divina Overall, lUnico... (Esce.)

Morte (Sguaina la sciabola.) Ih ih! In nome del vostro grande futuro! Arlecchino Che cosa fai? Morte (Spezza la sciabola.) Io rendo grande e lungo il destino degli uomini!! (sipario) QUADRO SECONDO Il palazzo imperiale vuoto. Uno scrittoio, una grande cornice nero-velata come uno specchio; un irreale Altoparlante. Limperatore Overall siedeimpettito e scrive. Allimprovviso si rannicchia, si scuote e guarda rapido dietro di s; grida al telefono: Imperatore Overall Che ore sono? Altoparlante Le cinque e trentadue (Overall aggiusta lorologio.) Pronto, pronto! Guardia imperiale! Capitano della ronda! Il cordone attorno al palazzo, secondo gli ordini, stato triplicato. Imperatore Overall Armi cariche? Altoparlante Armi cariche. Imperatore Overall Bene. Altoparlante Attenzione, attenzione! Orde armate, aeroplani, torpedini sotterranee hanno smantellato la cinta fortificata della terza citt. Gli abitanti sono morti. I cadaveri sono stati consegnati allIstituto di Riciclaggio. Imperatore Overall Quanti? Altoparlante Diecimila chili di fosforo. Imperatore Overall Ottimo! (Forma un numero.) Il tribunale provinciale. Altoparlante Pronto, pronto, tribunale provinciale. Imperatore Overall Lattentatore?

Altoparlante Secondo lordine. E stato impiccato alle quattro e tredici Imperatore Overall Allora morto? Altoparlante La morte dovrebbe giungere in ogni momento! Imperatore Overall Che? Dovrebbe? Quando fu eseguita la sentenza? Altoparlante Alle quattro e tredici. Imperatore Overall Adesso sono le cinque e trentacinque! Altoparlante La morte dovrebbe giungere in ogni momento! Imperatore Overall State dando i numeri? Possibile che il boia non riesce a impiccare a morte in ottantadue minuti?! Altoparlante La morte dovrebbe giungere in ogni momento! (Overall balza in piedi.) Imperatore Overall Son forse impazzito? Qualcuno mha forse strappato di mano la Morte? Chi pi mi temer in futuro? La Morte si rifiuter di servirmi? S infranta la sua vecchia spada? Chi ubbidir ancora allimperatore dAtlantide? Pronto! Morte per fucilazione! Altoparlante Ordine eseguito. Imperatore Overall Ebbene? Altoparlante La morte dovrebbe giungere in ogni momento! Imperatore Overall (Retrocede.) Come? Il medico! Altoparlante Pronto, qui il medico! Imperatore Overall Ebbene? Altoparlante Vive ancora. E scoppiata una strana malattia. I soldati non riescono a morire. Imperatore Overall

Cercate il germe patogeno di questa malattia. Quanti ne sono morti dacch comparsa lepidemia? Altoparlante Nessuno. Migliaia lottano con la vita per poter morire. Imperatore Overall Grazie! Emaner disposizioni. Altoparlante Ministero degli Esteri! Manifesti a tutti gli angoli; appelli alla radio; tamburi nei villaggi lmperatore Overall Noi, Overall, lUnico, doniamo ai nostri degni soldati un rimedio segreto per la vita eterna. Chi lo possiede, immune da morte - nessuna ferita, nessuna malattia gli pu pi impedire di trarre la spada per il suo signore e per la patria. Morte, dov il tuo pungiglione? Inferno, dov la tua vittoria? (Sipario) QUADRO TERZO Campo di battaglia. Un Soldato semplice e una ragazza, Bubikopf (= Capelli alla maschietta). Soldato Chi va l? Bubikopf Alt! Fermo! Un uomo? Soldato Un uomo! Bubikopf Ma un nemico! (Lei scarica la sua pistola, lui si getta a terra. Lei si slancia su di lui credendo di averlo colpito. Lui balza in piedi, combattono, lui la sopraff.) Tamburo doniamo ai nostri fedeli soldati un segreto rimedio per la vita eterna Soldato Che pelle bianca! Bubikopf Spara, niente chiacchiere! Tamburo immune da morte Soldato Quandero giovane, un giorno sono andato lungo il

fiume con una ragazza - aveva occhi chiari come te! Bubikopf Non sono vecchia abbastanza per potermi ricordare Taglia corto. Tamburo Morte, dov il tuo pungiglione? Inferno, dov la tua vittoria? Bubikopf Limperatore ha ordinato duccidere - dunque fallo! Soldato Le pesanti armi non debbon logorare le tue spalle delicate! Non voglio, tu non devi soffrire; guarda, il mondo luminoso - e variopinto. Bubikopf Devi essere ben vecchio Non ti capisco. (Lui la bacia. Lei solleva larma, poi la getta via e vola nelle sue braccia.) Bubikopf E vero che ci son paesaggi senza buche di granata? E vero che ci son parole che non son dure e brusche? E vero che ci son prati colmi di vari colori e profumi? E vero che ci son monti azzurri di raggiante luce? (Entra il Tamburo) Tamburo Vieni, via di qua, vieni, via con me! Via di qua! Bubikopf Vieni, via di qua, vieni, via con me! Via di qua! Tamburo Ti chiama limperatore, e il dovere! Bubikopf Ci alletta la lontana luce del sole! La morte morta, finita la bellica angoscia! Tamburo Ti chiama la lotta, ti chiama la morte! Tamburo Il tamburo, tamburo rimbomba e tuona! Solo il tamburo eccita un vero uomo! Ah! Ha liscia la pelle come una donna, tondo in tutto il suo corpo,

piena e sonora la sua lingua! Un vero uomo corre dietro solo al tamburo! Soldato, Bubikopf Ora fiorito quel che abbella la morte, il fior dellamore che tutto, tutto concilia. (Il Tamburo se ne va. Bubikopf e il Soldato si fermano strettamente allacciati.) Soldato, Bubikopf Guarda, son trascorse le nubi che a lungo han reso amaro lo sguardo; il paesaggio velato di grigio s illuminato a un tratto. Ombre profonde si fan pi luminose, quando il sole splende dorato; la Morte diventa un poeta se si congiunge ad Amore. (Scende il sipario.) I morti viventi (Si leva il sipario) QUADRO QUARTO Il palazzo imperiall. Overall allo scrittoio. Altoparlante Attenzione, attenzione! Il generale supremo. LOspedale 34 per morti viventi alle tre stato assalito dai ribelli; medici e istruttori han disertato in massa. I caporioni han bandiere nere e per insegna un aratro insanguinato. Combattono senza grida di guerra, muti ed esasperati. Lo staff dei generali della 12a armata non ha ancora consegnato il suo rapporto. Imperatore Overall Che altro? Altoparlante Questo tutto! Imperatore Overall Bene! (Continua a scrivere, girandosi di quando in quando. Arlecchino emerge dalla botola del palcoscenico). Arlecchino Siam corsi dal bottegaio per un soldino di dolci; per raggiungere il circo ne abbiam fatte di tutte. Insieme abbiam cavalcato il cavalluccio; abbiamo slittato sulla nostra nuova cartella di scuola.

Abbiam tremato sotto gli sguardi duna ragazzina; abbiam fatto a pezzi lingiustizia del mondo, con puri pensieri. (Avanza il Tamburo. Rigido e in tono di comando.) Tamburo Noi Overall, noi Overall, il mondo pieno, il mondo pieno delle nostre gesta. Non le tradiremo mai sulla terra, sulla terra mai per paura. Astuzia vale follia, saggezza vale pazzia, noi Overall. Arlecchino Dormi, bimbo, dormi, io sono un epitaffio. Tuo padre perito in guerra, la rossa bocca inghiott tua madre, dormi, bimbo, dormi. Tardi, bimbo, tardi, luomo sulla luna miete. Miete la fortuna, continua a mietere, e ora che viene il sole, secca ormai! Poi metti il vestitino rosso, comincia da capo la canzone. Imperatore Overall Pronto, Ministro degli Esteri! Che stazioni sono in mano dei ribelli? Altoparlante 57-3- romano VIII - 120 - romano XXXII/I 1011/B. Imperatore Overall E stampato il proclama? Altoparlante Stampato e spedito. Imperatore Overall Ottimo! (Cerca un numero. Si sentono voci confuse, frammenti del proclama imperiale, rumori. Poi:) Altoparlante (unaltra stazione) Un terribile medico ci ha aperto gli occhi e ci ha guarito dalla nostra cecit. Grande come la follia dei nostri peccati la pena, terribili i dolori che

dobbiam sostenere. Li sopporteremo con umilt e non ci fermeremo prima daver sradicato dai nostri cuori lultima erbaccia dellodio e della irreconciliabilit. A nude mani abbatteremo le fortificazioni dacciaio del diavolo... (Overall spegne bruscamente la radio. Continua a scrivere e a contare, mezzo folle come in sogno.) (Overall balza in piedi e si precipita verso il proscenio.) Imperatore Overall Cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, cento, mille bombe, un milione di cannoni. Mi son circondato di mura senza finestre. Anche questa postazione era prevista! Cos mai un uomo? Son dunque un uomo o un pallottoliere di Dio? Sono ancora un uomo? ecc. Arlecchino Neanche per sogno, neanche per sogno, ah, ah, ah, ah, neanche per sogno. Pronto, pronto, s, si circondato di mura. Pronto, pronto, cos mai un uomo? Sono ancora un uomo? Il pallottoliere di Dio? Sono ancora un uomo? Un uomo? Tamburo Ah, ah, ah, ah, neanche per sogno, neanche per sogno. S, si circondato di mura, di mura senza finestre. Pronto, pronto, cos mai un uomo? Da anni lo specchio velato! Il pallottoliere di Dio? Sono un uomo? Sono un uomo? (Overall strappa il panno dallo specchio. Dietro la cornice sta, come un riflesso, la Morte. Overall rimane fermo e spavaldo davanti allo specchio, che vorrebbe velare ancora.) Tamburo, Arlecchino Un morto vivente! Imperatore Overall Chi sei? Morte Son la Morte, la Morte giardiniera, semino sonno in solchi armati con dolore. Son la Morte, la Morte giardiniera, sarchio lerbaccia appassita di stanche creature. Son la Morte, la Morte giardiniera, mieto nei campi il grano maturo del dolore. Sono chi libera dalla peste, e non la peste.

Son chi porta redenzione dal dolore, non chi vi fa soffrire. Sono il comodo, caldo nido, dove si rifugia la vita morsa dangoscia. Son la pi grande festa della libert. Sono lultima ninnananna. Tranquilla e pacifica la mia casa ospitale! Venite, riposatevi. Overall Dunque tu ritorni. Noi uomini non possiamo vivere senza di te. Morte Far la pace se tu sai affrontare il sacrificio di patire per primo la nuova morte. Overall Avrei forza per questo sacrificio. Ma gli uomini non lo meritano. Morte Allora non posso ritornare da voi. Overall Devo rifiutarmi di sopportare ci che ogni sofferente implora?... Io lo far. Morte Dammi la tua mano in pegno! Overall Di tutto quel che avviene, v una cosa sola che sgomina il sorriso degli di: laddio. (al Tamburo) Come ab aeterno sta ancora intorno a noi lora, la tua mano posa ancora nella mia, e attraverso di essa la mia vita oscura sente la tua vita. Non piangere per me! (Gradualmente la Morte assume le sembianze di Ermes.) Seguo questestraneo giovinetto, dove non ti dico, dove non ti dico, ma ho ancora vaga speranza dun prossimo ritorno. Fiumi verranno e monti staranno intorno a me. Su elevati prati nel sole e con venti avversi sbocceranno i fiori. Cade dove non sei, la neve. Diluvia dove non sei, la pioggia estiva. Dove non sei. Quando pensi: adesso un bimbo viene alla fonte, un cavallo sta davanti a un maniscalco, e verr

ferrato, ora ricordatevi anche di me ma senza accuse, ecc. Quel ch lontano non degno di rimpianto, piuttosto quel ch vicino e riposa in ombra eterna. (La morte prende dolcemente per mano limperatore e lo porta via attraverso lo specchio, mentre dietro la scena si sente il corale.) Bubikopf, Tamburo, Arlecchino, Altoparlante Vieni, Morte, o nostra degna ospite, nella cameretta del nostro cuore. Toglici il dolore e il peso della vita, guidaci al riposo dopo dolore e affanno. Apprendici a onorare nei nostri fratelli il piacere e la sofferenza della vita. Insegnaci il pi sacro comandamento: Non nominare il grande nome della Morte invano. (Cala il sipario.) Addio dellImperatore (versione alternativa dellAria n. 19 di Overall) La guerra finita, lo dici con fierezza. Solo questa guerra finita, lultima? Bianchi vessilli sventoleranno, da ogni torre a festa suoneranno le campane, e i folli balleranno, canteranno, salteranno. Ah, ma per quanto ancora!? Solo smorzato, non spento il fuoco! Ben presto fiammeggia ancora, di nuovo infuria lassassinio, ed io bramai la pace della tomba. Oh, avesse buona sorte lopera mia! Liberato luomo da questo legame, stende la terra i suoi campi immietuti. Ah, fossimo noi inariditi! Crescono liberi i boschi, nessuno impedisce allacqua di scorrere per la sua strada. Tornano di nuovo morte, fame, amore, vita! Nuvole a volte, a volte lampo, ma assassinio mai pi. Sta in mano tua la nostra vita, portala, portala via con te! Finale: vieni, Morte, ecc. v. 20 ****************************************************************************** Traduzione DECCA 1994 di Olimpio Cescatti

Il Festival dei Due Mondi ringrazia Universal Music Italia e Decca per la gentile concessione

Viktor Ullmann
Viktor Ullmann nacque nel 1898 a Teschen, al confine tra la Moravia e la Polonia, da genitori di origine ebraica. Durante la sua breve vita, che ebbe termine nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1944, intraprese numerose attivit e, oltre ad essere un bravo compositore, fu pianista, maestro del coro, direttore d'orchestra, direttore artistico e critico musicale. Studi dapprima composizione con Schnberg ma, dopo pochi mesi, si spost a Praga dove, fra il 1920 ed il 1927, fu uno dei principali collaboratori di Zemlinsky al "Nuovo Teatro Tedesco". Nel biennio 1927-28 ricopr l'incarico di direttore artistico dell'Opera di Aussig e, sotto la sua gestione, ebbero luogo una serie di prime di autori quali Richard Strauss e Krenek. Successivamente si trasfer a Zurigo in qualit di direttore d'orchestra, e venne a contatto con il movimento antroposofico. Fu cos entusiasta che dal 1931 al 1933 si dedic esclusivamente a questa dottrina, aprendo a Stoccarda una libreria specializzata e abbandonando provvisoriamente anche l'attivit compositiva. All'avvento del nazismo fu costretto a fuggire e ritornare a Praga. L svolse un'intensa attivit didattica e giornalistica e si avvicin alla musicalit di Hba. Nel 1942 fu deportato nel ghetto di Trezin dove, prima di essere inviato ad Auschwitz, trascorse venticinque mesi di soggiorno forzato e diede il suo notevole contributo artistico. Trezin o Theresienstadt, come era stata ribattezzata dai tedeschi, era anche definita, come risulta da un documentario propagandistico del periodo, "la citt che Hitler aveva dato agli Ebrei per rifugiarsi dagli orrori della guerra". Inizialmente era solo un campo di lavoro dove si viveva male, ma molte cose erano tollerate, per cui non tutti si resero subito conto dell'atroce destino che li attendeva. In particolare, grazie anche al fatto che vi erano internati un gran numero di artisti cechi di origine ebrea, Trezin fu sede di numerose manifestazioni di carattere culturale, portate avanti da Ullmann e i suoi colleghi, con i pochi mezzi a disposizione. Con il passare del tempo, la progressiva decimazione di compositori e strumentisti fece s che molta produzione non pot essere mai eseguita. Una sorte toccata anche a "Der Kaiser von Atlantis", l'opera pi nota di Ullmann, da lui definita leggenda in quattro scene, che si avvalse dei testi del poeta e pittore Petr Kien. Il lavoro, che ha come eloquente sottotitolo "L'abdicazione della Morte", incentrata sulla lotta fra beralles (Dappetutto), Imperatore di Atlantide e la Morte.

Il recupero di una eredit musicale. La musica rimossa dal Terzo Reich

Chi riscatter linfamia del loro destino Loro condannati, arruolati, non-vittoriosi? Siegfried Sassoon Ai vincitori le spoglieai sopravvissuti la possibilit di scrivere la storia. Quelli che hanno suonato, scritto o insegnato la musica classica dopo il 1945 lo hanno fatto con enormi omissioni. Le lacune non furono opera loro, ma una parte delleredit delle atrocit commesse dalla Germania nazista. Con la sua ideologia razzista e la rimozione sistematica dei musicisti, artisti e scrittori ebrei, il Terzo Reich mise a tacere due generazioni di compositori, e con loro, un intero panorama musicale. Molti, che morirono nei campi di concentramento, ed altri la cui libert e produttivit furono troncate, erano destinati ad essere dimenticati dopo la guerra. La loro musica sembrava essere scomparsa con loro. Invece sopravissuto molto pi materiale di quanto comunemente si pensi, ma ci sono volute decadi di lavoro accanito per ritrovarlo e pubblicarlo. Ora dobbiamo cogliere loccasione per lenire una grande ingiustizia, facendo uno sforzo concertato per riportare alla luce la musica di chi fu soltanto reo di essere ebreo o di essersi opposto ad un regime autoritario. Ma non quella lunica ragione. Io credo che tutta questa generazione perduta incarni uno spirito che necessita di essere ascoltato. La creativit della prima met del 20 secolo di gran lunga pi ricca di quanto noi pensiamo. Accanto a Stravinsky, Strauss ed altre grandi figure pi fortunate, le molteplici voci di questi compositori di Berlino, Vienna, Praga e Budapest, siano stati essi ebrei, dissidenti od immigrati, rivelano molto sul fermento musicale del loro tempo. La loro musica, a mio parere, accessibile e significativa. Per di pi, la nostra eredit americana deve moltissimo a quelli che emigrarono a Hollywood e a Broadway, portando con s le particolari personalit di ciascuno e creando uno stile che da allora diventato il nostro. Il vecchio clich secondo il quale non ci sono capolavori perduti nasce soltanto dalla nostra ignoranza. Se Felix Mendelssohn avesse accettato questo preconcetto, forse non avrebbe fatto rinascere la musica di Bach quasi un secolo dopo la sua composizione. Negli anni a venire ho lintenzione di suonare questa musica con regolarit, nella speranza che essa trover la sua collocazione nel repertorio standard. Per dare il via al progetto ho scelto di concentrami sulla musica di Viktor Ullmann (1898-1944). Tra settembre 1942 e ottobre 1944, nel campo di concentramento di Terezin egli scrisse quasi venti opere, compresa unopera lirica. Egli era la personificazione di uno spirito esemplare di creativit, resistenza ed iniziativa di fronte a difficolt schiaccianti. Ci sono tutti i motivi per credere che il suo nome, insieme a quelli dei suoi compagni di prigionia Pavel Hass, Hans Krsa, e Gideon Klein, si rivedranno frequentemente sui nostri programmi di concerti. La loro musica, insieme con quella di Alexander Zemlinsky, Franz Schreker, Erwin Schulhoff e Karl Amadeus Hartmann (per nominarne soltanto alcuni) ha un posto importante nella storia della musica del 20 secolo. Si tratta di un pezzo mancante nel mosaico della nostra stessa eredit culturale. Mantenendo viva la musica delle vittime del totalitarismo, neghiamo a quei regimi ogni vittoria postuma. Il recupero di questa musica pu servire come ricordo per resistere ad ogni impulso odierno o futuro verso la definizione di standard artistici sulla base di una ideologia razzista, o segregazionisti. La risposta alla domanda di Sassoon : siamo noi, ora, che possiamo cominciare a riscattare linfamia del loro destino. James Conlon Parigi, 8 Febbraio 2003

LA MORTE E LA SPERANZA

Theresienstadt era un posto di orrore e di speranza, un simbolo del pi bestiale e impensabile trattamento del genere umano. Theresienstadt (Terezin in ceco) a unora di macchina da Praga, era stata fondata dallimperatore austriaco Giuseppe II nel 1780 come una fortezza per proteggere limpero contro gli attacchi da Est e per rafforzare il potere austriaco sulle terre boeme. Limperatore Giuseppe diede il nome alla citt in onore della madre, limperatrice Maria Teresa. Per assolvere alla sua funzione di citt militare Theresienstadt fu costruita a forma di stella intorno a una piazza centrale e completamente chiusa allinterno di impenetrabili bastioni. Quando le forze naziste entrarono in Boemia e Slovacchia nel marzo del 1939 presero possesso di Theresienstadt e presto la utilizzarono come una luogo di transito per gli ebrei deportati da Praga e destinati ai campi della morte di Auschwitz, Belsen e Buchenwald. Dopo che gli abitanti originari della citt furono tutti deportati il primo gruppo di ebrei arriv nel novembre del 1941, privi di qualsiasi effetto personale eccetto che per i vestiti che avevano sulle spalle e le loro pi fragili speranze. I prigionieri si facevano forza riunendosi per cantare le canzoni della loro patria e della loro fede. I nazisti guardarono dapprima con sospetto a queste attivit ma in seguito gli permisero di continuarle pensando che potessero essere utili per placare i reclusi. Tra il costante flusso di umanit che pass attraverso Theresienstadt almeno centocinquantamila persone furono rinchiuse nella citt, solo undicimila scamparono la morte per malattia o per assassinio vi erano numerosissimi pittori, musicisti, scrittori e attori sia professionisti che dilettanti, il cuore della cultura cecoslovacca, che rapidamente si misero insieme per organizzare concerti, rappresentazioni teatrali, lezioni e persino un sistema educativo per i bambini. I musicisti pi audaci riuscirono a contrabbandare gli strumenti nel campo (un intraprendente violoncellista smont il suo strumento, lo infil nella sua sacca e riusc a ricomporlo con la colla quando arriv al campo) e fiorirono tutta una serie di eventi non ufficiali, dapprima addirittura clandestini. Fino a quando i comandanti del campo non istituirono la Freizeitgestaltung, lAmministrazione del tempo libero, nel 1942

(quando i primi prigionieri incominciarono ad essere trasportati ad Auschwitz). Molti degli artisti e dei musicisti furono dispensati dal lavoro manuale per occuparsi della Freizeitgestaltung e lavorarono diligentemente per intrattenere con spettacoli vari i loro compagni di prigionia. Ci furono recital e concerti con musiche di Beethoven, Chopin, Smetana, Mozart, Brahms e molti altri quasi quotidianamente (i primi facevano affidamento su un vecchio pianoforte senza gambe trovato nelle scuderie) che erano organizzati dal critico e compositore Viktor Ullmann. Si riuscivano anche a produrre opere come La sposa venduta, Le nozze di Figaro, Il flauto magico, Rigoletto, Tosca, Il pipistrello e Carmen, oltre a Brundibr, unopera che Hans Krsa compose a Theresienstadt. Lunico genere di musica non eseguita a Theresienstadt era quella per grande orchestra essendo particolarmente difficile trovare gli strumenti a fiato (la fisarmonica veniva a volte usata per sostituire i fiati nellorchestra delle opere). Vi erano tuttavia sufficienti suonatori darchi per formare due grandi orchestre. Le attivit corali raggiunsero il loro vertice nel 1944 con le esecuzioni degli oratori La creazione di Haydn e lEliah di Mendelssohn e il Requiem di Verdi. Almeno cinquanta composizioni scritte per i programmi di Theresienstadt esistono tuttora, unaltra dozzina si sono perdute. Lentusiasmo per la vita musicale a Theresienstadt sopperiva in qualche misura alle deprivazioni del campo, allo squallore e al terrore. Imprigionati, con razioni minime e sotto costante sorveglianza, separati dai coniugi e dai figli e stipati a dozzine in stanze singole. Lassistenza medica non andava al di l di una preghiera e le punizioni per le infrazioni erano frequenti e crudeli. E sopra a tutto lo spettro della deportazione ad Auschwitz, che significava quasi certamente morte sicura nel giro di pochi giorni. Nel 1964, un libro di disegni e poesie fatto dai bambini di Theresienstadt intitolato Non ho mai pi visto unaltra farfalla, curato da Hana Volavkova, fu pubblicato da McGraw-Hill (I nazisti permettevano la conservazione di molto materiale ebraico come testimonianza di una razza che consideravano destinata allestinzione). Una poesia di Frantisek Bass, nato nel 1930 e ucciso ad Auschwitz una straziante riflessione sulla vita a Theresienstadt.

Un piccolo giardino, fragrante e pieno di rose, il sentiero stretto e un piccolo ragazzo ci cammina sopra. Un piccolo ragazzo, un ragazzo dolce, come quei petali che crescono. Quando i petali fioriranno, quel ragazzonon vi sar pi. Nel 1944 lattenzione del mondo libero si concentr su Theresienstadt, un anno dopo che le prime notizie sulle atrocit nei campi di concentramento iniziarono a filtrare nellopinione pubblica alleata. Quella stessa opinione pubblica convinse la Croce Rossa a indagare e i nazisti convinsero lorganizzazione internazionale a visitare proprio il campo di Theresienstadt come se fosse esattamente come tutti gli altri. Diedero una ripulita alla citt, pitturarono le facciate degli edifici, costruirono rapidamente giardini, parchi giochi per i bambini ed eressero un palco per i concerti nella piazza centrale. I musicisti ebbero strumenti perfettamente funzionanti e furono persino dotati di abiti da sera per le esecuzioni (anche se una pedana nascondeva il fatto che erano comunque senza scarpe) e una serie di concerti, conferenze e manifestazioni sportive fu organizzata. Fu fatto anche un film di propaganda per mostrare al mondo il trattamento a cui venivano sottoposti i reclusi ebrei che, a detta del comandante del campo, erano l per essere protetti. Solo due giorni dopo la partenza della delegazione della Croce Rossa duemilacinquecento persone vennero mandate ad Auschwitz. Come la guerra si mise male per i tedeschi nel 1944 e le possibilit di eliminare tutti i prigionieri scemarono, i nazisti velocizzarono il ritmo degli stermini. Il grosso dei prigionieri di Theresienstadt venne evacuato in settembre quando circa ventiquattromila persone furono trasferite ad Auschwitz. La citt fu liberata nel maggio del 1945. Tra le infinite ironie associate con la musica dellOlocausto, probabilmente nessuna pi amara del caso di Viktor Ullmann, le cui capaicit creative non furono fiaccate dalla prigionia a Theresienstadt. Ullmann nacque nel 1898, dalla famiglia di un ufficiale di nobili origini aTeschen, citt dellimpero austroungarico oggi al confine tra la repubblica ceca e la Polonia. Si form a Vienna dove studi e si specializz in pianoforte con Josef Polnauer, un allievo di Schoenberg. Nel maggio del 1916, un mese dopo la maturit, fu arruolato nellesercito imperiale.

Nonostante la sua promozione al grado di tenente, e la decorazione per il suo comportamento Intrepido, coraggioso ed esemplare nei suoi due anni sul fronte italiano, torn a Vienna profondamente scosso dallorrore e dallassurdit della guerra. Sotto le pressioni dei genitori si iscrisse alla Facolt di Legge ma continu a studiare musica: pianoforte con Eduard Steuermann e composizione con Schoenberg. Nel maggio del 1919 Ullmann si spos e si trasfer a Praga per dedicarsi interamente alla musica. Fu preso da Alexander Zemlinsky (che era, tra laltro, cognato di Schoenberg) come maestro del coro e direttore al Deutschese Landestheater e continu i suoi studi di piano e composizione con Heinrich Jalowetz, un amico di Schoenberg. Numerosi suoi lavori di quegli anni furono rappresentati con successo. Quando Zemlinsky lasci Praga per seguire Otto Klemperer alla Kroll Opera di Berlino nel 1927, Ullmann prese lincarico di direttore musicale del Teatro dellOpera di Aussig (citt a nord di Praga). Nonostante il successo delle sue produzioni di Tristano e Isotta e delle Nozze di Figaro, Ullmann entr in conflitto con la societ conservatrice e provinciale della piccola cittadina per le sue proposte dei lavori contemporanei di Strauss (lArianna a Nasso) e di Krenek (Jonny Spielt Auf). Dopo solo una stagione rientr brevemente a Praga prima di trasferirsi nuovamente, questa volta in Svizzera , a Zurigo, dove ottenne un incarico da direttore e da compositore di musica doccasione. Fu a quel tempo che inizi ad interessarsi alle dottrine di Rudolf Steiner di cui divent un seguace. Perso linteresse per la musica Ullmann, con una nuova moglie, si trasfer a Stoccarda dove apr una libreria che vendeva testi ispirati alle dottrine steineriane. Dopo due anni, allavvento al potere dei nazionalsocialisti, Ullmann fece ritorno a Praga e anche alla sua passione musicale. Fu insegnante, critico e fautore della nuova musica senza abbandonare la composizione. E nonostante le sue difficolt finanziarie compose una serie di opere (quattro sonate, un concerto per piano, diversi cicli di Lieder e persino unopera) che ricevettero riconoscimenti a Praga, Ginevra e Londra. Fu mandato a Theresienstadt l8 settembre del 1942; qui fu destinato a organizzare gli spettacoli e le conferenze e a

documentare lattivit musicale nel campo come critico musicale. La sua nuova situazione, libero da impegni professionali, conscio allo stesso tempo del pericolo che gravava su di lui, e, per la prima volta, delle sue radici ebraiche, port la sua creativit, in quella situazione assurda, a livelli mai espressi prima di allora. Complet, nei due anni di soggiorno a Theresienstadt, pi di venti nuovi lavori, tra cui tre sonate per piano, un quartetto, cicli di Lieder, adattamenti di canzoni ebree e yiddish, unopera, le cadenze per i primi quattro concerti per piano di Beethoven e il suo capolavoro: Der Kaiser von Atlantis (Limperatore di Atlantide). In nessuna maniera ci siamo seduti e abbiamo pianto sulle rive del fiume di Babilonia, scrisse Ullmann. I nostri sforzi per servire larte con rispetto erano proporzionali alla nostra volont di vivere nonostante tutto. Il 16 ottobre del 1944, dopo che quellavanzo di comportamento civile, come era stato tollerato a Theresienstadt, non serv pi agli interessi dei nazisti, Ullmann fu trasferito ad Auschwitz insieme ad altri diciottomila prigionieri. Mor in una camera a gas due giorni dopo. Ullmann concep il Kaiser von Atlantis a Theresienstadt durante lestate del 1943 con il ventiquattrenne artista e poeta Petr Kien, figlio di una famiglia della media borghesia ebraica boema. Era stato arrestato allAccademia darte di Praga nel dicembre del 1941. In un saggio scritto per il programma della prima assoluta negli Stati Uniti data all Holocaust Memorial Museum di Washington nel 1998, Jean-Jacques van Vlasselaer, vicepresidente dellassociazione internazionale dei critici musicali, sottoline come Ullmann e Kien, pensarono al Kaiser von Atlantis come un lavoro conciso, ellittico, breve come le loro vite spezzate. Questo lavoro allegorico cos potente come un grido. Nelle note che accompagnano ledizione discografica della Decca di quella che gli autori chiamarono una leggenda in quattro scene Paula Kennedy sintetizz la trama. Dopo un breve prologo nel quale lAltoparlante introduce ogni personaggio, lopera si apre con la Morte e Harlequin che si lamentano per la perdita di significato che nel mondo contemporaneo conoscono sia la morte che la vita. Il tamburino

arriva con un proclama dellimperatore una dichiarazione di guerra totale e tenta di coinvolgere la morte nella causa. La morte si infuria per questa impertinenza e si rifiuta di collaborare. Nella seconda scena lImperatore siede nel suo palazzo vuoto conducendo la sua campagna al telefono. A poco a poco si scopre che una specie di epidemia sta sorgendo: nonostante gli uomini siano feriti a morte nessuno riesce a morire. Limperatore sconvolto. Nella terza scena un soldato e una ragazza nemica si incontrano sul campo di battaglia. Incapaci di uccidersi lun laltra si innamorano. Il tamburino tenta senza successo di convincere il soldato a tornare a combattere. Nella quarta scena lImperatore (sempre solo nel suo palazzo vuoto e sempre pi nervoso per le notizie che arrivano dal mondo esterno) guarda nello specchio per vedere la morte che vi si riflette. La morte si offre di ricominciare a fare il suo lavoro ma soltanto se lImperatore accetter di essere la prima vittima. Rendendosi conto che questa rappresenta la sola speranza per lumanit, limperatore accetta di essere portato via dalla morte. Per Limperatore di Atlantide Ullmann adatt uno stile che ricordava le opere degli anni Venti di Weill, Krenek e Hindemith e riemp la partitura di citazioni che avevano un particolare significato per un pubblico di cultura ebraica e mitteleuropea. LAltoparlante ripete spesso il suo Hallo, Hallo con una citazione dellAsrael di Josef Suk (la storia dellangelo che porta via le anime dei morti) la sinfonia scritta sotto le dolorosi impressioni in seguito alla morte della moglie di Suk e di suo padre, Antonn Dvo_k. Una sinfonia spesso eseguita nella Prima Repubblica Cecoslovacca (1918-1938) in occasione dei lutti nazionali. Tra le righe della partitura anche echi del Das Lied von der Erde di Mahler (compositore molto ammirato da Ullmann) e della Messa da Requiem di Dvo_k oltre alla parodia dellinno nazionale tedesco Deutschland uber alles e a una versione del corale luterano Una potente fortezza il nostroDio. Ullmann e Kien lavorarono sullopera dallestate del 1943 fino al marzo seguente, quando il consiglio del direttore della Freizeitsgestaltung diede il permesso per la rappresentazione.

Prove vocali iniziarono il mese dopo, il compositore e il librettista continuarono a revisionare lopera durante lestate e lorchestra, usando una manciata di strumenti a fiato, un quintetto darchi, un banjo e una fisarmonica, continu a provare poco prima della rappresentazione, prevista a cavallo tra agosto e settembre. Ma la rappresentazione non ebbe mai luogo. Non solo gli ufficiali si resero conto delle similitudini tra limperatore e il dittatore di Berlino; stavano anche, in vista della catastrofe finale e della deportazione di tutti i prigionieri ad Auschwitz, preparando lo smantellamenteo delle strutture musicali di Theresienstadt. La partitura e alcune copie del libretto del Kaiser furono miracolosamente salvate. E lopera fu rappresentata, alla fine, il 16 dicembre del 1975 ad Amsterdam. Da allora stata rappresentata in Germania, in Austria, nella Repubblica Ceca e in Nord America. Nel 1995, mezzo secolo dopo la morte di Ullmann e Kien, Der Kaiser von Atlantis stata rappresentata a Theresienstadt. (Traduzione dallinglese di Bernardino Campello)

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